Il sole di Torino filtrava pigro dalle finestre dell'aula, riscaldando l'ambiente mentre Bea sistemava alcuni bozzetti sul tavolo. Era ormai a metà del suo tirocinio, un'esperienza intensa che, pur essendo gratificante, non le aveva ancora dato quella scintilla che cercava. Da qualche tempo, si sentiva confusa riguardo al suo futuro. Cosa voleva davvero fare? Restare nell'ambito dell'arte pura o buttarsi verso l'architettura? Le domande si affollavano nella sua mente, rendendola inquieta.Mentre si perdeva in questi pensieri, la voce del professor Bertolini la fece sobbalzare. "Bea, puoi venire un attimo nel mio ufficio? Dobbiamo parlare di una cosa importante." Bea si alzò lentamente, incuriosita e un po' preoccupata. Non era insolito che il professore la chiamasse, ma il tono della sua voce oggi era diverso, più serio. Raggiunse l'ufficio e si sedette di fronte a lui, che già la osservava con un sorrisetto compiaciuto.
"Ho una notizia interessante per te," iniziò il professore, con quel tipico fare enigmatico che usava quando voleva annunciare qualcosa di speciale. "Ho parlato con un collega a Barcellona. Stanno cercando giovani talenti per un progetto di restauro e interpretazione moderna della Sagrada Família. Si tratta di un'iniziativa legata al lavoro di Gaudí, e pensavo che potrebbe interessarti."
Bea sentì il cuore accelerare improvvisamente. Barcellona. Gaudí. La Sagrada Família. Era come una combinazione perfetta dei suoi sogni e delle sue passioni. Quella notizia era troppo grande da digerire tutta insieme, e le parole del professore risuonavano come un'eco nella sua testa. "Lavorare su un progetto così... prestigioso? Io?"
"Esatto," continuò Bertolini. "So che ultimamente ti sei chiesta che direzione prendere, e questo potrebbe essere il trampolino di lancio che stavi cercando. La durata del progetto è di minimo sei mesi, e avresti la possibilità di collaborare con alcuni dei migliori architetti e artisti contemporanei."
Più di sei mesi.
Bea non riusciva a staccare lo sguardo dal professore. Sei mesi o più lontana da Torino. Sei mesi o più lontana da Andrea. La mente si riempì di pensieri contrastanti, ognuno più rumoroso dell'altro. Poteva davvero lasciare tutto per sei mesi? Poteva mettere in pausa la sua vita qui, la sua relazione, i suoi amici, i suoi legami per qualcosa che era, sì, un sogno, ma che avrebbe cambiato tutto?
"Prenditi qualche giorno per pensarci, ma non troppo. Hanno bisogno di una risposta entro la prossima settimana," aggiunse il professore, concludendo il discorso.
Bea uscì dall'ufficio in uno stato di trance. Il corridoio le sembrava più lungo del solito, e i passi le pesavano come macigni. Doveva prendere una decisione. Riusciva a immaginarsi a Barcellona, circondata dalla bellezza di Gaudí, ma l'idea di lasciare Andrea per un tempo così lungo la spaventava. Non era solo il lavoro. Era l'amore che sentiva per lui, un legame che sembrava così fragile di fronte all'idea di una separazione. Bea si sentiva combattuta; da un lato, la voglia di afferrare l'opportunità, dall'altro il timore di perdere Andrea.
Appena fuori dall'edificio, estrasse il cellulare e inviò un messaggio a India, la sua migliore amica e confidente. Mentre si dirigeva verso l'uscita, il suo cuore era in tumulto.
Bea: "Caffè al solito posto? Ho bisogno di parlarti. Urgente!"
Pochi minuti dopo, Bea si sedette al tavolo del caffè, fissa sull'orologio, un groviglio di emozioni nella pancia. Fortunatamente, India era a Torino per qualche giorno. L'idea di avere la sua amica al suo fianco era un sollievo. Quando India arrivò, si avvicinò al tavolo con il suo consueto sorriso contagioso.
"Che c'è, Bea? Sembri tesa," disse India, sorseggiando il cappuccino con un'espressione curiosa.
Bea si lasciò sfuggire un sospiro profondo e raccontò all'amica tutta la storia. "Il professore mi ha appena parlato di un progetto a Barcellona. Lavorare alla Sagrada Família, India! È un'opportunità unica." Le parole le uscivano di fretta, come se temesse di perderne l'impatto.
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Andrea Cambiaso- AC27
FanfictionAndrea, un affermato calciatore sia della Juventus che della nazionale Italiana, e Beatrice, una talentuosa studentessa all'Accademia delle Belle Arti, si incontrano "casualmente" durante un concerto a Torino. Tra sguardi intensi, sorrisi rubati, le...