❥Capitolo sedici

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4 maggio.

Kenan quel giorno spegnerà le 19 candeline, e lo farà senza Isabel.
Non si sono più sentiti, e il suo cuore ne ha risentito perché ormai non è più quello di un tempo.

Ha perso la sua vivacità, ed è terribilmente doloroso.
Non poteva trattenerla, ma ogni tanto nella sua mente compare l'idea di uno scenario diverso, uno dove le chiede di rimanere lì e lei come risposta lo bacia davanti a tutta la squadra.

In quella serata sono a Roma, probabilmente in vista anche del Match del giorno successivo proprio con la squadra della Capitale.

Il mister ha dato la possibilità di passare fuori la serata con tanto di cena, con la raccomandazione di non fare tardi, ed è per questo che Alex Sandro ha deciso d'improvvisarsi organizzatore e ha prenotato un locale tutto per loro.

Non è molto distante dal loro hotel, perciò in pochi minuti sono già lì.

Per l'occasione hanno invitato anche Dybala, Soulé, Barrenechea e Kaio Jorge.
Naturalmente Kenan è felicissimo di vederli lì, ma è sempre quel qualcuno che non gli fa godere assolutamente più nulla.

Si accomoda al suo posto in silenzio, ringraziando il cameriere che gli passa l'acqua naturale e fissando poi la sedia vuota al suo fianco e quella accanto ad Arek.

E chi manca?

"Buonasera bella gente" urla Isabel, facendosi strada nel locale seguita da Agata che sorride divertita, "dov'è il mio meraviglioso festeggiato?".

Kenan rimane pietrificato.
Sapeva che prima o poi, in un futuro incerto e una circostanza non pianificata si sarebbero rivisti.

Ma non di certo al suo compleanno.

Con il sorriso stampato sul viso Isabel si volta a guardarlo, e gli occhi prendono improvvisamente a luccicarle nel vederlo così emozionato, estasiato e soprattutto sconvolto.

"Bel" esclama lui, alzandosi dal suo posto e superando Nicolò che guarda quella scena con un sorriso meraviglioso, facendosi strada fino alla ragazza che si morde il labbro inferiore, "cosa ci fai qui?".

"Buon compleanno, stella" sussurra lei, abbracciandolo senza pensarci su due volte e lasciandogli un bacio sulla guancia, "sono tornata, e l'ho fatto per restare".

Kenan a quella frase sente il cuore scoppiare, e poi la stringe forte tra le sue braccia come a voler colmare il vuoto che ha provato nelle settimane che hanno passato distanti.

"Sapevo che non mi avresti abbandonato senza un ultimo saluto" risponde lui, posandosi con la testa sulla sua e rilasciando un respiro troppo profondo che permette alla tensione accumulata di fuoriuscire finalmente.

"E soprattutto senza un primo bacio" continua lei, morendosi il labbro inferiore quando lo sente ridacchiare a quelle parole così cariche di significato.

Quando si staccano le afferra la mano e le fa strada fino al suo posto, avvicinandosi al suo orecchio quando si sono seduti, "io, Nicolò e Ginevra abbiamo risolto, adesso tocca a te".

Quindi, quei giorni lontana da loro hanno fatto bene per davvero.

**

Lo Stadio Olimpico è meraviglioso.

Vedere tutte quelle persone con la maglia giallorossa sulle spalle non ha prezzo, ed è ancora più bello quando dietro c'è scritto Dybala.

Isabel si accomoda nel settore dedicato alle famiglie dei giocatori con Agata proprio per godersi l'atmosfera, e lo fanno con le maglie di Kenan e Arek.

Vedere Paulo con altri colori addosso fa male, soprattutto se ci sei cresciuta con lui, ma da quella partita d'addio sei ormai psicologicamente pronta al fatto che ogni qualvolta lo ritroverai contro la Juventus il tuo cuore sentirà sempre del dolore.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora