❥Capitolo otto

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"Dovresti abbassare la musica" dice con un sorriso Isabel, guardando Kenan che si aggira per la stanza del Jhotel con l'asciugamano legato in vita, "so che ci siamo solo noi però il volume è troppo alto".

"Secondo te mi frega qualcosa? Sono capace di mettermi a correre per il corridoio cantando una canzone di Tananai a squarciagola" esclama lui, aprendo l'armadio per cercare qualcosa di comodo per stare in stanza.

Sono solamente le 17, hanno deciso di stare in hotel prima di salutarsi per il ritiro in vista di Juventus-Fiorentina, la partita da ex per qualcuno della squadra.
Kenan da quando hanno messo piede lì dentro sta dando di matto, ma per davvero.

Non riesce a stare fermo e preferisce fare qualsiasi cosa pur di dare fastidio ad Isabel.
Ma quando qualcuno bussa alla sua porta capisce che forse il volume doveva abbassarlo veramente.

"Vado io" gli dice la ragazza, avvicinandosi all'ingresso e aprendolo senza aspettative, facendo un passo indietro quando riconosce la persona che si trova davanti, "Nicolò" deglutisce lei, voltandosi poi verso il turco, "Kenan, c'è Nico qui".

Si allontana impaurita sotto lo sguardo carico d'ira del suo ex migliore amico, guardando il più piccolo che si avvicina a parlare con il suo compagno di squadra.

Quanto le manca il periodo dove non c'erano problemi di mezzo e dove la gelosia di Nicolò non faceva la sua comparsa.

"Isabel" la risveglia proprio Fagioli, guardandola nervoso, "vieni un attimo con me, devo parlarti urgentemente".

La ragazza deglutisce a quelle parole.
Lo riconosce il tono e non porta assolutamente nulla di buono, perciò si alza titubante dal letto e si volta verso Kenan appena ci arriva accanto, mentre questo le lascia un bacio sulla fronte.

Segue Nicolò ansiosa, entrando poi nella sua stanza e rimanendo in piedi quando lui si accomoda sul letto, "Isa abbiamo litigato ma puoi metterti accanto a me, non ti mangio mica".

Lei annuisce e si siede al suo fianco, fissandosi le mani, "cosa c'è? Perché non abbiamo parlato davanti a Kenan?".

"Puoi staccarti da Yıldız per un secondo e concentrarti su di noi?" la riprende lui, sospirando subito dopo, "io e Ginevra siamo in crisi, è tornata già a Perugia. Secondo lei la mia gelosia nei tuo confronti è spropositata e comincia ad avere dei dubbi".

"Ha ragione Nico" ammette Isabel, mordendosi il labbro inferiore, "se provi fastidio ok, lo capisco, credo sia normale, ma non puoi fare una scenata come quella dell'altra sera quando hai una fidanzata, è da fuori di testa".

"Secondo te riesco a controllarlo?".

"So che non ci riesci, ma adesso c'è Kenan e devi lasciarmi respirare. Non posso più essere un rimpianto".

Nicolò annuisce con gli occhi lucidi e poi prende un respiro profondo, "ti sei innamorata di lui?".

Isabel chiude istintivamente gli occhi a quella frase, "non importa adesso. Devi risolvere con Ginevra e devi dimenticarti di me, sono solo la tua migliore amica, e nient'altro chiaro?".

Si alza da quel letto con il cuore in tempesta.
Nicolò sarà sempre un punto debole, ma agire in quella maniera non è giusto.

"Bel" la richiama lui, guardandola ormai oltre la porta, "sarai per sempre il rimpianto più grande della mia vita, ma sei stata tu quella che ha commesso l'errore più grave".

Il respiro le manca a quella frase.
Si volta e corre fuori dall'hotel, arrivando al campo della continassa dove trova solamente Milik che calcia un pallone.

Arkadiusz è un po' il suo punto di riferimento segreto. Un po' il suo fratello maggiore.

Si accomoda timidamente sull'erba bagnata e lo fissa, mentre i pensieri cominciano ad accumularsi nella sua mente.
Non sa quando ha cominciato a dividersi tra Kenan e Nicolò, e tantomeno quando il sentimento per il più piccolo si è fatto strada nel suo cuore, ma è quella la realtà.

Che la situazione le sta sfuggendo di mano lo sa.
Il problema è che non ha idea di cosa fare per risolverla.

"Nana" esclama Milik appena nota la sua presenza, avvicinandosi e sedendosi al suo fianco, "cos'è successo? Perché sei così triste?".

"Ho fatto un casino Arek" ammette lei, guardando il suo amico che sospira, "ho fatto un casino totale e non so come risolverla, te lo giuro".

"...è con Nicolò, non è così?".

Lei sospira, e poi annuisce.

**

La voglia di parlare con Ginevra è alle stelle, ma ammettere che tutti i suoi dubbi sono sempre stati coerenti con la realtà le costerebbe dover chiudere l'amicizia, e non vuole.

Ha lasciato Kenan in albergo dopo un saluto veloce e si è rinchiusa nella sua abitazione ormai vuota senza la presenza del turco.

La paura dell'abbandono persiste, ma dopo quel litigio, quelle parole e tutto quello che sta succedendo quasi preferisce rimanere da sola che essere circondata da persone che vogliono solamente sapere ogni singolo dettaglio della sua vita e dei pensieri che offuscano il suo cervello.

Osserva i vari quadri che ha finalmente trovato il coraggio d'appendere.

C'è una foto con Nicolò al 15esimo compleanno di Isabel.
Una con Ginevra in spiaggia.
Una sempre con la ragazza allo stadio.
Una con Kenan fatta in macchina dopo una serata in discoteca.
Quella fatta dai paparazzi quando l'ha abbracciata dopo l'attacco di panico durante la partita.
E l'ultima che hanno scattato, mentre guardavano il film horror sul divano di Nicolò.

Senza di loro la sua vita sarebbe in bianco e nero, i suoi amici sono i colori perfetti per creare un dipinto meraviglioso, nel bene e nel male.

Ma soprattutto la vita senza Kenan sarebbe un vero incubo.
L'ha cambiata in meglio e non lo ringrazierà mai abbastanza, perché senza di lui non avrebbe mai affrontato le sue paure più grandi.

Senza di lui, non avrebbe mai più provato un'altra volta dei sentimenti forti.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora