Capitolo 32

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L'ultima cosa che Anton era certo di ricordarsi riguardava lo sguardo preoccupato do Veljko e poi più nulla. Era morto? Probabilmente si visto che aveva avvertito eccome la spada trafiggere il suo corpo. Ma quindi perché sembrava come se fosse ancora vivo? Il ragazzo sentiva chiaramente il peso delle coperte sopra il suo corpo e anche una luce fastidiosa che non gli permetteva di tenere ancora per molto gli occhi chiusi quindi li aprì con molta calma guardandosi intorno. Era in una camera semplicissima, sdraiato in un letto matrimoniale sotto una spessa coperta che lo stava riparando dal freddo. Non si ricordava di aver mai visto quella camera e nemmeno di esserci mai stato prima.

Il castano provò ad alzarsi ma il solo provare a muoversi gli fece fare un leggero ghigno di dolore, dolore che aveva avvertito al livello del torace, e quindi desistette da fare qualunque altro movimento. In realtà il castano avvertiva anche una certa fame e sente ma non sapeva come fare per poter mangiare e soprattutto, considerato il dolore, non poteva minimamente muoversi. Doveva rimanere li immobile fino a quando qualcuno non fosse entrato nella camera.

E quei minuti probabilmente che passò completamente da solo e sveglio nella camera gli parvero ore interminabili durante le quali non faceva altro che rimuginare sul fatto che Veljko lo avesse bloccato poco prima che uccidesse Travis. E gli parve quasi un miracolo quando avvertì la porta della camera aprirsi e si sorprese nel veder entrare prima il medico e poi Benj nella stessa.

-per Nettuno sei vivo- disse proprio Benj fissandolo mentre sul volto compariva del sollievo. Il medico invece parve non voler perdere tempo e si mise subito a controllarlo aiutandolo anche finalmente a mettersi seduto.

-mi fa malissimo il torace- riuscì a dire Anton dopo un po'-

-ci credo ragazzo. Ti ho dovuto cucire visto che sei stato passato da parte a parte e non so per quale miracolo tu sia ancora vivo. Erano davvero poche le speranze che sopravvivessi- gli confermò il medico continuando a controllarlo -bene, per sicurezza è meglio se non fai gesti bruschi per i prossimi tre mesi-

-devo restare a letto per tre mesi?- domandò sconvolto Anton guardando verso Benj ma a quanto pareva il pirata era scomparso mentre il medico lo visitava chissà dove.

-non ho detto questo ragazzino, ho detto che non devi fare gesti bruschi per tre mesi: evita di combattere troppo semplicemente. Camminare puoi farlo già da oggi con l'appoggio di qualcuno ovviamente- concluse il medico con Anton che annuì semplicemente a quelle parole.

-e per mare?- domandò una terza voce che Anton riconobbe immediatamente e si voltò verso la porta dalla quale era appena entrato Veljko.

-Veljko dovrebbe stare a riposo- sbottò serio il moro -non essere sballottato da una parte all'altra-

-volevo solo sapere quando potrà tornare in mare-

-se non fa sforzi anche in un mese- disse serio il medico -ma deve stare a riposo anche sulla nave-

-okay- annuì leggermente Veljko avvicinandosi al letto per controllare con i suoi occhi rossi che Anton stesse davvero bene.

-non sforzarti troppo comunque e ricordati che per qualunque problema devi chiamarmi- concluse il medico capendo che doveva sloggiare e lasciò i due ragazzi da soli.

-come ti senti?-

-come se qualcuno mi avesse infilzato con uno spiedino- sussurrò Anton -come posso essere vivo?-

-non lo so ma sono fottutamente felice- sussurrò Veljko -non me lo sarei mai perdonato se ti avessi perso per un mio errore- aggiunse poi il moro accarezzando con calma la guancia di Anton che lo guardò confuso.

-cosa stai dicendo?- si azzardò a chiedere Anton che voleva capire davvero quelle parole da parte dell'altro.

-sto dicendo che ti ho bloccato non perché non volessi che uccidessi quello stronzo ma perché i suoi sottoposti alla sua morte avrebbero dato fuoco a tutto. Sono andato in panico e ho rischiato di perderti per un mio errore-

-quindi tu...pensavo volessi salvare Travis...-

-col cazzo...l'ho ucciso subito dopo che ti ha quasi fatto fuori e abbiamo ucciso tutti gli altri suoi sgherri- sospirò Veljko allargando leggermente le braccia per far cenno ad Anton di andarsi a rintanare li e il castano non se lo fece ripetere due volte poggiando la testa sul petto di Veljko mentre una lacrima solcava le sua guancia destra -eh un'altra cosa...tu sei ufficialmente morto-

-eh?- domandò Anton guardando in alto per osservare attentamente gli occhi rossi di Veljko.

-non guardarmi così, non voglio che tuo nonno provi nuovamente ad ucciderti. Meglio che creda che tu sia morto o sbaglio?-

-oh...mi hai sentito- ragionò Anton ricordandosi solo in quel momento cosa avesse detto a Veljko poco prima di perdere conoscenza.

-solo io e...e ho capito perché lo stavi tenendo per te, non avevi tutti i torti a farlo. Sappi però che...che non ho detto nulla agli altri. Non voglio che possano trattarti male solo perché sei imparentato con il diavolo. Questo segreto posso saperlo anche solo io-

-Vel...- sussurrò con le lacrime agli occhi Anton prima di nascondersi nuovamente tra le sue braccia.

-dovevo farlo molto tempo prima amore mio e mi dispiace per quello che ti ho fatto passare- sussurrò ancora Veljko sporgendosi per poter baciare sulle labbra il castano che accettò volentieri quel bacio che voleva da fin troppo tempo -peccato che non possiamo fare altro perché non ti devi sforzare- aggiunse poi con un sorrisetto che fece leggermente scoppiare a ridere Anton -amore io...tra due giorni sono costretto a partire e so di non poterti portare con me ma...ma ti prometto che appena tornerò da quello ripartiremo insieme-

-va bene- sussurrò Anton annuendo -e io mi riprenderò del tutto aspettando il tuo ritorno e sperando davvero tanto che tu...non morire okay?-

-non morirò- promise Veljko accarezzando una guancia di Anton prima di lasciargli un bacio sulle labbra -e resta accanto a Thymen il più possibile okay? Alcuni pirati ancora non si fidano del tutto di te per via del fatto che facevi parte della marina ma se resterai accanto a Thymen andrà tutto bene-

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora