Siamo sul divano che guardiamo un film. Trovo davvero tenera questa sua parte dolce, vorrei che fosse sempre così, e non stronzo come lo è solitamente.
Appoggio la testa sulla sua spalla, e lui sussulta.
Mi stacco subito, temendo di aver sbagliato qualcosa.
《Scusami... Ho fatto qualcosa che non va?》Chiedo.
Lui scuote il capo.《No, è solo che... Non sono abituato a questi contatti fisici con le persone... Tanto meno con una ragazza.》Spiega.
《Oh... Mi dispiace.》Abbasso lo sguardo, delusa.
《Ma se vuoi appoggiati...》Sussurra.
Lo guardo. Guardo le sue labbra, carnose, tanto invitanti e... Baciabili.
Scuoto la testa, come per liberarmi da quei pensieri sbagliati, e mi appoggio di nuovo sulla sua spalla, mentre lui mi appoggia lo stesso braccio sulle mie spalle, in un goffo abbraccio.
Ormai è quasi mezzanotte. Per tutto il resto della giornata siamo andati d'accordo, lui non ha fatto il pervertito ed io non mi sono arrabbiata. Abbiamo ordinato la pizza per cena, ed abbiamo riso.
Come due normalissimi amici.
Anche se... Quando mi tocca... Il cuore mi batte forte, e i brividi mi percorrono la schiena. È normale provare questo per un amico?
"Ma a che cazzo penso!"
《Hey Bea! Hai sentito quello che ho detto?》
《E-Eh? No, scusa...》Dico imbarazzata.
Lui sbuffa.《Odio ripetere le cose due volte. Ho detto che non hai nessun vestito.》Osserva.
Cazzo, è vero.
Ma non posso tornare a casa! I miei mi vedrebbero. Ed è quello che voglio, ma Ben verrebbe arrestato.
"Ma perché cazzo mi interessa così tanto di lui?"
《E quando posso andare a prenderli?》Chiedo, guardandolo.
Lui ci pensa un po' su.《Sta notte.》Decreta, infine.
Alzo le sopracciglia. Sta notte?
Notando la mia faccia confusa, Ben si spiega meglio.《Sta notte io vado ad uccidere, e tu verrai con me. Poi passiamo da casa tua e prendiamo quello che ti serve.》
Ci penso un po', poi annuisco.
《Bhe... So che vuoi tornare a casa... Però... Io ti voglio tenere qui con me.》Dice, guardando fuori dalla finestra, dove il paesaggio è ormai buio.
Arrossisco. Mi vuole qua con sé?
《Ah.》Dico solo.
Non so cosa dire, sinceramente.
《Tu vorresti tornare a casa, vero?》Chiede.
Annuisco.《Si. Certo. Ma so che tu non mi lasci andare, e che se anche scappo... Tu mi trovi.》
Ed è vero. È esattamente quello che penso.
Lui sorride.《Allora non sei stupida.》
Abbasso lo sguardo e mi mordo il labbro.
Ben si stacca da me.《Ti prego, non lo fare.》
Lo guardo confusa.《Che cosa?》
Lui avvicina un dito e mi accarezza il labbro inferiore.
"Ah. Prendo subito nota: non devo mordermi il labbro per non rischiare di far arrapare un elfo killer.", penso sarcastica.
《Bhe, andiamo.》Dice, svelto e nervoso.
《Ma io... Non nulla da mettermi!》Dico.
Cazzo, manco le scarpe ho! Ho solo i calzini!
Ben si gira verso di me e mi squadra dalla testa hai piedi, soffermandosi sulle mie gambe e sul mio seno.
Arrossisco.
《Bene... Ho un'idea.》Dice, poi mi afferra la mano e mi porta in una stanza, nota anche come sgabuzzino.
《Ci sono delle scarpe, prendi il modello che preferisci.》Poi esce.
Mi guardo attorno e trovo varie paia di stivali, scarpe da ginnastica, tacchi... Ma un paio di Converse verde brillante mi colpiscono subito, così le metto. Mi calzano a pennello!
Esco e aspetto Ben in corridoio, travestito di nuovo da elfo.
Mi guarda le scarpe e sorride.《Erano mie.》
Arrossisco.《Ah... Cioè, Bhe... Non lo sapevo...》Sussurro.
《Tranquilla. Tieni, una mia felpa e dei miei jeans che ho tagliato.》Dice, porgendomi dei vestiti.
Sono una felpa verde e dei jeans neri, tagliati a pantaloncino.
Poi mi afferra il polso, per trascinarmi in camera sua.
《Grazie, comunque.》Sorrido lievemente.
Lui annuisce, e rimane lì fermo.
《Aehm... Ben? P-Potresti uscir-re?》Chiedo, poi chiudo gli occhi.
Lo sento ridere, poi il rumore della porta che si chiude.
Apro gli occhi e sospiro di sollievo.
Mi cambio, mettendo la felpa e i pantaloncini.
La felpa ha il suo odore, cacao.
Esco dalla stanza e Ben mi squadra di nuovo.《Andiamo.》
Mi prende la mano e mi conduce fuori casa.
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[Ben.]
Ho deciso di uccidere una ragazza che abita vicino casa di Bea. Così facciamo una via e due servizi, o no?
《Aggrappati a me.》Le sussurro.
Lei annuisce e fa come ho detto, aggrappandosi alla mia schiena, come un koala.
Entro nella stanza di questa ragazza, di nome Sonia, che dorme nel suo letto.
È una diciassettenne hai lunghi capelli biondi e gli occhi marroni. Forme al posto giusto. Culo da sfondare.
Insomma, arrapante. Lo penserebbe ogni sedicenne pervertito come me, andiamo! Sta tipa è... Wow!
Ma mai come Beatrice. Lei... Ha qualcosa di più, di diverso.
Mi fa venire voglia di scoparla e proteggerla allo stesso tempo.
Lei è così bella... E forse perché non vuole essere una ragazza normale.
È volgare, maschiaccia, menefreghista... Ma tutto sommato allegra e felice.
Mi fa divertire il fatto che prova ad essere fredda, ma sotto sotto è una fifona. È tenera, quando lo fa.
Adoro il suo sorriso, soprattutto se sono io a causarlo.
Odio le sue lacrime, perché quelle che ho visto erano per colpa mia.
E poi, le sue labbra, da baciare, da leccare. Da mordere.
E i suoi capelli, fini come seta. Mi piacerebbe toccarli, seriamente.
Ma la cosa più bella sono i suoi occhi. Grigi. Semplicemente stupendi.
"E ora mi chiedo... Ma che cazzo penso? Devo uccidere la biondina!"
Scuoto la testa e accoltello la tipa al cuore, mentre rido. Poi mi giro verso Bea. Mi guarda terrorizzata.
Faccio una smorfia, perché non capisco come mai mi turbi il fatto che lei abbia paura di me.
《Via.》Sussurro, lei si aggrappa come prima e ci avviciniamo a casa sua.
Mi arrampico vicino alla sua finestra e in meno di due secondi siamo dentro la sua stanza.
Bea sospira, poi prende una valigia e ci mette dentro ogni tipo di vestito, anche la roba intima, che mi fa sorridere malizioso.
Prende anche il telefono con il caricabatterie, ma lì la fermo per un polso.
《Tu chiami la polizia con quello.》Sussurro.
Lei scuote la testa.《Non potrei mai farti una cosa del genere.》
Guardo i suoi meravigliosi occhi grigi e mi convinco. E poi... Io potrei hakerare(?) la sua scheda telefonica, grazie ai miei poteri da demone.
Annuisco e lei sorride.
《Ho preso tutto.》Dichiara.
《Dammi la valigia.》Sussurro, lei annuisce, me la porge e si arrampica come prima.
Salto giù dalla finestra e atterro silenzioso.
La mia trasformazione in Creepypasta ha avuto pregi e difetti.
I pregi sono tanti, ad esempio sono molto più silenzioso, agile e forte. Posso anche entrare nei computer, e hakerare(?pt 2) i profili dei social network, oppure entrare nei videogiochi.
I difetti... Bhe, sono gli occhi (che un tempo erano blu) le orecchie che mi rendono un vero e proprio elfo e la fottuta somiglianza con Link.
Però non è che mi dispiaccia così tanto, devo un favore a Slender.
Mi ha salvato la vita, per colpa di mio padre stavo morendo affogato.
Siamo entrati in casa, così Bea scende dalla mia schiena ed io appoggio la valigia a terra.
Stiamo in silenzio. Ci guardiamo.
《Bhe... Tutto sommato, non mi dispiacerà stare qui.》La sento sussurrare.
Involontariamente, sorrido.
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Spazio autrice.
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-Kiss Kiss:):
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Buddy of videogames||Ben Drowned||.
Fanfiction[IN REVISIONE!] Milano, Italia. Beatrice, comune sedicenne, adora giocare ai videogiochi. È maschiaccia e volgare, ma, sotto sotto, timida e insicura. Una sera, fa un incontro insolito... Con un killer pericoloso, e, soprattutto, molto pervertito. I...