❥Capitolo sei

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"Kenan dove sei?"
"Coglione hai saltato l'allenamento, il mister è su di giri".
"Mi rispondi? Siete scomparsi improvvisamente tutti".
"Ti faccio il culo quando ti vedo"
E poi, l'unico messaggio con un vero significato, "sei un pezzo di merda. Sei stato tu a calmare Isabel. Sto venendo da lei".

Diciamo che Nicolò non ragiona più lucidamente nell'ultimo periodo, e sapere che c'è proprio Kenan con Isabel lo fa infuriare.
Ginevra ci prova a farlo calmare, perché lei sa che la sua migliore amica ha bisogno di tempo dopo un attacco di panico.

Di certo però non sapeva che è il tempo passato con Kenan ad essere decisamente cento volte meglio della musica a palla in tutta l'abitazione.

E diventa anche un problema quando il calciatore piacentino infrange ogni singola regola del codice della strada pur d'arrivare prima a casa Romano.

Ci entra improvvisamente, portando Isabel a saltare per lo spavento con questa che colpisce la faccia di Kenan con la fronte, gesto che fa mugugnare il più piccolo.
Ginevra resta in silenzio alle spalle del suo ragazzo, ma delle domande cominciano a frullare nella sua mente.
Una però in particolare attira la sua attenzione.

E cioè, perché Nicolò prova tanto fastidio quando Isabel è con Kenan?

"Hai sempre chiamato me, ti sei calmata solamente con il mio aiuto. Adesso che ci riesce anche uno del genere io non ti servo più?" le urla in faccia all'improvviso, guardando l'espressione confusa che le compare sul viso, "rispondimi Isa".

Isabel non sa se a sconvolgerà è quella scenata (di cosa poi? Gelosia?) o quel <uno del genere> rivolto a Kenan, ma di sicuro deve dargli un calmante sennò finisce male.

"Nicolò non cominciare a fare il bastardo adesso, scommetto che sei qui solo per rivendicare che ci sei da più tempo" dice senza pensarci Kenan.

Ma lo capisce quando cala il gelo nella stanza quello che ha fatto.

Scommetto.

Non l'ha detto volontariamente, non avrebbe mai ferito Nicolò pur di difendere Isabel.
Le vuole bene, chiariamo questo, ma Nicolò è il suo migliore amico.

Il maggiore lo guarda con gli occhi sbarrati a quelle parole, mentre un sorriso amaro gli sporca il viso precedentemente rosso di rabbia, "cazzo Kenan, da te non me lo sarei mai aspettato".

Ginevra si blocca sul posto, mentre Isabel si alza da quel divano e si allontana dal ragazzo come scottata.

"Nico" accenna lei, riconoscendo immediatamente l'espressione sul suo viso, "Nico ragiona ok? L'ha detto senza pensarci, non agitarti" continua, deglutendo quando lo vede che stringe la mano in un pugno, "ha 18 anni, non fare cazzate".

"Quasi 19".

"Non cambia, ha sbagliato lo so ma non prendertela così".

"Ma guardati Isabel. Ti basta avere un ragazzo accanto per andare contro a chi c'è sempre stato. Sei brava in questo non è così?" esclama Nicolò, mettendosi faccia a faccia con la sua migliore amica, "anche in passato l'hai fatto, l'unico coglione qui sono io perché ti sono rimasto accanto quando avrei dovuto semplicemente mandarti a fare in culo".

Wow.
È stato crudele, senza alcun dubbio.

"Vai fuori da casa mia" dice immediatamente lei, guardando poi Ginevra che non riprende nemmeno il suo ragazzo, "e tu vai con lui".

Nicolò la fissa sconcertato.
Sapeva che vedersi tutti i giorni sarebbe stato rischioso per il loro rapporto, ma non si sarebbe mai aspettato che ciò avrebbe portato la rottura definitiva con Isabel.

Abbandona l'abitazione incazzato come non mai, mentre nella sua testa continua a ripetersi che non deve affezionarsi mai più.

Isabel si morde il labbro inferiore, e poi si volta con l'intenzione d'affrontare Kenan.
Ma tutto viene smorzato quando vede lo sguardo carico di tristezza.

"Kenan" comincia lei, sedendosi al suo fianco e chiudendo gli occhi, "lo so che non l'hai fatto di proposito, ma con Nicolò è sempre così. È fragile dopo quello che è successo, la minima cosa lo distrugge, cerca di capirlo".

"Cresci un po' Isabel" dice lui all'improvviso, alzandosi e camminando fino alla porta, "ti ha trattata di merda e lo difendi ancora. C'è qualcosa sotto a questa storia, e ti assicuro che lo scoprirò".

Isabel trema a quelle parole.
Merda, non può permetterselo.

**

La continassa quel giorno è così carica di tensione che potrebbe saltare da un momento all'altro.
Kenan e Nicolò non si parlano più.
Nemmeno Isabel e Ginevra.

Ma è proprio la maggiore quella che ha accusato il colpo, perché se prima il buongiorno dai suoi migliori amici sembrava quasi banale, adesso invece è fondamentale.
E non riceverlo è decisamente peggio.

Sono nello stesso posto ma non si guardano nemmeno in faccia.
Kenan però sembra percepirla la presenza di Isabel, perché è improvvisamente più distratto del solito.

Se deve recuperare qualche rapporto, deve cominciare da lui.
Entra in campo senza pensarci due volte, ottenendo occhiatacce dal mister, sguardi confusi da Vlahović e Danilo, sorrisi d'incoraggiamento da Miretti e Cambiaso, un'espressione incazzata da Nicolò ma, soprattutto, la sorpresa sul volto di Kenan.

"Cosa ci fai qui?" chiede bruscamente lui, mettendosi con le braccia conserte mentre il freddo di Torino lo fa quasi rabbrividire, addirittura più degli occhi carichi di scuse della ragazza che ha davanti.

"Devo risolvere tutto questo casino Kenan, e tu sei il primo che mi manca quando apro gli occhi e l'ultimo quando vado a dormire, perciò non farmi vivere un'altra volta questo strazio, sta diventando troppo da sostenere" dice lei senza pensarci due volte.

Beh, minchia Isabel, una bella confessione.
Perché è quello che è successo, gli ha confessato tutto senza volerlo, ed è un casino adesso.

Non l'ha mai detto a nessuno ma Kenan le piace un minimo.
È così dalla prima volta, da quando hanno litigato senza conoscersi nemmeno.

"Speravo dicessi una frase simile, güneş" cede immediatamente lui, mettendole le mani sui fianchi e posandosi delicatamente con la fronte contro la sua, "perché, anche se mi duole ammetterlo, la notte stava diventando un inferno".

"Vieni da me stasera? Ci vediamo un bel film e mangiamo qualcosina" propone lei, mettendogli le mani sulle guance e sorridendo, "non farti pregare, stella".

"Puoi chiamarmi con il cognome, il significato è lo stesso" accenna lui, scoppiando a ridere e lasciandole un bacio sulla guancia, "ora torna lì sugli spalti, io continuo l'allenamento".

Isabel sorride e torna a sedersi.
Tutto sotto lo sguardo infuriato di Nicolò.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora