Venti

847 42 8
                                        


Beatrice si sedette sul divano del suo appartamento, sorseggiando il caffellatte che aveva preparato con fatica poco prima. Sentiva un nodo in gola mentre le lacrime scendevano silenziosamente lungo le guance. Non riusciva a credere che Andrea l'avesse tradita, anche solo con un bacio. Il pensiero di lui e della sua ex insieme la faceva star male, ma era la sensazione di essere stata ingannata che la feriva di più. Ma poteva considerarlo un tradimento? Visto che ufficialmente non stavano insieme?

Nel frattempo, Andrea camminava nervosamente nella sua camera da letto, cercando di schiarirsi le idee. I suoi pensieri però continuavano a riportarlo indietro a quel momento, quando le sue labbra avevano incontrato quelle di Elena. Era stato un errore, lo sapeva, e non provava più nulla per lei. Ma sapeva anche che le scuse non sarebbero bastate a riparare il danno fatto.

Decise di andare a trovare Fabio, il suo migliore amico, nella speranza di trovare conforto e un consiglio. Arrivato a casa sua, Andrea suonò il campanello con insistenza, cercando di trattenere le emozioni.

Fabio aprì la porta e, vedendo l'espressione sconvolta di Andrea, lo fece entrare senza esitazione. "Cosa è successo?" chiese preoccupato.

Andrea si lasciò cadere sul divano, tenendosi la testa tra le mani. "Ho combinato un disastro, Mire. Ho baciato Elena, o meglio, Elena ha baciato me e io l'ho detto a Bea. Dopo aver fatto il miglior sesso della mia vita, mi ha cacciato di casa, dicendomi che è finita."

Fabio sospirò profondamente, prendendo posto accanto all'amico. "E tu cosa ti aspettavi? Che Beatrice lo accettasse senza dire nulla? Sai quanto ci tiene a te."

Andrea alzò lo sguardo, con gli occhi pieni di rimorso. "Non è stato un bacio voluto, è stata Elena a baciarmi. Io non provo più niente per lei, te lo giuro. Ma Beatrice non mi ha dato nemmeno la possibilità di spiegare."

Fabio scosse la testa, con tono deciso. "Fratello, non puoi pretendere che lei rimanga calma e razionale dopo una cosa del genere. La sua reazione è stata più che comprensibile. Sei tu che non hai avuto tatto nel gestire la situazione."

Andrea si agitò. "Ma dove pensa che ci porterà tutto questo? Non stavamo ancora ufficialmente insieme, non avevo nemmeno il coraggio di chiederle se voleva essere la mia ragazza."

Fabio si avvicinò, puntando un dito contro il petto dell'amico. "E questo è il problema. Hai mai pensato di chiederle? Hai mai avuto il coraggio di affrontare i tuoi sentimenti? Se non prendi una decisione chiara, come pensi che lei possa fidarsi di te? Svegliati cazzo! Ragazze come Beatrice non ne esistono. Non giocare con il fuoco, perché lei è una che non torna indietro. Se è davvero lei che vuoi, non perdere tempo, altrimenti non la ritroverai mai più. Beatrice è unica."

Andrea sentì un peso ancora più grande schiacciargli il petto. "Hai ragione. Beatrice è... è tutto. È pioggia e diluvio, è luce e buio, è quiete e tsunami. E niente è tutto. Mi manda al manicomio, non posso perderla..."

Fabio annuì, il suo tono si ammorbidì. "Allora dimostrale quanto tieni a lei. Scrivile un messaggio, o va da lei e dille tutto quello che senti. E poi aspetta. Dalle il tempo di cui ha bisogno."

Nel frattempo, Beatrice decise di prendersi una pausa. Aveva bisogno di tempo per riflettere e capire cosa fare. Prese il telefono e, per un attimo, considerò l'idea di chiamare Andrea. Ma poi ricordò il dolore provato la sera prima e lasciò cadere il telefono sul letto.

India ricevette un messaggio da parte di Fabio: "Puoi parlare con Beatrice? Andrea è in crisi e ha bisogno di aiuto. So che è una situazione delicata, ma tu sai come affrontare queste cose."

India rispose prontamente: "Certo, ci penso io. Passo da lei più tardi."

Poco dopo, India bussò alla porta di Beatrice con due caffè in mano. Beatrice, sorpresa di vederla, la fece entrare. "Cosa ci fai qui?"

Andrea Cambiaso- AC27Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora