❥Capitolo trentadue

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Da quando ha messo piede in casa Fagioli non ha parlato proprio.
Ginevra è stata così gentile da lasciarli da soli in salotto per poter discutere di quello che è successo.
In sostanza non spetta a lei rivelare quel segreto.

"Bel" comincia Nicolò, sospirando quando la sente piangere ancora, "mi dici cos'è successo? Da quando sei arrivata non hai fatto altro che disperarti".

"Ti ricordi il desiderio che avevamo quando ci siamo messi insieme?" dice lei, provando a calmarsi e sospirando, "quello che ci siamo sempre ripetuti anche quando ci siamo lasciati".

"Si, quello d'avere un figlio" esclama lui capendo in un secondo momento la situazione, perché gli basta guardare Isabel negli occhi mentre ogni cosa prende forma, "...sei incinta?".

Isabel annuisce, e subito dopo rivela il particolare più doloroso, "e Kenan non lo vuole".

Il viso di Nicolò lascia sfuggire via tutta la gioia, mentre la sensazione di dover fare da padre ad un figlio non suo si fa spazio nella sua mente.
Alla fine è sempre stata una sua promessa.

In caso d'assenza del vero papà sarebbe stato lui ad assumersi la responsabilità.

Si sporge ad abbracciarla senza pensarci due volte, stringendola forte tra le sue braccia nella speranza di rimettere insieme i pezzi del suo cuore ormai rotto, in frantumi, nel suo petto.

"Respira Bel" prova a tranquillizzarla lui, lasciandole un bacio tra i capelli e chiudendo gli occhi, "ci sono io, andrà tutto bene".

Non ci crede più a quelle parole, ma deve provare ad ascoltarlo perché potrebbe solamente vivere una gravidanza dove il malumore sarebbe all'ordine del giorno.

Nicolò si stacca da quell'abbraccio e si piega con la testa verso il suo ventre, alzandole la maglia e sentendola singhiozzare a quel gesto.
Lo sa che sta immaginando Kenan al suo posto.

Posa delicatamente le labbra in quel punto, sospirando quando gli tocca i capelli.

Ha bisogno di affetto, di sostegno, ed è così che deve cominciare.

Non si sarebbe mai aspettato che prima o poi le avrebbe asciugato le lacrime per colpa di un amore che non ha superato le aspettative, ma è proprio quello che sta succedendo.

"Isa" interviene Ginevra, guardando intenerita quella scena, "ti ho preparato la stanza. Hai voglia di qualcosa per cena? Se vuoi posso cucinarti un piatto di pasta".

"Nono tranquilla. Solo un po' di gelato se c'è" risponde timidamente Isabel, inarcando le sopracciglia quando Nicolò si raddrizza a quelle parole, "perché mi stai guardando così adesso?".

"Cominciamo già con le voglie?" la prende in giro lui, riuscendo a strapparle una risata e prendendole la vaschetta dal congelatore, "in quanto gravida non ti faccio le porzioni perché conoscendoti potresti tirarmele poi in testa, perciò mangiane quanto ne vuoi".

Isabel accenna un sorriso a quelle parole e comincia a mangiare mentre i suoi migliori amici parlano di tutto pur di distrarla.

È grata alla vita per aver trovato persone simili, ma l'idea di non poter dare un vero e proprio padre a suo figlio le fa male, tanto.

**

La notte per Isabel è stata un inferno.
Nell'ultimo mese ha condiviso il letto solo con Kenan, e quelle ore l'ha fatto invece con suo figlio.
Non le dispiace, questo è ovvio, ma non può ancora abbracciarlo.

Ha deciso di recarsi con Nicolò in continassa, vuole vedere i ragazzi e dargli la notizia personalmente (almeno a quelli con cui è più legata).
E se questo significa rivedere Kenan le va bene comunque.

Quando ci arrivano la squadra è già tutta lì, in attesa del mister per cominciare l'allenamento mentre questo esce dagli spogliatoi.

Lei si accomoda a bordo campo, sorridendo quando Thiago Motta si avvicina immediatamente e le passa una bottiglietta d'acqua, "mister, buongiorno".

"Buongiorno Isabel" risponde lui, lasciandole una pacca leggera sulla spalla e sorridendo, "come stai? Dormito bene?".

"Diciamo che ho vissuto periodi migliori" ammette lei, bevendo un po' d'acqua, "posso rimanere qui a guardare l'allenamento oppure devo necessariamente andare in tribuna?".

"Ma nono tranquilla, puoi stare qua senza alcun problema" la rassicura lui, guardandola dispiaciuto, "so cos'è successo Isa, se hai bisogno di un consiglio da un adulto con me puoi parlarne. Kenan è arrivato qui stravolto e mi ha detto tutto, perciò non mi è difficile capire perché sei in questo stato. Mi ha anche chiesto cinque minuti per stare con te, diceva che sapeva che tu saresti venuta qui ma non ho capito in che modo. Devi solo dirmi se sei disposta ad ascoltarlo".

Isabel ha avuto modo di conoscere Thiago Motta al suo arrivo.
L'ha aspettato quasi come un bambino aspetta il Natale, perciò parlarci in quella maniera è del tutto normale calcolando della confidenza che c'è ormai tra loro.

"Si, sono disposta" risponde semplicemente lei, prendendo un respiro profondo mentre il mister si allontana e dice qualcosa a Kenan, con questo che prende ad avvicinarsi immediatamente.

Non pronuncia assolutamente nessuna parola quando la raggiunge, ma si limita ad abbracciarla in un silenzio assordante.

Isabel ricambia naturalmente.
Si posa con la fronte contro la sua spalla e respira il suo profumo un'altra volta, aggrappandosi alla maglia quando si sposta ad accarezzarle il ventre lentamente.

"Vieni a casa stasera? Possiamo parlare di questa cosa e trovare un punto d'incontro" tenta lui, riempiendole la guancia di baci quando la sente che prende a tremare, "ho sbagliato a parlarti in quella maniera, permettimi di rimediare".

"Alle 21:15?" propone lei, staccandosi e guardandolo negli occhi mentre continua a mantenere la mano in quel punto, "prepara tu la cena, però cerca la lista delle cose che non posso mangiare".

Lui annuisce e trattiene l'istinto di baciarla.
Deve esporre le sue paure, e deve farlo per non perderla.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora