Chapter 4

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Chiusi la porta alle nostre spalle e ci dirigemmo verso la hall dell'hotel per andare alla sfilata. Io e Fabrizio stavamo aspettando l'ascensore quando ci sentimmo chiamare. Erano i ragazzi della nazionale.

Io: ehi ragazzi

L(luca): ciao, dove state andando?

Io: abbiamo una sfilata, ci stiamo dirigendo la, voi? avete finito l'allenamento?

D(dragan): si, domani giochiamo.

Io: beh buona fortuna, scusateci ma siamo già in ritardo. A domani ragazzi.

Z(zaytsev): vieni a fare il tifo per noi?

Io: a che ora?

Z:per le 18:00

Io: ok, ci sarò. Ciao

Li salutai tutti e salii in ascensore

F: allora.. Quale era filippo?

Io: quello con i capelli scuri e la barbetta, occhi marroni e sopracciglia fatte.

F: devo ammettere che ha il suo fascino, e poi non ti toglieva gli occhi di dosso

Io: me ne sono accorta pure io.

Prendemmo un taxi e arrivammo alla sfilata. Ci sedemmo nei posti prenotati e passammo tre lunghissime ore ad osservare modelli e modelle andare su e giù per la passerella con vestiti che a mio parere erano al quanto riluttanti. Finita la sfilata andammo in un pub a festeggiare. Non bevvi molto, in realtà volevo solo tornare a casa. Volevo buttarmi sul letto e addormentarmi tra le braccia di filippo. Non so perché, ma quel ragazzo mi attirava particolarmente, niente di sentimentale, solo fisicamente.
Alcuni modelli si avvicinarono a me con l'intenzione di provarci, peccato che non fossi in giornata, tanto che non li degnai di uno sguardo.

X: ehi bellezza come ti chiami?

Io: non sono affari tuoi, ora scusatemi ma voglio andare a casa

X: ti accompagno io a casa

Io: no grazie

In mio soccorso arrivò Fabrizio che lo caccio tutti dicendo di essere il mio ragazzo. Lo ringraziai ed uscii dal locale. Presi un taxi e mi feci accompagnare all'hotel. Orami erano le 3 passate, sicuramente stava dormendo.
In mano tenevo i tacchi alti che Fabri mi aveva fatto mettere. Stavo per aprire la porta quando qualcuno mi prese da dietro. Ebbi un sussulto

F: scusami ma ero troppo bella, dovevo salutarti per forza.

Mi girai verso di lui

Io: non dovresti essere a dormire? Domani hai una partita se non ricordo male.

F: si, ma io volevo salutarti e dirti che sei bellissima.

Io: grazie

Mi baciò, un bacio travolgente. Aprii la porta ed entrammo. Mi spense contro il muro, baciandomi con maggiore trasporto. Allacciai le mie gambe intorno alla sua vita, mentre con una mano mi accadeva la coscia, con l'altra mi palpava il culo. Poco dopo cademmo sul letto e facemmo sesso. Finito il tutto mi sistemai tra le sue braccia e subito dopo mi addormentai. Mi sentivo protetta, forte ma anche vulnerabile. Con lui era tutto diverso. Anche se non ci conoscevamo bene non era una botta e via, era sesso si, ma era anche qualcosa di voglioso, ognuno cercava l'altro perché ne aveva bisogno. Aveva bisogno di sentire la vicinanza di qualcuno, aveva bisogno di sentire la sua pelle, il suo tatto, il suo tocco.
La mattina dopo non c'era più. Aveva allenamento, mi aveva lasciato un biglietto :

"buongiorno piccola, questo è il mio numero. Ci sentiamo dopo baci filippo".

Cavolo quel ragazzo oltre che ad attirarmi fisicamente ed essere bravo a letto era anche dolce e premuroso.
Scesi a fare colazione e poi mi diressi verso un grande magazzino dove custodivamo il materiale per le sfilate. Dovevo portatele ultime modifiche alla mia nuova collezione, volevo che fosse perfetta, che fosse fantastica. Dopo alcune ore di lavoro, aiutata anche dallo staff tornai all'hotel. Mi preparai e decisi di andare a vedere la partita degli azzurri. Avrebbero giocato contro la Serbia. Prima di andare all'incontro mi ero un po documentata e avevo visto che nel primo turno le cose non si erano messe molto bene per gli italiani. Avevano perso la maggior parte delle partite ed il loro  punteggio era riuscirò a tenerli in gara per un soffio. Questo secondo turno sarebbe stato davvero molto difficile da superare. Guardandoli però sembravano tranquilli e motivati. Sicuramente c'era qualcosa sotto che non volevano far notare agli occhi esterni. Mi misi proprio dietro al campo da gioco, nello spazio riservato agli altri giocatori, allo staff oppure ai telecronisti. I ragazzi erano riusciti a farmi avere un pass speciale. Nonostante tutto i ragazzi persero nuovamente, per loro era un grande rischio. Un'altra sconfitta e sarebbero usciti dal mondiale anche se orami la cosa era ovvia. Nei loro sguardi si poteva notare la delusione, l'amarezza, il rimpianto di non esser riusciti a dare tutto quello che potevano dare.  Giravano anche voci di corridoio di alcune litigate con il coach da parte di alcuni giocatori. Lo salutai, ma non volevo essere di troppo così me ne tornai in hotel. Scrissi un biglietto dove mi complimentavo con loro del bel gioco che avevano ( anche se non me ne intendevo di pallavolo, si poteva benissimo notare che la loro fosse una squadra forte, solo che mancava di compattezza, Unione.) gli scrissi anche che si sarebbero rifatti la prossima volta e che le sconfitte aiutano a crescere e a migliorare. Lo appiccicai sulla porta di una delle loro stanze e poi mi indirizzai nuovamente al grande magazzino. Volevo assolutamente finire gli ultimi ritocchi. Tutto doveva andare per il meglio, non avrei tollerato nessuno sbaglio. Lavorai per ore e ore, solo un messaggio mi distolse dal lavoro. Presi l'i-phone e sul display lessi Lanza. Aprii il contenuto

'A nome di tutta la squadra volevo ringraziarti per le belle parole che ci hai lasciato scritto. Te ne siamo grati.

Ps: non dire che te l'ho detto, nessuno deve sapere che ho il tuo numero.'

Gli risposi immediatamente

' ehi, mi sarei fermata a parlare con voi dopo la partita, ma ho visto i vostri sguardi non promettere nulla di buono e così non volendo intralciare me ne sono andata. E comunque il mio numero è off-limits quindi non darlo a nessuno.'

La risposta non tardò ad arrivare

'Si,signora. Il tuo numero non lo do a nessuno, io ti tengo tutta per me'

Non potevo credere a quello che avevo letto.

'Dove sei? Devo parlarti.'

'All'hotel. Spero di non aver detto niente di male. Così mi fai preoccupare'

'Aspettami, 20 minuti e sono li. Ho una proposta da farti'

Avevo 20 minuti per trovare il modo di proporgli la mia richiesta. Sicuramente mi sarei imbarazzata, ma dovevo farlo. Anche se non sapevo molto di lui, sentivo che potevo fidarmi.

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