❥Capitolo ventinove

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Da quel ti amo sono cambiate molte cose.
Ad esempio i giorni passati insieme sono volati, tanto da portare Kenan in ritiro con la squadra ed Isabel a rimanere chiusa in casa con Ginevra.

Nell'aria circola la voce di una possibile maglia numero 10 per il suo ragazzo, ma è ancora tutto assolutamente incerto e soprattutto imprevisto.

È una grande responsabilità, una che Kenan prenderebbe di petto, ma sta alla società capire se fare un passo così importante o meno.

Fatto sta che tra una notte tra le lenzuola ed un giorno diviso tra continassa e divano, si è avvicinato il 10 agosto.

Isabel spegnerà le 20 candeline, per l'occasione i suoi genitori hanno raggiunto Torino con l'intento di passare del tempo con lei, e si sono aggiunti anche quelli di Kenan che di conseguenza conosceranno i loro consuoceri.

Diciamo che non è una situazione proprio semplice, calcolando anche che la coppia è decisamente troppo giovane.
Un passo simile significa solo accelerare le cose.

E non è semplice nemmeno per Isabel visti i vari problemi di salute che ha.
Lamenta dei dolori alla schiena nell'ultimo periodo, ricevendo anche delle prese in giro da Kenan dove le ricorda che l'età comincia a farsi sentire.

Non riesce più ad essere la persona attiva di prima, la stanchezza è costantemente presente, le viene il disgusto verso cibi che ha sempre amato e soprattutto le vertigini hanno fatto la loro comparsa.

Non ha idea di cosa potrebbe essere.
Anche perché non ha mai avuto sintomi simili.

Semplicemente non gli dà tanta importanza, essendo ipocondriaca potrebbe fare un autodiagnosi ed inventare una malattia dal nome impronunciabile.
Preferisce godersi le giornate rimandando indietro il senso di nausea.

Ginevra ha una mezza idea su quello che potrebbe essere, fortunatamente non le dice nulla per non metterle ansia, e calcolando che nell'ultimo periodo è diminuita velocemente e sorprendentemente è meglio così.

Isabel riesce finalmente a godersi ogni singolo momento senza avere il panico come migliore amico, e quasi fatica a crederci.

Quella sera, chiusi in quel locale, ci sono tutti i giocatori della Juventus assieme ai suoi genitori e quelli di Kenan.

Ha avuto modo di stringere amicizia con ogni singolo calciatore ed è meraviglioso vedere tante persone, soprattutto perché in passato oltre a Nicolò non c'era nessun altro al suo fianco.

La sala è occupata dai giocatori e dalle loro rispettive ragazze, mentre Isabel osserva quella scena con la testa posata sulla spalla del suo ragazzo.
Quella sua vita noiosa è diventata improvvisamente più interessante, e non può crederci.

"Vuoi un goccio di vino?" le chiede lui, afferrando la bottiglia, "è il tuo compleanno, potresti fare questo sforzo almeno oggi".

"No amore. Non sto molto bene di stomaco e preferisco evitare" risponde lei, prendendo un respiro profondo e deglutendo, "avrò mangiato qualcosa di sbagliato oppure potrebbe essere un virus intestinale, non mi sorprenderebbe".

"Da quanto va avanti?" indaga confuso lui, lasciandole un bacio tra i capelli e afferrandole la mano, "intendo, sono solo pochi giorni o settimane?".

"Hai presente il matrimonio di Paulo? Ecco, circa 10 giorni dopo, non vorrei esagerare" dice lei, facendo una leggera alzata di spalle, "sarà lo stress, rilassati".

Kenan annuisce appena, ma un'idea strana si fa strada nella sua mente.
La manda subito via, il problema sorge quando si trasforma in paura e se la ritrova conficcata nel petto.

Non può essere.
Sarà stress.

Si, è per forza così.

Ad attirare la sua attenzione ci pensa il cameriere che li raggiunge con la torta e le candele già accese, posizionandola davanti ad Isabel che mostra immediatamente un sorriso.

Il coro di "Tanti auguri" si alza nella sala, portando la ragazza ad arrossire e nascondersi con il viso contro il petto di Kenan che a quel gesto ride.
I 20 anni sono decisamente solo sulla carta d'identità, nell'animo sarà sempre una bambina.

"Esprimi un desiderio" le dice lui, guardandola con un sorriso mentre prende a fissare le candeline con un sorriso, "il primo che ti passa per la mente".

Isabel ci pensa appena, poi chiude gli occhi e soffia, voltandosi verso il suo fidanzato, "non ti dirò quello che ho desiderato, ma ti basterà sapere che tu ne fai parte".

"Ti amo" sussurra lui, avvicinandosi fino a baciarla a stampo e posandosi con la fronte contro la sua.

"Anch'io" risponde lei, respirando il suo profumo e rilassandosi.

Sono stati distratti dalla torta e da tutto quello che poi ne è derivato, ma quella maledetta idea comincia a farsi spazio nelle loro menti forse troppo velocemente e troppo frequentemente.

**

Ai tanti dolori, alle paure, alle nausee e ai continui lamenti per colpa della stanchezza c'è solo una spiegazione.

Isabel sa di cosa si tratta.
Che non vuole crederci è un altro conto, ma è la realtà.
Si tocca il ventre dolorante e fissa il soffitto, sperando solamente in una sua fantasia e non nella pura realtà.

Hanno 19 e 20 anni, non posso permettersi una responsabilità simile.
Kenan ha ancora una carriera davanti, e sarà anche vero che sotto questo punto di vista Isabel oltre ad avere paura sente una forza insormontabile crescere da dentro, ma è una situazione che devono affrontare in due.

Fasciarsi la testa prima di rompersela non è il modo giusto per prendere una decisione così importante.
Calcolando soprattutto che di ufficiale non c'è assolutamente nulla.

Kenan quel giorno torna a casa prima del previsto.
Tra le mani ha una busta della Juventus mentre un sorriso è largo sul suo viso, indicando così che quello che negli ultimi giorni era solo un'ipotesi è finalmente diventata realtà.

A quella vista Isabel si raddrizza e punta i piedi per terra, alzandosi dal divano e guardandolo negli occhi, "è quello che penso?".

"Scoprilo" la provoca lui, passandole la busta e sfilandosi la giacca, mettendosi con le braccia conserte e sentendosi ancora più innamorato nel vedere le mani della sua fidanzata che prendono a tremare per l'emozione.

Isabel estrae la maglia dalla busta, riconoscendo immediatamente il nuovo kit gara, ma quello che più le fa paura è il numero.
La volta con lentezza, e quando riesce a vederlo sente una felicità improvvisa esplodere dentro di sé.

10, Yıldız.

Tutte quelle che per la gente erano solo dicerie sono ufficialmente diventate realtà.
Kenan è il nuovo numero 10 della Juventus.

"Non ci posso credere" sussurra lei, fissando quella maglia ancora incredula mentre delle lacrime di gioia le bagnano le guance, "è la prima questa?".

"Si, ed è tua" risponde lui, scoppiando a ridere quando la vede che spalanca gli occhi, "sono serio. L'ho portata a casa proprio per regalartela. Per il tuo compleanno non ti ho dato nulla, ho aspettato questo momento. Sono sempre stato dell'idea che le maglie delle prime volte non bisogna regalarle mai, figurati la maglia con il numero nuovo, ma tu ci sei sempre stata e mi sembra il minimo".

"Kenan tu sei folle" dice lei, stringendosi la maglia al petto e sorridendo, "non so veramente cosa dire. Mi fa strano immaginarti con un numero così importante sulle spalle. Sono fiera di te".

"Potresti cominciare a dimostrarmi quanto sei fiera di me baciandomi invece di dirmelo a parole" la provoca lui, togliendole la maglia e sistemandola sul divano, "non rimanere lì imbambolata".

"E pensare che fino a qualche secondo fa mi sembravi tenero mentre adesso hai quest'espressione in viso" dice lei, avvicinandosi e baciandolo.

È un bacio che di dolce non ha assolutamente nulla, ma anzi.

È quasi sporco.

Si toccano, si cercano, e si lasciano andare alla passione.
Perché quando le cose non riescono ad esprimerle a parole, dirsele tra le lenzuola è sicuramente la cosa che viene meglio ad entrambi.

Senza spegnersi mai||Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora