❥Capitolo diciannove

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La notte successiva alla sbronza è stata un trauma.
Sia per Isabel che per Kenan.

Si alza da quel letto con la testa che prende a girarle immediatamente, mentre raggiunge il bagno con un senso di nausea che le fa rivoltare lo stomaco.

Velocemente si piega sulla tazza e butta fuori tutto quello che ha in corpo, prendendo un respiro profondo quando Kenan le mantiene i capelli anche se è completamente addormentato, "te l'avevo detto di non bere troppo però".

"La vita è una" accenna semplicemente lei, consapevole d'aver detto una cosa che non ha assolutamente nessun significato.

"Anche il fegato" le fa notare lui, aiutandola a rialzarsi e sciacquarsi la bocca, facendole strada fino al salotto, "siediti, ti prendo la pastiglia per far passare la sbronza".

Kenan se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, ma per davvero.

**

Di comune accordo con Nicolò hanno fatto tornare Ginevra a Torino per vedere Juventus-Salernitana tutti insieme.
L'ultima partita di campionato prima della finale di Coppa Italia.

Per Isabel quella sarà l'occasione giusta per parlarci e risolvere una volta per tutte il casino che si è creato.
Lo sa che la sua amica difficilmente la perdonerà o addirittura accetterà d'ascoltarla.
Ma deve provarci per forza.

Non è tanto per il bacio con Nicolò, è per aver nascosto la relazione tutti quegli anni, ed è comprensibile.

È con il suo migliore amico che raggiunge la stazione dove ad attenderli c'è già la ragazza con la valigia al suo fianco.
La stessa che appena nota la sua presenza mostra un'espressione immediata di nervoso.

Saluta Nicolò, ma lei non la degna nemmeno di un tristissimo ciao.

"Ginny dobbiamo parlare" esclama Isabel dopo dei minuti interminabili di silenzio, stringendo il volante tra le mani, "sono seria, devi ascoltarmi, devo darti delle spiegazioni".

Nicolò al suo fianco freme appena sente quelle parole, mentre la sua fidanzata non vuole saperne di darle ascolto.
Continua a guardare fuori dal finestrino senza darle importanza.

"Ginevra" insiste Isabel, sentendo la sua mente offuscarsi quando la vede indifferente, tanto che frena improvvisamente e parcheggia l'auto nel primo posto disponibile, voltandosi verso i sedili posteriori, "devi ascoltarmi, porca di quella puttana hai fatto parlare Nicolò, ora fai parlare anche me".

"Cosa c'è? Vuoi spiegarmi perché mi hai nascosto la storia con quello che è il mio attuale fidanzato ?" sbraita la più piccola, sbuffando subito dopo e mettendosi con le braccia conserte, "non me ne frega un cazzo Isa, hai pensato solo a te stessa".

"Ma ti senti quando spari certe cazzate oppure le pensi veramente?" urla la ragazza che si trova seduta al posto del guidatore, "quello che è il tuo attuale fidanzato per un bel periodo è stato il mio, quando tu mi hai detto che lo stavi frequentando io ero ancora innamorata, ma non ti ho fatto storie".

Il silenzio cala immediatamente quando pronuncia quella frase, e lei non se ne rende nemmeno conto in un primo momento.
È lo sguardo di Nicolò che la fa tornare con i piedi per terra.

"Bel è vero?" chiede sorpreso il suo amico (o il suo ex fidanzato), notando il sospiro che le sfugge dalle labbra a quelle parole, "quando ci siamo lasciati e anche quando ci siamo rivisti per parlare mi hai detto che il sentimento per me l'avevi fatto svanire subito dopo il tradimento".

"L'amore non lo puoi spegnere Nico. L'ho detto solamente perché dovevi andare avanti" spiega lei, voltandosi verso quella che era la sua migliore amica, "perciò no Ginevra, fare questo bordello non ha minimamente senso. Il bacio è avvenuto per un bicchiere di troppo, non per un sentimento ancora vivo".

"Chi mi assicura che non provi nulla per Nicolò? Chi Isa" replica invece Ginevra, notando il morso leggero che si dà al labbro inferiore mentre prepara la risposta.

"Perché io amo Kenan" ammette Isabel, guardando i suoi amici che a quella frase sorridono immediatamente senza volerlo.

Una mezza idea c'era, ma sentirglielo dire è tutta un'altra cosa.
In un secondo tutta la rabbia di Ginevra scivola via, perché ha visto la sincerità negli occhi della ragazza e non può avercela con lei, "ne hai parlato con lui?".

"No Ginny, non ci siamo nemmeno mai baciati" dice semplicemente Isabel, riportando lo sguardo sulla strada ormai libera e ripartendo, "e questa cosa che vi ho detto non deve uscire da qui".

Con una notizia simile anche il cuore di Nicolò e Ginevra è più leggero, perché proprio lei ha spesso ripetuto che non avrebbe mai più trovato l'amore.
E Kenan invece è la stella più luminosa nel cielo buio della sua vita.

"Bel" la richiama Ginevra, mettendole una mano sulla spalla, "ti voglio bene, davvero".

"Anch'io Ginny, anch'io" risponde Isabel, mentre nella sua testa si palesa una sola immagine.

Un eventuale reazione di Kenan ad un suo ti amo.
E tutti gli scenari hanno un finale terribile.

**

Juventus-Salernitana.

Dopo aver risolto tutto il litigio entrare in quello stadio con il cuore più leggero fa bene a tutti loro.

Grazie a Nicolò hanno ottenuto i posti alle spalle delle panchine, perciò per Isabel sarà molto più facile avere un contatto con Kenan visto che non lo sente da quel pomeriggio e, peggio ancora, non lo vede dal giorno prima.

Gli allenamenti prima della partita cominciano con la musica di sottofondo, mentre proprio la ragazza si perde a guardare il calciatore che gioca con la palla al centro del campo.

Non partirà titolare nemmeno a quella partita, e questo contribuisce al suo costante malumore.
Quello che svanisce solo quando c'è Isabel a fargli compagnia.

Tanto che quando torna a sedersi in panchina quasi non ci fa caso alla loro presenza.

"Kenan" sussurra Isabel al suo orecchio, sorridendo quando lo vede che si gira sorpreso, "ciao stellina".

"Güneş finalmente" risponde lui, alzandosi e abbracciandola, quasi come se avesse bisogno di quel minimo contatto per tornare a respirare, a stare bene, "io credo che a breve darò di matto e comincerò a piangere come un bambino".

"Respira, quando ti farà entrare darai il meglio ed io sarò qui a fare il tifo per te" dice lei con le labbra attaccate al suo orecchio, lasciandogli poi un bacio leggero sulla guancia, "forza Kenan, la prossima partita sarà la tua rivincita".

Il match comincia.
La juventus si ritrova ad andare sotto quando al 27' segna Pierozzi.

Sembra quasi una maledizione.
Nulla va per il verso giusto, i giocatori cominciando ad essere sempre più stressati e le vittorie cominciano a diventare solo un lontanissimo ricordo.

Kenan il primo tempo lo segue dalla panchina, ma per solcare il campo deve aspettare il minuto 77.

Entra con tutta la tensione possibile, e prova a fare del suo meglio.
Milik sfiora il pareggio, la Salernitana attacca ancora, e sembra un loop infinito.

Quando la partita entra nei minuti di recupero ormai tutti i tifosi sono seduti e soprattutto rassegnati.
Ma è Rabiot a riaccendere la speranza.

Arriva in allungo, colpisce il pallone ed è così che la Juventus riesce a portare a casa un +1.
Non il risultato che si aspettavano, ma di sicuro migliore di quello che stavano per accumulare.

Quando il match finisce la mente si concentra solamente su una cosa.
La finale di Coppa Italia.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora