Diciannove

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Beatrice aveva fatto di tutto per non pensare all'incontro tra Andrea ed Elena. Nonostante credesse a ciò che le aveva detto Andrea, il ritorno di Elena a Torino non poteva essere solo una coincidenza. Gli atteggiamenti di Andrea erano leggermente ambigui, e Beatrice, che si era ripromessa di non farsi condizionare da fattori esterni, era entrata in un circolo vizioso di pensieri negativi dal quale sembrava impossibile uscire.

Aveva parlato dell'accaduto con India, che conosceva Elena molto bene. Anche per l'amica c'era qualcosa che non tornava; era tipico di Elena comportarsi in determinati modi solo per un tornaconto personale. India consigliò a Beatrice di parlare con Andrea, di metterlo al corrente del suo stato d'animo, perché non le faceva bene tenersi tutto dentro. Beatrice sapeva che l'amica aveva ragione, ma era spaventata dalla risposta che avrebbe potuto ricevere. Non era pronta a mettere un punto a quella meravigliosa situazione che le faceva bene all'anima. Sentiva nell'aria qualcosa di strano, e sapeva che era solo questione di tempo prima che tutto crollasse.

Una sera, mentre erano seduti sul divano a guardare un film, Beatrice non riusciva a nascondere la sua inquietudine. Andrea se ne accorse e, preoccupato, spense la TV. "Bea, c'è qualcosa che non va?"

Beatrice lo guardò, cercando di mascherare la sua ansia. "No, no, va tutto bene."

Andrea le accarezzò la guancia. "Non prendermi in giro," disse cercando di stemperare la situazione con un sorriso.

"André, davvero, è tutto ok." Sorrise a sua volta, ma il sorriso non raggiunse i suoi occhi.

"B, per favore, pensi che sia stupido? Sei così frenata e sulle tue, i tuoi atteggiamenti tradiscono le tue parole."

Sospirò cercando di trovare le parole giuste. "È da quando abbiamo visto Elena che non riesco a smettere di pensarci. So che mi hai detto che non ha importanza, ma... il tempismo è davvero strano."

Andrea prese la mano di Beatrice. "Capisco che tu sia preoccupata, ma ti assicuro che non c'è nulla tra me e Elena. È solo un capitolo chiuso del mio passato."

Beatrice si liberò dalla sua presa, alzandosi dal divano. "Non è solo questo, Andrea. Sento come se ci fosse qualcosa che non mi stai dicendo. Perché è tornata proprio ora? Cosa vuole da te?"

Andrea si alzò a sua volta, il volto teso. "Bea, non posso controllare cosa fa Elena. Non ha nessuna importanza per me!"

"Ma allora perché continua a cercarti? Perché non le dici chiaramente di lasciarci in pace? Io non sono così, cazzo, non mi..." La voce di Beatrice tremava, il cuore batteva forte.

"Gliel'ho detto! Le ho detto chiaramente che sto con te e che non voglio avere nulla a che fare con lei," rispose Andrea, il tono alzandosi di un'ottava.

"Non sembra che le importi molto," replicò Beatrice, incrociando le braccia. "E mi fa impazzire pensare che tu possa avere dei ripensamenti."

Andrea passò una mano tra i capelli, frustrato. "Bea, ti prego. Non dubitare di me."

Beatrice sentì le lacrime bruciare negli occhi. "L'hai più rivista da quel giorno?"

Andrea si fermò per un secondo.

"Hai rivisto Elena?" Chiese Beatrice con tono monotono.

"Sì." Rispose flebile.

"E non hai pensato che sarebbe stato corretto da parte tua mettermi al corrente di questa cosa?"

"Te l'avrei detto, stavo solo trovando il momento giusto."

"Il momento giusto?" Lo rimbeccò Beatrice ridendo amaramente.

Andrea Cambiaso- AC27Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora