Capitolo 3.

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Non so come ho resistito alla tentazione di mollargli un ceffone. Ho un'auto controllo fantastico, a quanto pare.
Sono in cucina, Ben mi ha ordinato di preparare qualcosa da mangiare.
Chissà se la mia famiglia si è accorta che sono stata rapita...
Delle lacrime silenziose bagnano il mio volto, ma cerco di asciugarle in fretta.
Per mantenemi allegra, inizio a cantare a bassa voce LowLow, il mio idolo.
《"Finché mi batte il cuore, finché reggono le gambe, scrivo la mia storia col sudore e con il sangue! Non puoi più fermarmi ora il mio nome è troppo grande, è il mio stupido sogno, l'unica cosa importante. Finché avrò questa voce, finché avrò la mia arte, sarà sempre MS e voi scusate per il sangue. Non puoi più fermarmi, ora il mio nome è troppo grande, la gente vuole noi perché il dolore è interessante. -"》
Stavo per continuare, ma qualcuno batte le mani.
Mi volto, e trovo Ben che sorride mentre batte le mani.
《Complimenti! Ma perché non cucini anziché di cantare? Ho fame.》
Abbasso lo sguardo. Ma perché è così stronzo, dannazione?
Mi volto e continuo a cucinare.
Poco dopo, metto i piatti a tavola. Vado nel salotto, ma Ben non c'è.
《Ben?》Provo a chiamare. Nessuna risposta.
Provo ad andare a cercare di sopra, nella stanza da letto. Busso, ma non ricevo di nuovo risposta.
Faccio spallucce ed entro, trovando Ben, vicino alla finestra, senza il travestimento che aveva fino a poco fa, ma solo una maglietta bianca e dei jeans blu scuro, con Converse bianche.
《Non ti hanno insegnato a bussare?》Sussurra.
《Guarda che io ho bussato. E poi, il pranzo è pronto.》Dico.
Lui si volta, e mi sorride.
È un sorriso... Bello. Cioè, vero. È un sorriso vero, e non lo sfoggia quasi mai. E poi... Vestito così è molto più carino.
《Hey, così mi sciupi.》Dice Ben, che ora è davanti a me.
Arrossisco e scuoto la testa.
Ben ride, mi prende il polso e mi porta di sotto, per mangiare quello che ho preparato prima.
Vorrei chiedergli perché prima era in camera, così triste...
Ma cosa mi importa? Mi ha rapita e mi tratta di merda! Devo solo fottermene di lui, e stop.
《Ben... Che avevi prima?》
Dannata me e la mia comprensione.
Ben alza lo sguardo dal piatto, stupito.
《Cosa ti interessa? In fondo io sono un Killer che, oltretutto, ti ha rapita.》
Abbasso lo sguardo e sbuffo.
《Senti, io non so cosa ti passa per quella testolina vuota, ma mettiti in testa che a me piace avere i miei spazi, e non mi devi girare attorno.》Continua, freddo.
Annuisco. Che se ne vada a fanculo.
Ben si alza improvvisamente, e si dirige verso il salotto. Si ferma sullo stipite e si volta, sorridente.
《Metti tu in ordine, qui. Ah, e grazie per il pranzo, era ottimo.》
Poi sparisce.
Io, silenziosamente, inizio a lavare i piatti.
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《Eh, ma allora sei uno stronzo!》Esclamo, sottovoce.
Ben mi ha dato il permesso di giocare alla Play, ma ha scelto lui il gioco.
Cat Mario.
Si diverte a farmi sclerare, a quanto pare.
Siamo nella camera da letto, che da quello che ho capito è la sua, io sono seduta sul letto e lui su una sedia vicino alla finestra, che mi guarda mentre ride.
《Che ti ridi?》Sbraito, ormai stufa.
Ben smette improvvisamente. Si alza e viene verso di me e mi fa sdraiare con i polsi sopra la testa, tenendoli saldamente.
Il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
《Se mi va di ridere, rido. Ok, piccola?》Mi sussurra, mentre siamo naso contro naso.
Non rispondo, sono... Impegnata a fissare i suoi occhi.
Ben scende, e mi inizia a baciare il collo.
Trattengo il respiro, mentre dei brividi mi percorrono tutta.
Non so se sono di piacere o di disgusto ma, molto probabilmente, entrambi.
Prima di staccarsi, mi lascia un bacio sulla guancia.
Rimango sdraiata alcuni istanti, poi mi alzo, e vado verso l'unico bagno della casa, sotto lo sguardo attento di Ben.
Mi chiudo dentro e inizio a piangere, così senza alcun motivo.
A volte ho bisogno di sfogare la tensione, e piangere per me è il miglior rimedio.
I singhiozzi mi fanno compagnia, mentre porto le ginocchia al petto e mi tengo la testa tra le mani.
Sento la porta aprirsi e due braccia mi circondano senza esitazione.
《Mi dispiace..》Mormora Ben.
《Sono un'idiota.》Continua.
Io non rispondo, continuo a farmi cullare da questo abbraccio mentre, piano piano, mi calmo.
Ben mi accarezza dolcemente i capelli, mentre tengo la fronte sulla sua spalla.
Sospiro, tranquilla.
《Scusami.》Mi sussurra di nuovo, e io sorrido.
《Non preoccuparti.》Dico solamente, poi gli circondo il collo con le braccia.
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Spazio autrice.
Dolciosiiiiii *-*
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-Kiss Kiss:):

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