Milano, pur essendo una città molto, forse troppo, popolata, oggi sembra spenta.
Non so perché, ma sembra che il mondo sia meno vivace del solito, ma, probabilmente, è solo una mia impressione.
Cammino a testa bassa, con le mani nella felpa nera e le cuffiette nelle orecchie, e tento di tornare a casa.
Sinceramente, non vedo l'ora.
Dopo una bella, bella si fa per dire, giornata di scuola, aspetto con ansia di arrivare a casa per mettermi a giocare alla Play. Magari con qualche gioco di guerra, o magari dell'orrore.
Sospiro, impaziente.
Oh, ecco, sono davanti casa.
Entro come un tornado, saluto mia mamma e mio papà e mi fiondo in camera.
Ho cambiato idea, voglio giocare a Cat Mario.
Beffarda, accendo la console e inizio a giocare.
《Ma vaffanculooooo! Figlio di puttana di un gatto schifoso! Devi creeepaaareeee!》Urlo.
《Beatrice! Vieni a tavola! È pronta la cena!》Urla mamma, dalla cucina.
《Arrivo!》Le rispondo.
Corro in cucina, sto morendo di fame!
Wau! Pollo al curry con patate al forno? E che è successo?!
《Mamma?! Come mai tutta questa roba?》Domando.
《Oggi mi andava di cucinare.》Dice ridendo.
《Sperando che non moriamo avvelenati...》Mi sussurra papà, poi entrambi scoppiamo a ridere.
《Voi due! Se non vi piace la mia cucina potete ordinare anche la pizza!》Dice la mamma, mettendo le mani sui fianchi, visibilmente offesa.
《Dai, tesoro, scherziamo! Vero Beatrice?》Dice mio padre, ed io annuisco.
Amo la mia famiglia. Direi che... È perfetta.
In sedici anni di vita non ho mai desiderato di scappare di casa, o di vivere con un'altra famiglia, perché mi va bene la mia.
Io somiglio molto al papà, stessi capelli castani ondulati e stessi occhi grigi. Della mamma ho acquistato il carattere forte e determinato, ma anche il sorriso e la corporatura bassa e snella.
Eggià... Ho sedici anni, ma sono piuttosto bassa.
Ma, come entrambi i miei genitori, sono allegra e solare.
Adoro la mia vita in tutto. Ho tanti amici, e la mia migliore amica si chiama Teresa. Teresa ha i capelli biondi e gli occhi verdi, è una bella ragazza. Ci conosciamo da sempre,siamo cresciute assieme.
Andiamo a scuola in centro, in un liceo classico. Entrambe abbiamo ottimi voti, anche se lei ama fare cose spericolate e fuori dalle regole, al contrario di me, che preferisco rimanere chiusa in casa a giocare alla Play.
Dopo cena, salgo nella mia stanza, mi faccio una doccia e mi metto il pigiama, che consiste in una canottiera grigia e dei pantaloncini corti da calcio neri.
Mi siedo sul letto e riprendo a giocare a Cat Mario.
《Dai cazzo! Ma non puoi farmi sclerare così!》Sussurro, mentre mi prendo i capelli tra le mani.
Sbuffo e continuo a giocare.
Ma, ad un certo punto, mi sento osservata.
Mi guardo attorno, ma nella stanza buia non vedo nulla.
Faccio spallucce e non ci faccio caso.
Mi suona il telefono.
Numero privato!
Rispondo, mettendo il viva voce. Mi scasso troppo quando mi chiamano.
《Cazzo volete?》Dico, sapendo che sono i miei compagni di classe.
《Beeeeeea? Ma se ti do 50€, cosa mi fai?》Dice una voce nasale, e come sottofondo ci sono delle risatine.
Sbuffo.《Non saprei... Trenta calci nei coglioni ti vanno bene? Anzi, aggiungo anche pugni in faccia... Contento?》Dico, trattenendo a stento una risata.
Il tizio non risponde.
《Andre, ho capito che sei tu. Quindi ciao e vai cortesemente a fanculo.》Dico, poi riattacco.
Sbuffo, e butto il telefono dall'altra parte del letto.
《Cat Mario di merda.》Sbraito, poi mi alzo, stacco il gioco e attacco GTA 5.
Mentre sto giocando, avverto un fruscio.
Mi giro di scatto, e noto che la finestra della mia camera è aperta. Quando dovrebbe essere chiusa.
Vado verso la finestra, mi affaccio e non vedo nulla.
Faccio un respiro profondo, per calmarmi. Magari è stata solo la mia immaginazione.
Mi giro, e per poco non svengo.
Sdraiato sul mio letto, c'è un ragazzo.
Bhe, più che altro, sembra un elfo.
Aspetta... Ma sembra proprio Link di "The Leggend of Zelda" !
Stessi vestiti verdi da, appunto, elfo, stesso cappello, stesse orecchie appuntite, stessi capelli biondi... Ma la pelle è più cadaverica e i suoi occhi sono... Neri. E la pupilla è rossa.
Il tizio mi fissa, con le mani incrociate dietro la testa.
Rimaniamo alcuni istanti così.
《Ehm... Link?》Azzardo.
Lui sbuffa.《No. Sono meglio di Link, dannazione.》
La sua voce è roca, quasi ipnotica.
《A-Allora chi sei?!》Sussurro.
Il ragazzo sorride e viene verso di me.
《Ben. Ben Drowned. Piacere, dolcezza.》Mi prende la mano e me la bacia, come un cavaliere.
È più alto di me di qualche centimetro.
Sono a bocca aperta.
《Cosa vuoi?》Chiedo, ma non sono sicura di voler sentire la risposta.
Ben sorride malizioso. Poi mi si avvicina all'orecchio.
《Bhe, ti osservavo mentre giocavi alla Play. Sei interessante...》Sussurra.
Il suo profumo. Sa di cacao. 《...Beatrice.》, continua.
《C-Come fai a sapere che mi chiamo Beatrice?》Sussurro.
Ok, ora sono visibilmente terrorizzata.
Ben mi prende una ciocca di capelli castani, se la rigira tra le dita e poi mi guarda negli occhi.
Lì ci vedo malizia e cattiveria.
《In teoria, tu dovevi essere una mia vittima, visto che sono un Killer. Ti seguo da giorni, Beatrice Mazzanti, di anni sedici.》Mi sorride maligno.
Tremo.《D-Dovevo, hai detto.》
Lui ridacchia.《Eggià. Ti voglio portare via con me, dolce fanciulla.》
Detto questo, mi soffia sulla faccia, ed io inizio a vedere tutto sfocato.
Cado tra le sue braccia, e lui mi afferra prontamente.
Poi, il buio.
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Spazio autrice.
Che ve ne pare? Come primo capitolo non fa tanto schifo... O si?
Ecco la mia seconda storia, finalmente!
Tra poco inizia la scuola, io devo andare in prima superiore e... NON SONO PSICOLOGICAMENTE PRONTA!
-Kiss Kiss:):
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Buddy of videogames||Ben Drowned||.
Fanfiction[IN REVISIONE!] Milano, Italia. Beatrice, comune sedicenne, adora giocare ai videogiochi. È maschiaccia e volgare, ma, sotto sotto, timida e insicura. Una sera, fa un incontro insolito... Con un killer pericoloso, e, soprattutto, molto pervertito. I...