❥Capitolo tre

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Alle prime ore dell'alba la prima che apre gli occhi è (naturalmente) Isabel.
I ragazzi hanno allenamento durante la mattinata e poi si troveranno a fare il ritiro la sera in vista del match di Coppa Italia contro la Lazio che dovranno affrontare il giorno successivo (tutti tranne Nicolò in quanto squalificato), perciò hanno la possibilità di passare ancora del tempo insieme tra le 15 e le 19 prima di dover salutare Kenan che si chiuderà al Jhotel.

Si alza da quel divano con la schiena a pezzi anche per colpa del giocatore turco che nella notte le ha tirato un calcio (molto probabilmente credeva d'essere in un campo, altrimenti non si spiega).

Raggiunge la cucina e la fissa ancora sporca dalla sera precedente, sbuffando sonoramente e guardando tutto il casino che c'è dallo sgabello che la ospita in quel momento.

A raggiungerla è Kenan, che lo fa quasi correndo e la fissa con gli occhi spalancati, "stai bene? Respiri ancora? Come ti senti? Perché non sei a dormire?".

Isabel ci mette qualche secondo in più per focalizzarlo, e non sa se è per l'assenza della maglietta che in realtà aveva nella notte oppure perché non si è ancora svegliata effettivamente.

"...mi sono semplicemente alzata" dice lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, rimanendo nel limbo della confusione quando il ragazzo si avvicina e le lascia un bacio sulla guancia, "ehm, buongiorno?".

"Sì buongiorno" risponde lui, posandosi con il mento sulla sua testa e sospirando, "vieni a vedere la partita domani? Ti presto una mia maglietta".

Isabel alza gli occhi al cielo a quella frase, "idiota mi sono trasferita a Torino più per le partite che per cambiare vita, è ovvio che ci vengo".

Il ragazzo ride a quella frase e si siede al suo fianco, sorprendendo Nicolò che entra a sua volta senza maglia e Ginevra con le occhiaie fin troppo visibili a sporcarle il viso, "la coppia delle coppie è arrivata finalmente".

"Buongiorno teste di cazzo" esclama Fagioli con la sua solita delicatezza inesistente, dando il 5 a Kenan e lasciando un bacio leggero sulla guancia della sua migliore amica, "cosa posso offrirvi per colazione? Ho solamente il caffè, rigorosamente amaro, oppure se volete possiamo dare fuoco a casa provando a preparare dei pancake".

"Preferisco sopravvivere perciò allontanati dai fornelli, Isabel è bravissima a prepararli e Kenan sa fare lo stesso. Mi fido più di loro che di te" ammette senza alcuna paura Ginevra, raggiungendo l'altra ragazza presente in cucina e abbracciandola da dietro, "oppure possiamo andare al bar e non sporcare ulteriormente il tuo piano cottura".

"Che non sarebbe poi così male come idea visto che poi devo pulirlo io" ammette il calciatore piacentino, grattandosi la nuca e facendo uno sguardo innocente, "ok andiamo al bar e per farmi perdonare offro io".

"Vabbè quello era scontato" dice con fare altezzoso Isabel, guardando prima Nicolò e poi Kenan, "ora, e ve lo chiedo per cortesia, andate a vestirvi perché si, siete entrambi bellissimi ma non ho voglia di vedervi ulteriormente mezzi nudi".

Entrambi ridono e poi si alzano, pronti a vestirsi per andare a fare colazione.
Ginevra si siede immediatamente accanto ad Isabel e la tocca appena, "sputa il rospo, so che c'è qualcosa che non va".

"Stanotte non riuscivo a dormire, e mi sono messa a guardare Kenan" ammette lei, prendendo a giocare con il bordino della felpa che ha addosso, "aveva il viso illuminato dalla luna, ed era fottutamente bello, te lo giuro" continua, prendendo un respiro profondo, "è particolare. È diverso da tutti gli altri che ho conosciuto".

"Ti piace?".

"Oh andiamo. Lo sai che non sono fatta per l'amore".

"Non ti ho chiesto se lo ami, ti ho solamente chiesto se ti piace, che è diverso".

"A livello estetico da morire, ed è bello anche dentro, ma non posso perdere la testa per un ragazzo ora che sto ricominciando a vivere".

Ginevra sospira a quella frase.
La vita accanto ad Isabel non è facile, e lei lo sa meglio di chiunque.

Da quando i genitori l'hanno buttata fuori di casa appena compiuti i 16 anni (rischiando anche una denuncia) si rifiuta d'amare, anche perché è stato il più puro della sua vita a tradirla.

Sa che prima ha avuto una relazione, ma non ha mai parlato di quella storia e preferisce non forzarla ulteriormente.

Quando l'ha vista litigare con Kenan la prima volta sperava in un lieto fine, e ci spera ancora se è per questo.
È con lui che sembra non avere più nessuna paura, cosa che le succedeva solo con la sua presenza e quella di Nicolò.

Desidera solo il meglio per lei.
Desidera di vederla amare, profondamente, fino a consumarsi.

**

Juventus-Lazio.

Lo stadio è sold out per quella partita.
Come aveva detto Kenan il giorno prima, le ha regalato la maglietta e lei l'ha indossata, anche perché non capita tutti i giorni di ricevere un dono simile.

Si ritrova nello SkyBox affiancata da Nicolò e Ginevra ad attendere il fischio d'inizio con una strana sensazione all'altezza del petto.
Non è la solita ansia che la schiaccia e la stordisce, è quella bella.
Quella del pre-partita.

Si siedono in silenzio, con lo stadio che invece rumoreggia fino a riempire le loro orecchie.
Le squadre sporcano il terreno, e senza accorgersene il match comincia.

Il primo tempo non porta risultati a differenza del secondo dove invece al 50' Chiesa gonfia la rete e al 64' Vlahović segna il 2-0.

Il match non è decisamente dei migliori, ed Isabel lo riconosce, ma ci pensa l'ingresso di Kenan a rallegrarle la serata.

Non segnano più, ma è inevitabile ammettere che quando in campo c'è lui riesce a cambiarti la partita.
Ed Isabel si sente estremamente fiera.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora