18. Sono qui per te

216 19 23
                                    

*Flashback, 5 anni fa (Poco Minho)*

«Perchè l'hai fatto, Minho?» domandò Namjoon riferendosi agli episodi di tentati suicidi della settimana precedente dei quali era stato informato dai suoi genitori.

«Volevo morire.» mormorai semplicemente. Non c'era altro da aggiungere oltre ciò, quella spiegazione che gli avevo appena fatto era piuttosto chiara, no? Non era così difficile da capire.

Ed entrambe le volte, era stato Hyunjin, a salvarmi la vita, impedendomi di compiere quel gesto estremo.

«Minho, guardami per favore.» mi chiese gentilmente senza usare un tono duro nella voce. Acconsentii alla sua richiesta, incrociando gli occhi del mio psicologo. «Lo sai che ci sono tante persone che tengono a te, vero? E queste persone vogliono che tu stia bene, felice, in salute. Come pensi che reagirebbero se tu... morissi? Non sarebbero tristi? Non soffrirebbero per la tua morte? Pensaci bene.» disse, intrecciando le dita delle mani tra loro, i gomiti poggiati sulle ginocchia «Chi è che ti ha salvato la vita ogni volta che hai tentato di suicidarti?»

«Hyunjin.» dissi, le immagini del suo volto in lacrime mentre mi guardava erano impresse nella mia testa da giorni, le sognavo persino di notte.

«Era felice, Minho, in quei momenti?»

«No.» replicai inghiottendo un magone enorme che avevo in gola.

«E allora, Minho, pensa a questo, quando senti l'impulso di toglierti la vita. Quante persone farei soffrire, con questo gesto? Quante persone starebbero male per me? Chi si sacrificherebbe per salvarmi la vita? Devi capire questo, Minho. Tu non sei solo, non lo sei mai stato e sappiamo entrambi che è così. Hai due genitori meravigliosi che ti vogliono bene e non voglio perdere il loro unico figlio che hanno, hai un migliore amico che farebbe di tutto per aiutarti e altri amici, di cui mi hai parlato durante gli incontri scorsi, che ti vogliono bene. Ci sono tante persone che ti circondano, ricordati di questo.»

Annuii alle sue parole, non sapendo bene cos'altro aggiungere.

Continuammo a chiacchierare un altro po', fino al momento in cui bussarono i miei alla porta per riaccompagnarmi a casa. Prima di valicare l'uscio della porta e raggiungere la macchina di mio padre parcheggiata di fronte, mi voltai, guardando un'ultima volta Namjoon. Accennai un piccolo sorriso, curvando le labbra verso l'alto, chiudendo poi la porta dietro di me.

Da quella sera, passarono alcune settimane, in cui mi venne diagnosticato la depressione maggiore e attacchi di panico (ne avevo avuti diversi in quel lasso di tempo, soprattutto di notte e anche abbastanza pesanti).

Se inizialmente il mio psicologo aveva preferito non farmi assumere alcun tipo di farmaco antidepressivo, vedendo che, man mano che i giorni passavano ed ero sempre praticamente lo stesso, cioè in condizioni pessime, allora ho iniziato a prendere delle pillole antidepressive e da lì poi ho dovuto sopportare tutti gli effetti collaterali che ne conseguivano portandomi delle volte anche a vomitare.

Tornai a scuola dopo circa 6 mesi dall'incidente ed ero praticamente indietro su tutta la linea. Inoltre, facevo fatica a concentrarmi, ero sempre distratto, sebbene prima fossi stato un ragazzo studioso e sempre dedito allo studio. Non ero più il ragazzo di prima e, probabilmente, non sarei mai tornato ad esserlo.

Se ne lamentavano tutti i professori, dicendo che, se avessi continuato su quella strada, sarei stato bocciato sicuramente.

Non che a me fregasse molto, in realtà...

Non avevo più tentato di suicidarmi, dopo quegli episodi, eppure quel pensiero mi tormentava ogni giorno. Poi, però, pensavo a Hyunjin in lacrime mentre mi teneva stretto a sé, disperato, mia madre che cercava di passare quanto più tempo con me per paura che provassi a farlo di nuovo e non ci avevo più riprovato.

"I'm yours" || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora