31. Non abbandonarmi almeno tu

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Hyunjin si sentiva a pezzi, vedendo il suo migliore amico essere caricato su di una barella dentro un'ambulanza. Quella volta Minho aveva seriamente toccato il fondo, le altre due volte aveva tentato il suicidio, si, ma erano riusciti a fermarlo in tempo prima che commettesse qualcosa di irreparabile.

Dopo che William aveva avvertito i genitori di Minho del suo tentato suicidio, gli si avvicinò per chiedergli di usare il telefono così da poter avvisare gli altri del gruppo dell'accaduto.

«Certo, signorino Hyunjin, faccia pure.»

Gli passò la cornetta, digitando il numero di telefono di Chan. Dopo aver bussato un paio di volte sentì la sua voce dall'altro lato. «Ehi, Hyunjin. Perché mi chiami a quest'ora?»

«Cham-hyung...» fece un bel respiro «Minho... l'ha fatto di nuovo.» rivelò tutto d'un fiato, faticando ancora a critiche fosse realmente accaduto, un'altra volta.

«Ha fatto... cosa

«Ha tentato di suicidarsi-»

«EH?!»

Hyunjin si tirò su il naso. «Si... Quando sono arrivato a casa sua era disteso a terra, c'era tanto sangue dappertutto...» solo a pensarci gli si accapponava la pelle «Si è tagliato le vene delle braccia hyung-» sibilò l'ultima frase, quasi sul punto di scoppiare a piangere, le immagini del suo corpo sul pavimento del bagno ancora vivide nella sua mente.

Minho era il suo migliore amico, il suo confidente, un fratello maggiore che non aveva mai avuto e su cui poteva sempre contare. Non avrebbe retto psicologicamente, se fosse morto. Ne sarebbe rimasto distrutto, in mille pezzi.

«Capito.» sospirò pesantemente Chan, non aspettandosi di ricevere una notizia del genere all'improvviso «Saremo subito lì da voi. Andrà tutto bene, Hyunjin.» cercò di rincuorarlo il maggiore prima di staccare la chiamata per correre in ospedale insieme al resto del gruppo che, casualmente, quella sera era a casa di Chan per studiare.

Hyunjin ripose il telefono fisso al suo posto, avvicinandosi poi al maggiordomo. «Will-»

«So già cosa mi sta per chiedere, signorino Hyunjin.» rispose il maggiordomo, tirando fuori un mazzo di chiavi «La accompagnerò volentieri. Quel ragazzo è come un nipote per me.» sospirò scuotendo poi il capo «Forza, andiamo.» diede una pacca sulla spalla di Hyunjin «Non abbiamo tempo da perdere qui.»

Chiamò anche il suo ragazzo, dicendogli cosa fosse successo e di farsi trovare pronto fuori casa, cosicché lui e William potessero venire a prenderlo per poi andare alla struttura ospedaliera.

Si ricordò solo allora, che era ancora sporco del sangue del suo migliore amico. Doveva darsi una rapida sciacquata e cambiarsi, altrimenti Felix sarebbe svenuto non appena lo avesse visto arrivare. Si bagnò velocemente le braccia sotto l'acqua corrente, rubando poi una felpa e dei pantaloni di tuta dall'armadio di Minho.

Dopodiché, partirono, andando prima a prendere Felix davanti casa sua. In poco tempo, eravano arrivati già dinanzi all'ingresso dell'ospedale.

E, lì accanto, Hyunjin vide la macchina di Chan, dalla quale scesero lui, Jeongin, Changbin e Seungmin.

Chan lì notò arrivare per primo. «Ehi, Hyunjin.» lo salutò con un abbraccio, non appena si fu avvicinato un poco «Forza, entriamo dentro.»

~♪~

Mi stavo letteralmente uccidendo le dita delle mani per l'ansia, battendo il piede a terra in continuazione. Fu allora che, da lontano, vidi Hyunjin, seguito dal maggiordomo e tutti gli altri membri del gruppo.

"I'm yours" || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora