29. Natale in famiglia

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Quel giorno da me tanto desiderato era finalmente arrivato. Sin da quando ero piccolo avevo sempre amato il Natale, elogiandolo come la festa migliore dell'anno. Attendevo il giorno di Natale con grande gioia ogni anno.

Lo vedevo come un momento per passare del tempo con la mia famiglia, le persone a cui tenevo di più al mondo, e amavo essere riempito d'amore e d'affetto da parte loro facendomi sentire speciale, almeno per un giorno.

Da quando erano morti i miei genitori, quella magia del Natale si era un po' spenta, poiché l'anno dopo la loro morte l'avevo passato soltanto in compagnia di mia zia, sebbene ci fossimo divertiti ugualmente e abbiamo passato un bel Natale insieme, riunendoci poi alla famiglia di Felix. Quell'anno, invece, ero circondato da persone a me care, di cui più della metà le conoscevo da poco, eppure erano la mia famiglia.

Soltanto la sera prima Minho mi aveva chiesto di essere il suo ragazzo, ero la persona più felice del mondo. Avevamo deciso che, la mattina seguente dopo aver scartato i regali di tutti, gliel'avremmo detto, della nostra relazione.

Mi sentivo un po' ansioso a riguardo, Minho mi aveva rassicurato che ne sarebbero stati felici anche loro e che non c'era bisogno che mi preoccupassi.

Alla fine, il nostro rapporto non era cambiato così tanto. L'unica differenza era che, quando ci svegliammo la mattina di Natale, Minho mi diede il bacio del buongiorno sulle labbra. Non riuscivo ancora ad abituarmi pienamente a ciò, erano un qualcosa di incredibile, quelle labbra, sul serio.

«Buongiorno, Sungie.» bofonchiò Minho, sorridendo.

«Buongiorno.» emisi uno sbadiglio, sentendo ancora tantissima stanchezza in corpo, come se fossi stato investito da un camion in pieno.

Eravamo rimasti svegli sotto le stelle di quella sala fino all'una di notte, scambiamoci baci qua e là, non potendo fare a meno di stare lontani neache per pochi minuti.

Mi strinsi ancor di più a lui, non avendo la minima intenzione di alzarmi.

«Piccolo, dovremmo alzarci, sai? Gli altri ci staranno aspettando di sotto.» mi massaggiò la schiena, con movimenti lenti e circolari, cercando di corrompermi un pochetto.

Si ma se fai così Minho non aiuti affatto...

Mugugnai qualcosa a caso, gli occhi chiusi, la mano sulla sua pancia.

Perché dovrei alzarmi dal letto quando sto così bene tra le tue braccia?

Sentii Minho muoversi sotto di me, le sue labbra a pochi centimetri dal mio orecchio. «Vuoi dormire ancora, mhm? Lo so io come svegliarti, amore.» mi sussurrò, un brivido mi percosse tutto il corpo.

Sgranai gli occhi. «S-Sono s-sveglio!» balbettai scattando immediatamente a sedere, Minho che rideva in sottofondo senza neanche nasconderlo.

Mi alzai dal letto, ancora in pigiama, seguito da Minho, e scendemmo insieme al piano di sotto nel salotto dove tutti quanti ci stavano aspettando seduti sui divani, una montagna di regali davanti al camino.

Hyunjin fischiettò al nostro arrivo. «Ma buongiorno, piccioncini! Vi stavamo aspettando da un po', sapete?» ghignò maliziosamente, ricevendo una gomitata dal suo ragazzo.

Mi nascosi dietro Minho, imbarazzato. Raggiungemmo gli altri, prendendo posto accanto a Hyunjin e Felix su di un divano.

«Adesso, signori, possiamo finalmente scartare i regali!» annunciò Hyunjin. «Partiamo col più giovane del gruppo!»

Come primo regalo, Jeongin ricevette un maglioncino rosso lavorato a maglia con la sua iniziale dorata al centro da parte della famiglia Hwang, poi una collana con una pietra bianca pendente dal suo fidanzato, che indossò subito.

"I'm yours" || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora