Erano le 18 di domenica pomeriggio, quando entrò dentro l'ospedale. Salutò tutti gli infermieri del corridoio dove stava Jisung, ormai li conosceva praticamente tutti, siccome ci bastava poco che si trasferisse in quel reparto per stare con quel ragazzo.Si sedette come suo solito sulla sua sedia, posizionando un nuovo mazzo di rose rosse sul comodino accanto al letto. Felix gli aveva rivelato fossero i suoi fiori preferiti, dunque ne sarebbe stato entusiasta di vederli appena sveglio. Ogni due giorni, ne comprava un paio nuovo, prima rose bianche, poi rosse, poi blu e poi ripeteva di nuovo la sequenza.
Quel profumo di fiori freschi stava già riempiendo la stanza, impregnandola totalmente.
«Ciao piccolo.» gli strinse la mano, gli occhi lucidi posati su di lui. Gli mancava terribilmente la sua voce, la sua risata, il suo sorriso, tutto.
Doveva cercare, però, di essere forte per entrambi e non farsi abbattere tanto facilmente. Jisung era un ragazzo forte, determinato e Minho lo aveva ben capito in quel mesetto circa nel quale si erano conosciuti.
Si strinse nel suo maglioncino nero, colto da un brivido repentino. Il freddo stava arrivando, l'inverno era alle porte e avrebbe sostituito la stagione autunnale. Ciò significava anche che, a distanza di un mese, ci sarebbero state le vacanze di Natale, durante le quali Hyunjin li avrebbe accolti tutti quanti nella casa in montagna della sua famiglia.
«Sungie, vedi di svegliarti presto, capito? Non puoi perderti questa vacanza in montagna... ti divertiresti un sacco, fidati di me.» rise tra sé, la sua risata riecheggiava nel silenzio della stanza.
Il suo viso si spense per istante, mordendosi il labbro inferiore coi denti. «Non hai idea di quanto senta la tua mancanza, Jisungie. Sai, ho ripreso la mia terapia con Namjoon da una settimana più o meno. Non hai idea di quanto fosse felice! Ci vedremo 4 volte alla settimana e sono costantemente... nervoso, ecco.» si massaggiò la nuca.
«Ho passato due anni ad ignorarlo, ma devo trovare il modo di andare avanti. Ho promesso che ci avrei provato, a superare il lutto e tutto il resto. Quando l'ho detto anche gli altri della mia scelta non potevano credere alle loro orecchie! Per un attimo hanno pensato che stessi scherzando, però, vedendo quanto fossi serio hanno iniziato a comprendere che stessi dicendo la verità.» guardò Jisung, pregando chiunque ci fosse lassù in cielo che si svegliasse.
«Saresti orgoglioso di me, ne sono certo.» disse Minho abbozzando una sorta di sorriso. «Ci sono ancora tante cose che dovrei dirti, che dovremmo fare assieme e voglio renderti veramente felice, Jisung. Torna presto da noi, per favore, anche gli altri sentono la tua mancanza, sai? Ah-» gli si illuminarono gli occhi rimembrando una cosa che gli voleva raccontare «ti ho raccontato di quella volta in cui-»
Sgranò gli occhi.
Non posso crederci-
Non sapeva se se lo fosse immaginato o meno, ma gli era parso di sentire un dito di Jisung... muoversi.
Dopo settimane di attesa snervante era successo finalmente qualcosa.
«J-Jisung? S-Sei sveglio?» gli tremava la voce per l'eccitazione. Guardò il suo volto, aveva ancora gli occhi chiusi. Premette il pulsante sul mobiletto per chiamare immediatamente l'infermiera e avvertirla di quello a cui aveva appena assistito.
La donna giunse lì nel giro di pochi minuti. Minho la informò di come il dito di Jisung si fosse mosso all'improvviso. Ella sorrise, un sorriso malinconico, scuotendo il capo. «Mi dispiace, dovertelo dire Minho... Ma è una cosa che succede spesso in stato di coma. È stato soltanto un riflesso involontario, non si è ancora svegliato. Mi spiace tanto.» chinò il capo, veramente dispiaciuta per quel ragazzo a cui badava da diverse settimane.

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"I'm yours" || Minsung
Fanfiction[Lee Minho x Han Jisung] "Perchè ti importa così tanto di me?" "Perchè ti amo, razza di idiota." Questa è la storia di come Han Jisung, un ragazzo insicuro, ansioso e con disturbi alimentari, e Lee Minho, un ragazzo dolce, riservato e alquanto intro...