Capitolo 9.

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Quando ci stacchiamo dall'abbraccio, Ben mi sorride, bonario.
Ricambio, felicissima.
《Su, andiamo a dormire.》Mormora.
Annuisco e lo seguo in camera.
Mi accoccolo tra le coperte, mentre lui va a fare la doccia.
Mi sdraio a pancia in giù, affondando la faccia contro il cuscino.
Dio mio, vorrei... Vorrei sapere se il sapore delle sue labbra è come il suo odore.
Vorrei sapere se gli piaccio, oppure no.
Vorrei capire perché non mi uccide.
Perché è così affezionato a me.
Ma, soprattutto, perché io sono così affezionata a lui.
Anche se è sbagliato, anche se è pericoloso.
"Perché devo sempre mentire a me stessa?", mi domando mentalmente.
So che quello che provo per Ben va al di fuori di una semplice amicizia.
"Però è sbagliato.", mi ripeto.
Lo so, è un errore.
Lui sta facendo un errore.
Finiremo entrambi scottati.
Eppure, a lui sembra non importare di starmi così vicino.
La cosa più strana?
Non importa nemmeno a me.
E, con questi pensieri, mi abbandono al dormiveglia.
Sento un braccio che mi si appoggia sulla schiena, come per abbracciarmi.
Sorrido, e mi addormento.
[Ben.]
Sto impazzendo. Non c'è la faccio più.
Sento il bisogno di baciarla.
Voglio sentire le sue labbra carnose sulle mie, voglio accarezzare la sua lingua con la mia, voglio toccarla.
La voglio mia.
E non mi importa delle conseguenze.
So che può sembrare un atto egoistico, ma, detto con sincerità, non mi importa.
So per certo che provo qualcosa per Beatrice, ne sono sicuro.
E abbracciarla non mi basta più.
La osservo mentre dorme, osservo i suoi capelli, il suo corpo... È bellissima.
Sospiro leggermente.
"Che mi sta succedendo?", penso, spaventato dai miei stessi sentimenti.
Ho paura. Paura che non funzioni, che io stia facendo un grosso sbaglio, madornale.
"Godiamoci il presente, fanculo il prima e il dopo.", penso, mentre rammendo le parole di una canzone di Emis Killa.
Si, fanculo. La vita è una.
E se lei non mi accetta?
Ci devo almeno provare.
"Ma, io, sono innamorato di lei?"
Non lo so. Sono troppo confuso, cazzo.
Sospiro e mi metto a dormire.
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-Il mattino seguente...-
[Beatrice.]
Mi sveglio, come sempre, tra le braccia di Ben.
Sorrido, euforica.
Sta ancora dormendo.
È così dolce... Puccioso(?).
Mi alzo senza farlo svegliare e scendo di sotto, per preparare la colazione.
Mentre la preparo, guardo fuori.
Chissà se i miei genitori sono preoccupati... Chissà se mi stanno cercando, se piangono la mia assenza...
Una lacrima mi solca il viso, ma la asciugo subito.
Mi mancano tanto... Però qui, con Ben, sto bene.
Sospiro, per scacciare la tensione.
《Hei scimmietta, sei già in piedi?》Chiede Ben, che è appena comparso in cucina.
Sorrido falsamente.《Si.》
Lui mi guarda, confuso.《Che hai?》
Divento seria. Come cazzo fa a sapere il mio stato d'animo, tutte le volte?
《Nulla. Sta tranquillo.》Dico solo, poi appoggio le tazze di latte sul tavolo.
Lui si siede ed io lo imito.《Lo so che c'è qualcosa che non va. Dimmi.》Dice, a sguardo basso.
Stringo la mascella e non rispondo. Guardo semplicemente fuori.
Lui mi fissa per un po'.《Vorresti andare a casa?》Sussurra.
Lo guardo.《Io... Si. Ma... Con te sto bene.》Balbetto.
Lui rimane immobile.《Se... Vuoi andare, vai.》
Scuoto la testa con decisione.《No. Voglio stare qui con te.》
Ben sorride.《Anche io... Ti voglio qui. Con me. Sempre.》
Arrossisco, ma sorrido.
《Allora... Oggi che facciamo?》Gli chiedo, per spezzare l'atmosfera intensa.
Lui ci pensa un po'.《Che ne dici di venire a trovare i miei amici?》Dice, con tanto entusiasmo.
《Certo!》Esulto.
《UUUUHHH!》Urla, alzando le braccia in aria.
Io rido, è davvero infantile!
Lui ride con me, allegro.
《Andremo oggi pomeriggio. Ora, vieni con me.》Dice.
Sorrido e mi alzo, per seguirlo.
Corriamo in camera e ci mettiamo a giocare alla Play, e come dei babbei ci insultiamo. Bhe... A Fifa ci si insulta sempre.
《Stronzaaa!》Urletta come una femminuccia.
《GUARDAA LEO MESSIIII!》Urlo, quando segno.
《Leo Messi mi fa una grandissima pippa!》Dice, quando mi fa un goal che avrei potuto parare. L'ho fatto segnare solo per pietà. (SEEEE come no.)
Guardiamo l'ora e vediamo che si è fatto mezzogiorno.
Ben spegne la console ed entrambi scendiamo, per pranzare.
***
《Vado a fare la doccia. Prova ad entrare e ti faccio diventare più alto con un calcio nei coglioni.》Lo minaccio.
Lui sgrana gli occhi.《E-Ehm... Ma anche no!》Dice, mentre ride in modo isterico.
Scuoto la testa e mi fiondo in bagno, uscendone mezz'ora dopo.
Indosso l'intimo, mi asciugo i capelli e corro in camera.
Ben non c'è, è rimasto di sotto.
Indosso dei jeans chiari strappati alle ginocchia e una canottiera nera della Vans, con scarpe della stessa marca, tutte nere.
Mi metto l'eylayner(?) e il mascara, poi scendo di sotto.
Ben ha dei jeans azzurri e una maglietta bianca, con Converse bianche.
Mi squadra dalla testa ai piedi e sorride malizioso, mentre io arrossisco.
《Dai, andiamo.》Dice, mentre mi prende la mano e mi conduce verso il bosco.
"Chissà, magari i suoi amici sono simpatici... Chi lo sa?", mi dico.
Poi mi passa un altro pensiero.
"Ma... Se sono amici di Ben... Anche loro sono dei killer?"
OH, CAZZO.
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Spazio autrice.
C'è una canzone che dice, ad un certo punto: "C'avete tutti la mamma puttana!". O.o
Quando l'ho sentita ci sono rimasta di merda. HAHAHAHAHAHA.
Comunque, che ne pensate del capitolo? E del precedente?
Cooommentateeeh!♡
-Kiss Kiss:):

Buddy of videogames||Ben Drowned||.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora