Otto

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Andrea si svegliò presto il giorno della partita, l'emozione che lo accompagnava era palpabile. Non solo per la partita in sé, ma perché sapeva che Beatrice sarebbe stata lì, sugli spalti, a sostenerlo. Mentre si preparava, non poteva fare a meno di immaginare il momento in cui l'avrebbe vista. Purtroppo, a causa di un ritardo nel volo, Beatrice non poté salutarlo prima della sua entrata in campo. Avrebbe incontrato il ragazzo solo dopo la fine della partita.

I suoi compagni di squadra notavano la sua energia diversa, più carica e positiva del solito. Andrea, di solito concentrato e serio prima delle partite, sembrava quasi fluttuare per l'eccitazione.

Durante il tragitto verso lo stadio, i suoi pensieri erano rivolti a Beatrice. Le sue parole di incoraggiamento, la sua presenza, tutto sembrava dargli una forza in più. Arrivati allo stadio,

Andrea cercava continuamente il suo telefono, aspettando quel messaggio che gli avrebbe detto che era arrivata. E finalmente, mentre stava per entrare nello spogliatoio, il telefono vibrò. Era Beatrice. "Ce l'ho fatta, sono qui. In tribuna, settore B. Non vedo l'ora di vederti in campo, in bocca al lupo João, sono qui per te." Andrea sorrise e rispose solo con l'emoji del cuoricino bianco, quel cuoricino che ormai era riservato solo ed esclusivamente a lei. Voleva continuare la conversazione ma purtroppo non poteva dileguarsi troppo al telefono.

La sua giornata era finalmente completa. Iniziò il riscaldamento con una determinazione nuova, ogni movimento più deciso, ogni sguardo più concentrato.

Poco prima del fischio d'inizio, Andrea scorse Beatrice in tribuna. Era lì, bella come sempre, con un sorriso radioso che sembrava illuminare tutto intorno a lei. La salutò con un cenno, sentendo il calore e la gioia irradiarsi nel suo petto.La partita iniziò e giocò con una grinta e una passione che sorpresero persino i suoi compagni di squadra. Ogni passaggio, ogni scatto, ogni contrasto sembrava fatto con una determinazione feroce. Sentiva il supporto di Beatrice come una forza invisibile che lo spingeva a dare il massimo.

A metà partita, la speranza della qualificazione iniziò a sfumare, poiché la squadra era sotto di un goal. Bastava anche un pareggio. Bastava solo un goal. L'unico risultato non ammissibile era appunto una sconfitta. Gli animi iniziavano a scaldarsi, il nervosismo in campo era palpabile, tanto quanto il dispiacere dei ragazzi in tribuna.

Durante l'intervallo, Beatrice, leggermente preoccupata, si rivolse an India, un'amica che sapeva come trattare con i calciatori in momenti difficili. "Non so come Andrea reagirà se perdono. Come la prende di solito?" chiese Beatrice, mordendosi il labbro inferiore.

India le lanciò uno sguardo comprensivo. "Andrea è molto competitivo, Bea. Non la prende bene, può diventare piuttosto scontroso. Ma non preoccuparti troppo. Quando diventerai la sua fidanzata, troverai modi per calmarlo."

Beatrice chiuse gli occhi e sospirò.

India rise, dandole una leggera spinta sulla spalla. "Beh, uno l'hai già trovato, no?" alludendo al fatto che Beatrice e Andrea avessero fatto sesso.

Beatrice scosse il capo,  Il disappunto sul suo volto era palpabile.

"Ti prego, non ingigantire la cosa, è che non saprei come reagire se dovesse dare di matto."

"Vedrai, con il tempo capirai cosa funziona meglio." Rispose India abbracciandola.

Al 97esimo, come per magia, dopo un'azione costruita perfettamente, l'Italia segnò un goal meraviglioso. Andrea si girò verso la tribuna e cercò lo sguardo di Beatrice. Sapeva quanto la ragazza fosse appassionata di calcio, infatti non vedeva l'ora di analizzare con lei la partita. La vide saltare in piedi, applaudire e gridare di gioia.

Il suo cuore si gonfiò di orgoglio e felicità. Quella vista era tutto ciò di cui aveva bisogno.Al termine della partita, Andrea corse verso gli spogliatoi. Si cambiò in fretta, ansioso di rivedere Beatrice.

Andrea Cambiaso- AC27Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora