Capitlo 3: Familiare

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Giunta in cucina notai subito delle spalle familiari, dei capelli lunghi rossi, e capii subito davanti a chi mi trovassi. Salutai cortesemente, dopotutto era la mia ex professoressa di arte.
Quanto amavo l'arte. Quel modo di esprimersi noto a tutti, ma utilizzato da pochi. Mi piaceva ispirarmi all'arte classica per creare qualcosa di moderno, qualcosa che mi rappresentasse a pieno.

La prof. Si girò e mi salutò come se non mi vedesse da anni. Sembrava una madre in preda al panico per la scomparsa di uno dei suoi figli. Mi abbracciò forte. Poi alle mie spalle tre voci familiari attirarono la mia attenzione. Ero piena di rabbia di fronte a quei volti così egoisti. Negli anni mi ero abituata alla solitudine, come se fossi stata l'unica Guardiana sulla faccia della Terra e mi piaceva quella sensazione. Mi avvicinai ai ragazzi, come quando un leone di avvicina alle sue prede. Li guardai dritti negli occhi. Stavo per esplodere e iniziare una discussione, stavo per dire tutto quello che pensavo di loro, quando un'altra voce mi chiamò. Non la riconobbi, era ancora così sconosciuta. La curiosità prese il sopravvento e mi girai ritrovandomi davanti la persona più impensabile.

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