❥Capitolo trentotto

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11 aprile 2025.

Il giorno tanto atteso è arrivato.
Isabel ha rotto le acque nella notte, e all'orario solitamente di pranzo si ritrova nel pieno di un travaglio doloroso ed impossibile da sostenere.

Kenan è naturalmente al suo fianco, preoccupato forse a dei limiti esagerati ma nonostante tutto con quel minimo di felicità, anche perché sta per conoscere sua figlia.

Si stringono le mani mentre attendono il momento più bello della loro vita, la sostiene quando all'ennesima contrazione un urlo le graffia la gola ma soprattutto la tranquillizza quando la paura continua ad impossessarsi di ogni sua cellula.

La dilatazione non le permette ancora di poter dare alla luce la piccola, ma il picco delle contrazioni arriva puntualmente quando ha un minuto per tornare a respirare regolarmente.

A peggiorare la situazione ci pensano le ore di sonno accumulate.
Perché se le acque si sono rotte nella notte, è dal giorno prima che i dolori hanno fatto la loro comparsa lasciando quasi intendere una vera e propria induzione.

Isabel ha naturalmente dato di matto, ma quella che è stata presa per pazza dagli infermieri è sempre lei, perché con eleganza ha urlato di non volere l'epidurale nemmeno sotto tortura.

Da casa Fagioli però, proprio Nicolò, Teun, Ginevra, Dušan e Cambiaso attendono costantemente notizie nell'ansia più totale, cosa anche prevedile.

Averli accanto non farebbe male, ma in quella stanza (e soprattutto in quella circostanza) ci può entrare solo il padre del bambino, di conseguenza si limitano ad aspettare una chiamata che non arriva.

"Kenan" esclama improvvisamente Isabel, afferrandogli la mano dal nulla e deglutendo, ormai grondante di sudore, "Kenan io non ce la faccio, è un dolore troppo forte mi si spezza il respiro" continua, guardando poi gli infermieri, "voglio il cesareo".

"Isabel non puoi, ti sei già dilatata abbastanza, stiamo per spostarti in sala parto" la informa l'ostetrica, mostrando uno sguardo dolce, "è il momento di spingere adesso, un poco di pazienza e avrai la bambina tra le tue braccia".

Ma quelle parole più che calmarla la fanno solamente agitare ancora, infatti si volta a guardare il suo fidanzato e lo afferra dalla maglietta, "tiramela fuori oppure io qui ci muoio".

Kenan spalanca gli occhi a quella frase.
Che avrebbe dato di matto lo sapeva, era abbastanza preparato, solo non si aspettava fino a questo punto.

"Amore non credo sia una pratica valida" spiega lui sorpreso, facendole poi una carezza, "nel senso, non posso tirartela fuori come dici tu, è una pratica che va contro il corso naturale delle cose".

"La mia esistenza è contro il corso naturale delle cose, non capisco perché il mio corpo debba espellere un essere di 3 chili da lì sotto, finirò per lacerarmi" esclama lei, voltandosi verso l'ostetrica che quasi ride a quelle parole, "tiramela fuori tu".

"Isabel" accenna la donna, piegandosi appena in avanti e tastando la zona con le dita, "io qui ci vedo già la testa comunque".

Silenzio.
Quindi sta succedendo per davvero.
È stata così impegnata a raccontare cazzate che non si è accorta d'essersi dilatata completamente e d'avere la bambina sul punto di nascere.

Sente all'improvviso una forza crescere dentro lei, assieme ad una strana voglia di spingere.
Ed è quello che fa, perché non hanno nemmeno avuto il tempo di portarla in sala parto.

Spinge così, dal nulla, mentre Kenan al suo fianco rafforza la presa sulla sua mano.

Le contrazioni molto ravvicinate la portano a velocizzare il tutto, e senza rendersene conto dopo qualche minuto si accascia sul letto, mentre un pianto meraviglioso si riversa nella stanza.

Per la troppa stanchezza Isabel non apre nemmeno gli occhi per guardare sua figlia, ma Kenan si raddrizza e trova davanti la piccola.
Le lacrime escono velocemente, troppo velocemente.

"Bel" comincia lui, piegandosi versa la sua ragazza che si ritrova a fare dei respiri profondi, "sei stata fortissima, ti amo tantissimo, nemmeno immagini quanto".

"Kenny" risponde lei, aprendo gli occhi in quel momento e sorridendo appena anche se completamente stanca e sopraffatta dall'emozione, "ti amo in una maniera smisurata".

L'ostetrica avvolge la piccola in una copertina bianca, e poi con delicatezza la porge ad Isabel.

La stringe tra le sue deboli braccia, godendosi il bacio sulla fronte che le lascia Kenan mentre questo prende poi a dedicarsi completamente a sua figlia.

A quella bambina che inizialmente non voleva, e che in quel momento momento lo sta facendo piangere perché gli ha inevitabilmente cambiato la vita in meglio, ed è meraviglioso così.

"Avete già il nome per la piccola?" interviene l'infermiera con il braccialetto tra le mani, guardando la coppia che invece non riesce a staccare gli occhi dalla bambina.

Isabel a quelle parole si volta verso Kenan che compie lo stesso gesto contemporaneamente, e poi si lasciano sfuggire un sorriso.

"Yasmin Ayla" esclama prontamente lei, scorgendo il luccichio negli occhi del suo fidanzato, "Yasmin Ayla Yıldız".

"È bellissima" esclama invece Kenan, sospirando contento quando la bambina gli stringe il mignolo, "abbiamo fatto veramente un capolavoro, non mi sembra reale".

"Papà" lo blocca Isabel, sorridendo nel vederlo così emozionato, "prendila, è tua figlia".

Kenan deglutisce e l'afferra delicatamente, sentendosi quasi una persona migliore quando quella che è sua figlia si calma tra le sue braccia.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora