Chapter 16

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La mattina seguente ci svegliammo entrambi con il mal di testa dovuto al troppo alcol assunto la sera prima.

F: buongiorno cucciola

Io: buongiorno

F: che si fa oggi?

Io: non lo so, dal momento che piove pensavo di rimanere nel letto e dormire dormire e dormire

F: dai, non fare la pigrona. Quello puoi farlo domani quando io non ci sarò. Su su andiamo a visitare Verona

Io: ma tu la conosci già, ci sei nato qua

F: allora andiamo a trovare i miei.

Io: cosa? Tu sei pazzo. Cosa gli diciamo? Ciao sono Ludovica e sono la scopamica di vostro figlio?

F: però, che bella presentazione. Si, io direi di fare così

Gli lanciai una cuscinata

Io: stupido

F: beh che c'è di male? È la pura verità.

Io: si, e poi mi prendono per un troione da battaglia. Ma dai

F: gli dirò che sei una mia amica.

Io: sicuro, cioè non voglio fare la figura della sgualdrina o cose del genere.

F: ehi, perché non posso presentargli un'amica. Non c'è niente di strano in tutto ciò.

Io: hai ragione. La cosa strana è quello che ci sta dietro.

Facemmo colazione e poi andammo dai genitori di Filippo. Non erano molto lontani da dove abitavo io, quindi andammo a piedi facendo anche un bel giretto per Verona.
Arrivammo sotto il loro appartamento e Lanza suono il campanello.

Io: aiuto, sono terrorizzata.

F: stai tranquilla, andrà tutto bene

Io: lo spero

La porta principale si aprì. Salimmo le scale fino al terzo piano e ci ritrovammo la porta di casa aperta con i suoi genitori che ci aspettavamo sull'uscio della porta.

F: mamma, papà. Ciao.

Li abbraccio forte. Era da tanto tempo che non li vedeva. Era normale questa sua reazione.

F: mamma, papà, lei è Ludovica, una mia amica. Ludovica loro sono Giovanna e Michele, mia mamma e mio papà.

Io: piacere

G: oh cara è un piacere averti qua con noi. Su dai accomodatevi.

L'appartamento era veramente grazioso, adornato in modo semplice ma giovanile. Ci sistemammo in salotto e Giovanna iniziò a portare cibo e bevande varie.

Io: signora la prego, non si preoccupi. Non serve che porti tutta questa roba.

G: mi hai per caso dato del lei?

Io: certo, penso sia mancanza di rispetto non dare del lei a persone più mature di me.

G: oh cara, devi assolutamente farmi del tu. Il lei mi fa sentire vecchia, io invece penso di essere ancora giovane.

Chiacchierammo per un bel po. Filippo aveva dei genitori fantastici, e dagli episodi che mi raccontavano, penso che siano i genitori migliori del mondo. Sempre presenti quando ne aveva bisogno, sempre pronti e a sua completa disposizione. Erano veramente delle persone fantastiche. Avevano saputo accogliermi in casa loro senza mettermi in imbarazzo o farmi domande riguardanti me e Filippo.
Orami si era fatto pomeriggio e Lanza doveva tornare a Trento. Domani sarebbero ripresi gli allenamenti.

F: beh si è fatto tardi, noi dobbiamo andare.

A: certo certo. Senti cara, quando vuoi noi siamo qua. Va bene?

Io: certo, verrò sicuramente a fare un salto.

Salutammo i due coniugi e tornammo a casa.

Io: i tuoi genitori sono fantastici

F: lo so, sono i migliori

Io: quanto vorrei aver avuto dei genitori come i tuoi, sempre presenti, premurosi è sempre pronti ad aiutarti.

F: ehi, non possiamo sceglierci i genitori, però sono sicuro che i tuoi ti vogliono bene, e anche se non lo dimostrano, loro ci tengono a te.

Io: lo spero, con il mio patrigno non ho un buon rapporto, con mamma invece parlo poco e raramente. Non mi chiede mai niente riguardo la mia vita e se lo chiede cerco di essere più schiva possibile. Cioè da una parte mi farebbe piacere che lei entrasse maggiormente a far parte della mia vita, dall'altra parte però cerco di non raccontarle molto perché non voglio che mezzo mondo conosca la mia vita privata.

F:  le mamme sono sempre così, ti fanno il quarto grado e poi raccontano tutto alle loro amichette. Non riescono a tenersi qualcosa per loro, ma dopotutto sono felici per te. Sei la loro vita, sei l'orgoglio dei tuoi genitori. E non potrebbe essere altrimenti.

Lo abbracciai forte, avevo proprio bisogno di sentirmi dire quelle cose. Amavo le persone così. Quelle che cercano in qualunque modo di farti star bene e di farti sentire speciale e apprezzato.

F: piccola, io ora devo andare. Domani sarà una lunga giornata di lavoro.

Io: va bene. Può darsi che venga da te per alcuni giorni.

F: cosa? Stai scherzando?

Io: no no, assoluta verità

F: lo faresti veramente?

Io: certo, farei di tutto per passare del tempo con te. È ora che non devo lavorare per un po' posso anche venire a stare da te.

F: mi hai reso la persona più felice del mondo. Grazie

Mi baciò. Poi ci salutammo e lui partì. Direzione Trento. Io lo avrei raggiunto nei giorni successivi. Prima dovevo riordinare casa, fare le valigie e preparare i turni di lavoro. Infatti avevo anche un negozio dove i alcune persone fidate vendevano i capi che io e il mio staff creavamo per le sfilate.
Tutto questo lavoro lo feci in 2 giorni. Salutai tutti e dissi che mi sarei allontana da Verona per qualche giorno, forse anche alcune settimane. Mercoledì partii per Trento. Ormai la strada la conoscevo bene. Non vedevo l'ora di arrivare e poter abbracciare il mio omone. Arrivata a destinazione, parcheggiai la macchina e suonai al campanello. Speravo che Lanza scendesse per aiutarmi a portare le valigie. In realtà a scendere furono Mazzone e Giannelli che mi aiutarono con il 'trasloco'.

Io: ciao ragazzi.

G: ciao Ludo. Come stai? È un piacere averti qui.

Io: tutto bene, grazie. Voi?

M: non ci lamentiamo dai. Vieni che ti aiutiamo. Il padrone di casa è troppo pigro per darti una mano

Io: ah povero ragazzo. Se sta sempre sul divano il culo gli diventerà quadrato

M: ce l'ha già quadrato. E Fedrizzi che gli va dietro uguale.

Ci mettemmo a ridere e andammo all'appartamento di Filippo. La porta era aperta così entrai senza fare rumore.
Vidi Lanza disteso sul divano intento a guardare la TV così di soppiatto mi buttai su di lui.

F: ma sei matta? Potevi farti male.

Io: oh è un piacere rivederti anche per me.

F: dai scema. Mi sei mancata

Io: mi sei mancato anche tu

E lo abbracciai, mentre in sottofondo si sentiva un 'ooooohhhh' generale.

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora