❥Capitolo uno

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Look into my eyes,
you will see, what you mean to me.
Search your heart, search your soul,
when you find me there, you'll search no more.
Don't tell me it's not worth trying for,
you can't tell me it's not worth dying for.
You know it's true,
everything I do,
I do it for you.

(Everything I do) I do it for you-Bryan Adams

Torino, aprile 2024.

È quella città che riesce a trasmetterti serenità senza fare assolutamente nulla, trasportandoti in un vortice infinito di calma apparente.

Scappare dalla propria realtà spesso ti porta a dover lasciare tutto, ma farlo per andare dove stai bene non ha prezzo.
Ed è quello che ha fatto Isabel Romano, una giovane ragazza di 19 anni (prossima ai 20) che ha abbandonato la sua amata Perugia alla ricerca di un po' di felicità.

Vittima dell'abbandono e dell'ansia, con i suoi stessi pensieri che fanno spesso a pugni tra loro pur d'avere la meglio, è convinta che mettendo piede nel capoluogo Piemontese riavrà la sua rivincita.

Una vita dove un pensiero di troppo non le sconvolge la giornata e dove la paura di rimanere da sola non le blocca il respiro nel petto, all'altezza del cuore.

Deve forse ringraziare la sua migliore amica Ginevra se non ha mai mollato effettivamente il colpo.

Ginevra Mancini è una ragazza di appena 18 anni con dei lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri (letteralmente diversa dal castano e occhi scuri di Isabel).
È un uragano, ma per davvero.

Isabel ha tirato avanti solo per merito suo e del ragazzo della sua amica, Nicolò Fagioli.
Un calciatore della Juventus (che lei conosce già da molto tempo prima) che sta scontando una squalifica per colpa di un errore che pesa costantemente sulle sue spalle.

Quando Isabel ha dovuto affrontare i suoi primi attacchi di panico è stato proprio Nicolò a calmarla.
Indossava la maglia della Cremonese in quel periodo, e diciamo che la distanza Cremona-Perugia non era nemmeno così tanto mostruosa.

Il problema è affrontarla dopo un match.
Saltò in macchina con ancora la maglia impregnata di sudore e i pantaloncini sporchi, percorrendo quei chilometri che lo separavano dalla sua ragazza e dalla sua migliore amica.

Non sa ancora se è stato lo sguardo della povera Isabel a turbarlo oppure la paura sul viso di Ginevra, ma sa per certo che quella visione è stata anche peggio del match che aveva appena perso.

Da quel giorno sono più uniti che mai, nel bene e nel male, ed è strano a dirsi visto quanto hanno passato.

Quel trasferimento a Torino non è un caso.
Fare avanti e indietro solo per stargli accanto dopo la squalifica stava diventando insostenibile, e nel frattempo la data del suo rientro si avvicina sempre più.
Perciò abitare lì è l'idea migliore, soprattutto perché lasciarsi andare era sempre una tortura.

~

Isabel guida ormai ininterrottamente da più di 6 ore.
La paura costante degli incidenti l'ha portata a rallentare appena sulla strada mentre Ginevra al suo fianco si è improvvisata dj, riempiendo l'abitacolo con le vecchie canzoni dei Modà, strappandole un sorriso.

È entrata a Torino da un po', il problema sorge quando deve raggiungere la continassa.
Per carità, ci sono state parecchie volte, bisogna però rammentare che Isabel non è poi così intelligente nel ricordare le strade, soprattutto se queste deve percorrerle senza l'uso del navigatore.

Gira attorno all'Allianz Stadium tra le 10 e le 15 volte prima di ricordare la via che porta al Training Center, e quando ci arriva valuta quasi di buttarsi per terra vista l'estrema gioia.

Parcheggia l'auto nei posti dedicati al Jhotel e si volta a guardare Ginevra che quasi freme dalla voglia che ha di vedere Nicolò.

Sorride a quella vista.
L'amore che c'è tra quei due fa invidia, ma per davvero.

Ginevra ha sempre sostenuto Nicolò quando non c'era assolutamente nessuno a farlo, e lui ha fatto altrettanto quando la ragazza non riusciva a scegliere tra un liceo o una scuola professionale, spingendola ad andare ad esclusione (non è servito a nulla, l'ha lasciata al terzo anno per concentrarsi poi su altro, ma è stato comunque un punto di partenza).

Scendono dalla macchina con la tensione che preme sulle loro spalle e grazie al Jhotel e alla receptionist si fanno strada fino alla continassa, tutto per vie interne.
Ormai tutti le conoscono lì, perciò non si fanno problemi.

Vedono il campo in lontananza, qualche giornalista occupa la piccola tribuna e i giocatori sono già sull'erba.

Il freddo pungente pizzica le loro pelli appena lasciano la struttura e prendono ad avvicinarsi ai ragazzi.
Mister Allegri le saluta con un abbraccio veloce (figuriamoci, le conosce bene ormai e quel gesto è anche troppo confidenziale per i suoi gusti), poi indica il gruppetto dove Nicolò sta svolgendo l'allenamento.

Isabel e Ginevra si avvicinano in maniera silenziosa, ed è proprio la prima quella che si gode il sorriso del calciatore.
La coppia si abbraccia immediatamente, stringendosi forte e baciandosi come se non si vedessero da troppi anni anche se sono in realtà sono passate poche settimane.

"Isa" esclama qualcuno alle spalle della più grande, guardandola poi con un sorriso, "perché non mi hai detto che saresti venuta a Torino? Mi hai colto di sorpresa".

Quell'accento inconfondibile la fa sorridere.
Kenan Yıldız è lì, in tutto il suo splendore.
È più piccolo di lei giusto 9 mesi, ma non ha mai avuto importanza questo fattore.
Anche perché figurati se può cambiare qualcosa una differenza d'età così minima.

"Kenan" accenna lei contenta, abbracciandolo mettendosi in punta di piedi e lasciandogli un bacio sulla guancia, "scusa è che sono stata impegnata a preparare le cose per il trasloco, come stai?".

"Bene, anzi benissimo adesso, tu invece? Hai finalmente deciso di trasferirti qui?" chiede lui con un sorriso (a dir poco meraviglioso), sistemandole una ciocca di capelli.

"Si, Ginevra vivrà da Nicolò, io ho fortunatamente trovato un appartamentino niente male. Calcolando che sono da sola me lo faccio andare bene" risponde lei, felice di rivederlo.

Kenan è un compagno di squadra di Nicolò.
Agli occhi di Isabel è già la promessa della Juventus, in campo riesce a stregarti, quando prende il pallone non lo ferma nessuno e questa cosa è meravigliosa.

"Vedi questa bastarda che pensa a parlare con Yıldız senza salutarmi nemmeno" esclama improvvisamente qualcuno alle sue spalle, inarcando le sopracciglia quando la vede girarsi, "è così che merito d'essere trattato?".

"Sei così tanto melodrammatico che potresti fare l'attore" lo prende in giro lei, avvicinandosi a Nicolò e lasciandogli uno schiaffo leggero, "e comunque, sei tu il bastardo".

"Farò finta di crederci" replica il ragazzo, portandola a rigirarsi e abbracciandola da dietro, tirandole appena i capelli, "tu però prova un'altra volta a non salutarmi e fai una brutta fine".

Isabel alza gli occhi al cielo divertita a quelle battutine e si lascia stringere dal suo migliore amico.
Le braccia di Nicolò sono sempre state un rifugio per lei, ed è ancora più bello vedere Ginevra che non prova assolutamente nessun fastidio nel vederli così vicini.

Non sono pronti per cominciare quel periodo dove saranno tutti i giorni insieme che potrebbe quasi protrarsi per tutta la vita, ma vogliono almeno provarci.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora