capitolo 33

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Narratore esterno*

Quel giorno Kyle era tornato a casa bagnato fradicio e di pessimo umore.Appena mise piede nella porta d'ingresso sua madre lo rimproverò subito incitandolo a farsi una doccia.

Mentre l'acqua gli bagnava i capelli e il viso,il moro non riusciva a smettere di pensare alla sua sfigata e a quella conversazione avuta prima sul tetto.Quella era stata la prima conversazione seria e normale tra i due.Di certo non si sarebbe mai aspettato che lei vivesse così,come aveva fatto ad essere così stupido a non riuscir a capire che quella ragazza era vittima di abusi?
Avrebbe dovuto essere facile da capirlo dal giorno in cui era rimasta a dormire a casa sua per la prima volta.
Ricorda che I'aveva chiamata il suo patrigno,ma non ne voleva sapere di rispondere.Rimase dispiaciuto dal fatto che quel mostro l'avesse violentata,
ancor di più sapendo che quella ragazza non aveva alcun posto in cui star serena,nè a scuola nè a casa.Forse è proprio questo ciò che l'ha spinta a cambiare?
Per lui Cady era come un libro chiuso,in cui nessuno sarebbe mai riuscito a leggere l'interno,ma forse lui c'era riuscito?oppure non aveva ancora completamente finito di leggere quel libro?

Kyle's pov:

Sono in classe,con la testa sul banco mentre penso e ripenso alla sfigata,perché non vuole uscire dalla mia testa?a me non devono importare le sue stupide parole,lei non sa assolutamente un bel niente su di me.Oggi non avevo alcuna voglia di venire in questa merda di scuola,non c'è neanche Liam,perchè quel coglione si è preso il raffreddore.Beato lui...
Ma ovviamente non è l'unico ad essere assente,anche la sfigata non è venuta.
Come sempre...
Ormai non la vedo neanche due giorni alla settimana,e questa cosa mi da fastidio.
"Kyle Lewis!"
Mi urlò la prof di latino.
"Eh?che c'è?"
Le chiesi freddo.È ovvio che non può rimproverami,insomma!sono il figlio del capo di questa scuola.
"Smettila di dormire o ti metto la nota!"
Mi urlò.
Cosa!?Ma come si permette?lo sa chi è mio padre vero?se voglio la faccio licenziare a sta Puttana.
"Eh?la nota?me la metta,tanto non mi interessa..."
Dissi con tono stanco e menefreghista.
"Adesso te la metto!"
Mi urlò contro,sbuffai.
Ste professoresse di merda...quanto le odio...
dovrei fare quello che mi pare o sbaglio?sono il figlio del capo della scuola!
Mentre la stronza scrive la nota,mi metto composto, "muori di infarto..." sussurai.
Ero convinto che nessuno mi avesse sentito,ma la "miss perfettina" della classe,che era davanti al mio banco udì.
"Ha fatto solo bene,le regole valgono per tutti"
Disse girandosi verso di me.Il suo tono era severo e la sua faccia suscitava rabbia.
"Ma che cazzo vuoi anche te,bimba minchia che non sei altro"
Le risposi insultandola.
Lei sorrise,ma non fu un sorriso di felicità.
"Sisi come vuoi,non sai fare altro che insultare la gente"
Disse.Ma come si permette sta troia?
"Sisi...gne gne gne..."
Ripetei.
"Continua...neanche ti rispondo..."
Disse rigirandosi.Già sono incazzato di mio,aggiungiamo anche ste due troie...

Skipe time

È appena incominciato l'intervallo e faccio per andare in bagno,mentre mi avvicino alla porta del bagno dei maschi,sentì qualcuno venirmi incontro.
"Merda!guarda dove vai!"
Urlai incazzato rimettendomi dritto.Cercai di vedere chi fosse il figlio di Puttana,e solo allora mi resi conto che fosse una ragazza.
"Ma stai calmo...maleducato..."
Sussurò per poi andarsene.
Incazzato come una bestia feci per risponderle ma neanche il tempo per pensare che la vidi in già in estrema lontananza.Sbuffai facendo finta di niente.Andai alle macchinette con l'intento di prendere qualcosa,ma ovviamente come solito c'era presente la fila.Incazzato come una bestia la saltai tutta ignorando le lamentele.
"Spostati negro di merda"
Dissi al ragazzo davanti a me mentre stava infilando i soldi nel buchetto.Era un ragazzo alto più o meno come me,con le classiche treccine che si fanno i negri.Per carità eh...Non sono razzista anzi 9 su 10 dei miei cantanti preferiti sono di colore,solo che in questo momento sono super incazzato.
"Huh?come mi hai chiamato?"
Mi chiese il negro.Allora io persi la pazienza e lo spinsi via dalla macchinetta.Digitai il numero dello snack che volevo e mi arrivò.Solo con la differenza che l'avevo preso grazie ai soldi del negro.Feci per andarmene.
"Ehi amico,ridammi i miei soldi!"
Sentì la sua voce di merda urlarmi dietro,mi fermai di colpo.,
Sentì i suoi passi avvicinarsi,mi toccò la spalla e fù lì che persi la pazienza.
"Non mi toccare negro di merda!"
Gli urlai togliendomi la sua lurida mano di dosso.
"Che ti prende amico?!"
Mi urlò.
"Non provare a chiamarmi amico belle trecce."
Gli sussurai avvicinandomi a lui minaccioso.
Quest'ultimo dimostrò di essere intimorito dal sottoscritto quando incominciò a indietreggiare.
Essendo che non volevo perdere tempo con delle nullità del genere girai i tacchi e me ne tornai in classe.

Solo Un'errore?...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora