Corro, fino a che non mi manca il fiato.
Ma non mi fermo, so che devo correre.
Non so perché, non so il motivo preciso. Ma so che la 'cosa' che mi sta inseguendo è pericolosa, più grande di me.
Intravedo la casa di Ben, e mi affretto ad entrarci.
In piedi al centro del salotto, trovo un essere non definito, dalla pelle lattea e deforme. I suoi capelli sono come serpenti, e gli occhi sono completamente neri.
Ha un ghigno maligno sul volto, da cui si possono vedere i denti aguzzi e seghettati.
Indossa una vestaglia bianca, sporca di sangue, e posso sentirne anche il tanfo.
《Morirai.》,sussurra la creatura, poi mi si butta addosso.
Mi sveglio di soprassalto, grondante di sudore.
Ben, al mio fianco, mi guarda, confuso.
《Che succede?》Mi chiede, e fa per abbracciarmi.
Scuoto la testa e lo spingo via, e lui alza un sopracciglio.
Scendo dal letto, e la testa inizia a girare velocemente.
Ho il respiro pesante, mi sento mancare.
《Ben... Va-vado un att...*prende un respiro*...attimo fuori...》Dico, con voce strozzata.
《Stai bene?》Mi domanda, ed io scuoto la testa.
《Tranquillo.》Squittisco, poi mi precipito fuori, in veranda.
Mi siedo sulle scale, e l'aria fresca notturna mi stende, svegliandomi.
Sospiro, mentre mi riprendo.
Era da un po' di anni che non facevo un incubo così brutto... E reale.
Mi sono presa male, insomma.
Sento la porta di ingresso aprirsi.
Mi volto, e mi scappa un sorriso, vedendo Ben che si avvicina con un bicchiere di latte caldo tra le mani.
《Allora è un vizio?》Mormoro, con ancora la voce tremante.
Lui ricambia il sorriso.《Bhe... Quando io da piccolo ero spaventato, mia madre mi portava sempre il latte caldo...》Dice, dolcemente, poi mi porge il bicchiere di latte, che io accetto volentieri.
《Quindi tu... Eri umano?》Chiedo, con timore di essere invadente.
Lui annuisce.《Certo. Vivevo in questa casa con mia madre, mio padre e mia sorella maggiore.》
Abbasso lo sguardo. Vorrei chiedergli qualche informazione in più, ma temo di offenderlo.
《Eravamo felici. La mia famiglia era felice.》Continua, mentre alza lo sguardo al cielo notturno, pieno di stelle. Io lo continuo a guardare.
《Mia madre lavorava, e mio padre faceva il volontariato. Io e mia sorella portavamo a casa ottimi voti. Eravamo la famiglia perfetta.》
《Però?》Chiedo, in un sussurro.
Lui sposta lo sguardo dalle stelle a me.
《Però... Mio padre non ci stava tanto con la testa. Aveva un disturbo mentale, ma ne lui e ne mia madre lo ammettevano davvero. Ma io lo sapevo, ed anche mia sorella.》
Lo guardo attentamente mentre mi racconta la sua storia.
Sospira.《Un giorno, mio padre, era andato davvero di matto. Uccise mia sorella, ma io non lo potevo sapere. Stavo facendo il bagno.》Mormora, mentre abbassa il capo.
"Ed era nudo...", penso, con perversione.
Mi do un ceffone mentalmente.
"Cristoddio, mi sta raccontando la sua storia ed io penso a 'ste cose?!"
Poi do del pervertito a lui...
《Mio padre entrò in bagno... E mi fece affogare, mettendomi la testa sotto l'acqua.》Soffia.
Ha gli occhi lucidi.
Mi mordo il labbro, dispiaciuta.
《Dio Ben, io... Non...》Dico.
Scoppio a piangere.
Forse per il suo dolore, forse perché sono troppo sensibile.
Ben mi guarda, e noto anche le sue lacrime.
Ci abbracciamo, stringendoci forte.
《E... Tua madre? Non ha fatto nulla per impedire che tuo padre facesse del male a te e a tua sorella?》Gli chiedo, con una nota di rabbia nella voce rotta dal pianto.
Lui scuote la testa.《Non lo so. Forse... Lei aveva paura di lui. Ma lo amava troppo per ammetterlo.》
Mi accarezza la guancia,mentre mi guarda negli occhi.
《Ma sei vivo.》Dico, meravigliata.
Rido dentro di me. Ovvio. Sta parlando con me.
Lui sorride debolmente.《Slender mi ha trovato. E mi ha trasformato in un demone.》Spiega.
Sorrido anche io. Quel grattacielo ha davvero un cuore, in fondo.
Il sorriso del biondo svanisce, ed abbassa di nuovo lo sguardo.
《Scusa... Io non volevo ricordartelo...》Mormoro.
《Cosa posso fare?》Dico, più a me stessa che a lui.
Ben alza la testa, avvicinandosi.
Appoggia la mano di fianco alla mia gamba, mentre mi guarda negli occhi.
Avvicina i nostri volti, poi sorride.
《Non andare via da me.》Dice solo.
Io sorrido, poi lo abbraccio.
《Dai, scimmietta, andiamo a dormire.》Dice Ben, poi mette un braccio dietro la mia schiena e l'altro sotto le mie ginocchia, prendendomi in braccio come una sposa.
Faccio un urletto, colta alla sprovvista.
Il nanetto mi adagia sul letto, delicato, poi si mette di fianco a me.
Non mi abbraccia, e questo mi fa rimanere un po' delusa.
Ma, poco dopo, sento delle braccia che mi circondano la vita, tirandomi verso un altro corpo.
《Buonanotte.》Mi sussurra all'orecchio Ben, provocandomi un brivido di piacere.
《Buonanotte.》Rispondo.
Lui mi bacia la guancia.
Sorrido, poi, poco dopo,mi addormento.
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Buddy of videogames||Ben Drowned||.
Fanfiction[IN REVISIONE!] Milano, Italia. Beatrice, comune sedicenne, adora giocare ai videogiochi. È maschiaccia e volgare, ma, sotto sotto, timida e insicura. Una sera, fa un incontro insolito... Con un killer pericoloso, e, soprattutto, molto pervertito. I...