Trenta

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Le luci soffuse del ristorante in centro a Torino brillavano debolmente, riflettendosi sulle vetrate appannate. Beatrice si passò una mano tra i capelli, mentre si sistemava sul divanetto accanto a India, la sua amica di sempre. La serata era iniziata tranquilla, un momento di pausa dal caos quotidiano che entrambe stavano cercando. India, dopo il trasferimento a Genova con Fabio, non tornava spesso a Torino, e quando succedeva, ogni momento insieme era prezioso.

"Non mi stancherò mai di dirtelo," scherzò India, alzando il calice di vino verso Beatrice. "Ti sei proprio rammollita."

Beatrice ridacchiò, ma non poté fare a meno di riflettere su quelle parole. Un tempo, prima di Andrea, era una ragazza completamente diversa. Forte, indipendente, e mai interessata a una relazione seria. Le piaceva il suo spazio, la sua libertà. Eppure, ora, la sua vita sembrava ruotare intorno a lui, a quel calciatore che aveva scardinato le sue certezze. Non si sentiva più così sicura di sé quando si trattava di Andrea.

"Sì, lo so," rispose Beatrice, scuotendo la testa.

"Non avrei mai pensato di finire così. Io, quella che giurava di non volere relazioni serie, che odiava l'idea di dipendere da qualcuno."

India sorrise complice. "E guarda dove sei ora. Con un calciatore famoso, che ora sta lottando su un campo da calcio in Germania, e tu qui a mangiarti le unghie per lui."

Beatrice si voltò verso lo schermo all'interno della sala, dove la partita della Juventus contro un Leipzig particolarmente agguerrito si stava svolgendo in diretta.

"Hai ragione, sono cambiata. Ma sai, è più difficile di quanto pensassi."

India inclinò la testa, interessata. "Difficile come?"

"Non è tanto la distanza o il fatto che viaggia di continuo," spiegò Beatrice, poggiando il bicchiere sul tavolo. "Quello lo accetto. È più il caos di tutto l'ambiente intorno a lui. Il calcio è la sua vita, e io mi sento parte di tutto questo, ma a volte è faticoso stare dietro a tutto il trambusto che porta con sé. La pressione, le aspettative, la costante attenzione su di lui. Non mi sento una spettatrice, però, non fraintendermi. Quando sto con lui, lo vivo pienamente, ma... è un mondo così diverso e frenetico rispetto a quello che avevo prima."

India annuì, riflettendo. "Sì, lo capisco. Fabio è sempre sotto pressione, e io... beh, è stato difficile adattarsi. Non so come tu faccia, Bea, a sembrare così serena. Anche se ti conosco troppo bene per sapere che sotto sotto, non lo sei poi tanto.

"Beatrice sorrise, prendendo un altro sorso di vino. "Diciamo che ho imparato a convivere con l'ansia. Ma Andrea rende tutto più facile. Quando siamo insieme, lui riesce sempre a farmi sentire al centro del suo mondo, anche se tutto il resto sembra girare così velocemente. Non è semplice, però."

India fece un gesto come per dire che capiva perfettamente. "Sì, mi hai letto nel pensiero. Anche con Fabio non è mai semplice, soprattutto ora che siamo a Genova. Sai, la città è bellissima, ma è lontana da tutto ciò che conosciamo. Sento la mancanza di Torino ogni giorno. Fabio si sta adattando bene, ma io... beh, ho ancora qualche difficoltà."

Beatrice la osservò con attenzione, cogliendo la sincerità nell'amica. "Ti capisco. Dev'essere dura. Non deve essere facile per te stare lontana da tutto quello che avevi qui."

India sorrise, anche se un po' malinconicamente. "Sì, mi manca tutto: voi, i posti, persino la mia routine. Ma sto cercando di abituarmi. Fabio è sereno, e questo mi aiuta molto."

Beatrice annuì. "Immagino. Sei una roccia per lui."

India rise. "Roccia? Non farmi ridere. Mi sento più come un castello di sabbia, a volte. Ma, tornando a te, è incredibile come tu abbia mantenuto questo equilibrio con Andrea. Sembra che riesci a gestire tutto."

Andrea Cambiaso- AC27Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora