Capitolo 12

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Anton venne malamente trascinato fino a quella che il ragazzo sapeva essere la camera da letto di Reid e una volta dentro la stanza si trovò ad essere buttato sul letto di quest'ultimo che sorrise malandrino passandosi una mano tra i capelli biondissimi.

-e chi si sarebbe mai aspettato di ricevere proprio te?- domandò Reid osservandolo attentamente mentre si chiudeva la porta alle sue spalle.

-vaffanculo!- sbottò Anton.

-Anton Anton Anton- ridacchiò Reid -mi hai fatto penare lo sai?-

-era meglio se continuavi a penare- cercò di dire il ragazzo perché andava bene avere paura di quell'uomo ma sperava che in qualche modo reagire lo avrebbe aiutato a prendere l'altro di sprovvista e quindi scappare di li il più velocemente possibile.

-tuo nonno mi aveva promesso che ti avrebbe portato qui un mese fa- rispose secco Reid -e poi mi ha detto che eri completamente scomparso e stavo già per farti cercare in lungo e in largo quando ecco che il pirata che volevo incastrare si presenta con te...mi ha davvero fatto risparmiare del tempo e deve solo ringraziarti se è ancora vivo- rise Reid mentre Anton sgranava gli occhi. Aveva infatti appena compreso le vere intenzioni del nonno. Lo aveva semplicemente fatto andare in mare con lui perché voleva darlo a Reid nonostante sapesse quanto Anton odiasse quell'uomo e quanto avesse cercato di stargli il più lontano possibile. Sapeva Anton che il nonno aveva sempre cercato di liberarsi di lui, di liberarsi del motivo per il quale la figlia non era mai riuscita a contrarre in matrimonio conveniente e doveva anche aspettarsi il castano che l'uomo avrebbe davvero fatto qualunque cosa per potersi sbarazzare di lui, qualunque cosa che lo avrebbe fatto sembrare innocente ovviamente. Per non parlare del fatto che Anton aveva anche appena compreso che il nonno sapeva e come che gli piacessero gli uomini o se non lo sapeva comunque non si faceva scrupoli a lasciarlo al primo che gli chiedesse di lui.

Ad Anton vennero nuovamente le lacrime agli occhi nel pensare che ci era davvero quasi riuscito a scappare da un destino orribile solo e soltanto grazie al fatto che Veljko l'aveva ingannato facendolo salire sulla sua nave e se il piano del pirata non avesse davvero comportato essere venduto a Reid sarebbe stato mille volte meglio. E non solo per lui ma sotto sotto anche per il nonno visto che sarebbe scomparso dalla sua vista.

-non puoi obbligarmi a fare qualcosa che non voglio-

-ah no?- domandò Reid -tu mi appartieni e non solo perché quello stupido pirata ti ha portato qui per lo scambio con quell'insulso mozzo ma anche perché ho preso la tua verginità. Sei sempre e solo stato mio- continuò il biondo avvicinandosi al castano che invece, per riuscire ad allontanarsi dall'altro, strisciò all'indietro sul letto finendo per trovarsi intrappolato tra la testata e il corpo di Reid che era salito sul letto -ti farò ben presto comprendere che non potrai desiderare di meglio che essere il mio amante-

-amante? È così che adesso definisci quelli che ti scopi senza ritegno?- sbottò Anton cercando di togliersi le manette che ancora aveva ai polsi e che non sapeva nemmeno se Veljko avesse lasciato la chiave a qualcuno perché era stato troppo concentrato a provare a convincere il moro a portarlo di nuovo sulla nave.

-si, li illude che possono essere qualcosa di più di un semplice premio che mi concedono- ghignò Reid prendendo proprio per le manette il castano e tirandolo a se scrutandolo attentamente -come ti ha trovato quel pirata?-

-in una locanda, con l'inganno mi ha portato al letto e poi sono finito come merce di scambio- disse con rabbia Anton perché anche se aveva perdonato letteralmente subito Veljko per averlo ingannato comunque non gli era minimamente andata a genio l'idea che l'altro lo avesse veramente lasciato alla mercè di Reid senza pensare per un momento alla sua incolumità, anche dopo avergli detto tutta la verità.

-oh quindi il pirata ti ha avuto eh?- domandò Reid e Anton fu certo di avvertire una punta di gelosia dovuta con tutte le probabilità anche alla possessività che l'uomo aveva sempre mostrato nei suoi confronti. Possessività che Anton aveva sempre odiato perché Reid lo trattava davvero come un oggetto di sua proprietà -a saperlo prima lo avrei fatto restare qui e assistere alla tua completa sottomissione, si sarebbe davvero divertito- Anton a quelle parole non rispose perché era certo che se anche l'altro l'avesse fatto non sarebbe cambiato nulla. Veljko sarebbe rimasto impassibile per tutto il tempo ignorando qualsiasi cosa. -sei stranamente silenzioso sai?- continuò il biondo strattonandolo ancora per le manette e facendo anche leggermente male ad Anton che storse semplicemente la bocca senza emettere fiato. -oh con queste ci divertiremo tantissimo- e senza dare il tempo ad Anton di ragionare su quelle parole il castano vide Reid prendere una chiave delle stesse, quindi alla fine Veljko aveva dato all'altro la chiave, e liberare solo una delle due mani. Ma quella libertà non durò per molto visto che Reid gliele aveva aperte solo per potergliele legare entrambe intorno a uno dei quattro pali che sostenevano il baldacchino del letto e quindi impedirgli di scappare da quella camera. L'unica cosa buona, o che almeno Anton stava cercando di pensare potesse essere una cosa buona, era che come lo aveva incatenato al letto avrebbe sempre e comunque dato le spalle all'uomo e che quindi non lo avrebbe mai visto in faccia diversamente dalla prima volta che ci aveva fatto sesso quando Reid lo aveva bloccato su una delle panche presenti nello spogliatoio della base principale della marina dove Anton si stava ancora allenando. All'epoca Anton non aveva minimamente sospettato che Reid potesse approfittarsi di lui anche se aveva capito che lo volesse per via degli sguardi lascivi che gli lanciava ogni volta. Aveva ovviamente dovuto ricredersi.

Anton prese un profondo respiro, mentre avvertiva l'altro togliersi i pantaloni, e cercò di non pensare minimamente a quello che sarebbe successo da quel giorno fino alla fine della sua vita.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora