Capitolo 30.

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[WOOOOOOO 30 capitolii! Per me è un record!]
Neanche il tempo di pensare che uno di loro mi spara alla gamba.
Dolorante, mi riparo dietro ad un cassonetto della spazzatura.
Impugno la pistola e sparo, per quel che posso.
La gamba fa malissimo, la spalla non ne parliamo nemmeno...
Sparo a due soldati, che si accasciano a terra subito, doloranti.
Ne mancano sette.
"Non c'è la posso fare...!", penso, sconfitta.
No.
Devo farcela.
Per Ben.
Non posso morire proprio ora, ora che sono ad un passo dall'eternità, ora che sono ad un passo per avere tutto...
Prendo quel che resta del mio coraggio e sparo ad altri tre soggetti, un colpo lo sparo in alto per distrarli, poi sparo agli altri soldati rimasti.
Aspetta... Ne manca uno.
Qualcuno mi picchietta la spalla.
Mi volto lentamente.
《Ti ho trovata...》Dice.
"Meddaaaaaah!"
Mi scosto in prima che mi spari.
Poi, non so con quale forza di volontà, inizio a correre, con lui dietro.
Non posso sfuggirgli.
La mia gamba destra è andata a puttane, e non posso di certo muoverla come la sinistra.
Le strade sono stranamente deserte, e ciò mi fa moltissima inquetudine.
Il tizio sta ancora dietro di me, nonostante io provi a scappare.
Sono davvero affaticata.
Non c'è la faccio più... Dannazione!
Il paesaggio cambia, mi ritrovo in un bosco fitto e lugubre.
C'è una nebbia spaventosa, che non lascia vedere nulla di quello che c'è attorno a me.
Mi nascondo dietro un albero, cercando di trattenere il respiro affannoso e pesante.
Quando ci riesco, intorno a me c'è un silenzio inquetante.
Afferro la pistola.
Sento un fruscio così mi giro.
Il soldato è la.
Lui ha in mano la sua pistola, io la mia.
Entrambe sono puntate sui corpi opposti.
Chiudo gli occhi.
Cazzo, è la fine.
Poi, uno sparo.
Inizio a tremare, in attesa del dolore che non arriva.
Apro gli occhi.
Il soldato è a terra.
"Cosa stracazzo è successo?!", penso, sbalordita.
Ho... Ho sparato io?!
Guardo la pistola e la sottile striscia di fumo che fuoriesce dalla canna.
《Wow.》Sussurro.
Alzo lo sguardo di nuovo sul cadavere del soldato.
Sospiro e mi incammino per il bosco.
Una palla di pelo mi si avvicina hai piedi.
"Uhh tenerooh!", penso, intenerita.
Il coniglietto bianco come la neve muove il nasino, poi scappa via.
Senza alcun motivo, lo seguo,come se fossi ipnotizzata dai suoi occhioni.
《Hey! Aspetta!》Continuo a gridare.
Zoppicante, inizio a correre, e il dolore sembra momentaneamente svanito.
Purtroppo, però, la gamba non la riesco a muovere correttamente.
Il coniglio mi porta... In una radura.
Orribilmente spoglia.
La terra arida, gli alberi dalle foglie secche e morte, tra cui alcuni abbattuti, il cielo grigio.
《Merda.》Sibilo a denti stretti.
Guardo il coniglio, che sta a qualche metro davanti a me.
Si volta lentamente, ed io sussulto.
I suoi occhi sono totalmente rossi, e una chiazza nera si espande sempre di più a partire dal naso.
《Fame.》Dice con voce roca e grottesca.
Deglutisco pesantemente.
Afferro la pistola e provo a sparare ma, ahimè, non ha più colpi.
"Non c'è la faccio più.", penso, distrutta.
Il coniglio, che ora è interamente nero, inizia a contorgersi in posizioni strane, la pelle si lacera e il sangue schizza dappertutto.
Ne esce una bestia non definita, a quattro zampe, con bocca enorme da cui cola bava, e denti appuntiti.
Le zampe sono a forma di gallina, gli occhi sono enormi e deformi.
Le orecchie da coniglio sono ancora presenti, e ciò mi fa capire che il coniglio grazioso di prima e la bestia che ho adesso davanti sono la stessa cosa.
"Cosa farebbe ora una persona intelligente? Ovvio... Correrebbe."
Inizio a scappare urlando come una matta.
《CAZZOOOOOH!》
La gamba e la spalla iniziano a fare di nuovo male.
Mi ritrovo contro la roccia di una montagna, con il mostro dietro.
Mi appoggio con la schiena contro la roccia.
Il mostro si avvicina.
Poi emette un verso spaccatimpani, acuto e sgraziato.
Sento la roccia tremare.
Il coniglio mostruoso mi guarda, e posso giurare di aver visto un'espressione sbalordita sul suo... Volto? Dopo un secondo non lo vedo più.
È sotto la roccia.
È stato schiacciato da una fottuta roccia.
"Seh!"
Esulto, iniziando a ballare a cazzo.
《I'm love whit the coco!》Canticchio, allegramente.
Fischettando, mi aggiro per il bosco.
Mi siedo su un tronco, per riposare un po'.
Sospiro.
"Certo che Ben aveva ragione. Questa prova è... Fottutamente difficile."
Sbuffo, pensando al litigio che abbiamo fatto qualche ora prima.
Che poi, quanto cazzo di tempo è che sto qua?
Il mio stomaco brontola.
"Sono qui da tanto. Se ho fame è perché non mangio da un po'... Ma io ho sempre fame.", penso, provando ad ironizzare la situazione.
Mi metto le mani in tasca, e per poco non inizio ad urlare.
HO LE SIGARETTE.
Cori di Angeli si propagano nella mia mente, mentre ne prendo una e la accendo.
《Ragazzi, questo si chiama culo.》Dico tra me e me.
Dopo che la finisco, mi alzo in piedi e mi stiracchio, cercando anche di far attenzione alle ferite alla spalla e alla gamba.
Sospiro nuovamente. Di questo passo muoio dissanguata.
Chiudo per qualche istante gli occhi.
"Quando finirà sta dannata prova?", penso, leggermente stufa.
Riapro gli occhi.
Oh, Bhe.
Credo che la mia mascella sia a terra.
"No, ma sono seriamente in un tendone da circo?", mi chiedo, sarcastica.
Aspetta.
"Circo=Clown!"
Cazzo! I Clown sono la mia fobia!
Quei dannatissimi nasi rotondi e rossi, la loro faccia truccata in un sorriso per me agghiacciante, la loro finta felicità...
Preferisco di gran lunga Laughing Jack.
Forse per il fatto che lui... Usa i colori bianco e nero.
I Clown "originali" hanno dei colori che li rendono inquetanti. E dovrebbe essere leggermente il contrario, per i cristi comuni. (Bhe, zia, ti capisco. La penso esattamente come te!)
Mi giro per uscire da questo tendone troppo colorato, ma mi blocco.
Un Clown sta all'uscita di esso.
Deglutisco e inizio a sudare freddo.
Il tizio piega la testa di lato.
《Che hai bella bambina? Ti va un bel palloncino colorato?》Chiede, con voce strana.
Sembra... Sdoppiata, come se due persone parlassero assieme.
Ok, forse dovevo evitare di guardarmi "It il pagliaccio assassino", l'anno scorso, assieme a Teresa.
Il mio subconscio mi continua a gridare di andarmene lontano dal tizio, ma poi ragiono meglio. Sicuramente, il tizio mi correrà dietro.
《Devo affrontarlo.》Mormoro, determinata.
Lo vedo ghignare.《Noi pagliacci facciamo ridere... E anche tu riderai del tuo sangue!》Esclama.
"Tua madre.", penso, arrabbiata.
Non mi batte, sto stronzo.
Con un coraggio non mio, mi lancio sul pagliaccio, e cado sopra di lui.
Lo prendo a pugni, mentre esso si dimena.
《Piccola sgualdrina!》Urla.
Prendo il coltello e lo infilo con molta delicatezza (Seh, certo) nel suo stomaco.
Urla dal colore, ma poi capovolge la situazione.
Mi lancia di lato, poi sale sopra di me.
Mi graffia con i suoi artigli, sicuramente non finti come quelli di Jack, e quasi mi infila uno di quei "cosi" nel collo.
Sposto la testa di lato per evitarlo, poi gli tiro una ginocchiata nello stesso punto dove ho pugnalato il clown, ovvero lo stomaco.
Gli prendo la testa e la sbatto tre volte contro al pavimento, ed ogni volta condo il numero di volte che il suo capo tocca il suolo, per puro divertimento.
Lui, disorientato, blatera cose a caso.
Prendo di nuovo il pugnale, poi lo guardo con fare minaccioso.
《Vai all'inferno, scemo pagliaccio.》Dico, poi lo infilzo al cuore.
Emana il suo ultimo respiro, poi mi alzo.
I miei vestiti sono grondanti di sangue.
"Chissà in che stato pietoso sono.", penso, amareggiata.
Mi ricompongo, sentendo una presenza dietro di me.
Stringo forte il pugnale e mi giro, svelta, in guardia.
Poi mi rilasso.
Slender.
Sei stata spettacolare.》Dice solo.
Sorrido debolmente.
《Hai perso molto sangue, ma fidati che dopo la trasformazione starai meglio.》Continua.
《Quindi... Mi farai diventare un demone?》Chiedo, speranzosa.
Sei sopravvissuta, e alla grande, oserei dire. Te lo meriti.》Dice premuroso.
Sospiro di sollievo.
Beatrice. Non è finita qua la sofferenza. Perché la trasformazione sarà il triplo, se non il quadruplo, del dolore che hai provato qui.》Spiega l'uomo in smoking.
Deglutisco, cercando di far andare giù il nodo in gola.
《Sei scicura? 》Mi chiede ancora una volta.
"Già, sono sicura? Sono stanca di soffrire."
No, che cazzo penso? Io ho fatto tutto ciò per Ben e, diamine, ce l'ho anche fatta.
《Si. Sono sicura.》Dico con un sorriso determinato sul volto.
Slender si avvicina e mi mette in tentacolo sulla fronte.
La testa inizia a girare velocemente. Sento le vertigini.
Le gambe mi cedono, ma Slender mi avvolge un tentacolo attorno al corpo, per sorreggermi.
Chiudo gli occhi.
Vedo solo buio.
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Spazio autrice.
Cioè.
Il 30esimo capitolo.
Ed è pure... Lungo. (Lo so che stare pensando male malissimoooh!)
Vi piace? Spero di si!
Al prossimo capitolo!
-Kiss Kiss:):

Buddy of videogames||Ben Drowned||.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora