Chapter 25

1K 32 5
                                        

Nei giorni successivi non ci parlammo più. Niente. In casa c'era il silenzio più assoluto, solamente la televisione emetteva qualche suono. Sabato pomeriggio partì senza nemmeno salutarmi. Questo allontanamento da parte sua mi faceva stare doppiamente male. Non bastava l'assenza di Lanza, ma anche vettori ci si era messo in mezzo adesso. Beh c'ero rimasta male del fatto che Luca coprisse le azioni di Lanza, si, erano grandi amici, ma questo non è un motivo buono per stare dalla sua parte dopo tutto quello che mi ha fatto passare. Continuare così non aveva senso così preparai le mie valigie e aspettai il ritorno di luca per dirgli che sarei tornata a Verona.
Seguii la partita dalla TV, i ragazzi modenesi non riuscirono ad entrare in partita e Trento vinse, assumendo il comando della classifica. Vidi che nonostante tutto Lanza e vettori parlavano come niente fosse. Ma che cazzo? L'altro giorno esce di casa urlando che deve ucciderlo perché mi fa stare male e ora fanno tutti gli amici. E poi sono le donne complicate. Aspettai fino lunedì mattina, quando luca tornò a casa dalla trasferta. Entrò in casa e mi vide con tutte le valigie pronte. La sua faccia era pura poesia. Aveva una faccia stupefatta al massimo

Io: ciao Luca, ci sentiamo tra un po'. In questo momento ho capito che ho bisogno di stare sola

V: no dai Ludo non fare così. Mi dispiace averti trattato come ti ho trattato l'altro giorno. Ci sto male. È da quando abbiamo litigato che sono in pensiero per te. Ti ho lasciato sola quando avevi maggiormente bisogno. Scusami se sono sbagliato, scusami se ti ho obbligato a risolvere con lui.

Io: non dovevo arrabbiarmi così tanto. Scusa. Però ora è tempo di tornare a casa. Ho già disturbato abbastanza.

V: ed dai non puoi lasciarmi solo a 4 giorni da Natale

Io: ma io natale lo passo in famiglia

V: e io in palestra

Io: cosa? Veramente?

V: si, il 26 giochiamo

Io: cazzo, che sfiga. Mi dispiace molto.

V: daii rimani con me fino al 24 e poi il 25 vai dalla tua famiglia

Io: va bene, ma solo perché ti voglio bene e perché siamo stati lontani per troppo tempo

Mi abbracciò e io ricambiai l'abbraccio.

V: bene, oggi niente allenamento, quindi ti porto a pranzo fuori

Io: andiamo al mac andiamo al mac

V: ma bene

Passammo la giornata ridendo e scherzando. Avevo proprio bisogno di svagarmi un po'. Da quando ero entrata in quella casa avevo ricevuto solo delusioni, mi ero rattristata maggiormente e avevo iniziato a non mangiare più. Non volevo tornare ad essere anoressica, per questo dovevo svagarmi, dovevo avere qualcuno al mio fianco che si prendesse cura di me.
Così passammo insieme queste ultime giornate e il 24 salii a Milano dalla mia famiglia, non prima però di aver dato il mio regalo a vettori.

Io: tieni, questo è per te

V: cosa? Perché lo hai fatto? Non dovevi.

Io: perché ti voglio bene e mi ha ospitato in casa tua per tantissimo tempo

V: grazie. Comunque tieni, anche io ti ho fatto un pensierino

Io: luca, non dovevi

V: si invece. Comunque aprilo domani mi raccomando

Io: certo, sarà fatto. E anche tu, non aprirlo prima del previsto. Curiosone

V: comunque ti aspetto tra 2-3 giorni

Io:cosa? Perché ?

V: perché domenica 28 ti porto a macerata con me, dal momento che giochiamo la. Mentre il 31 sei invitata alla cena di fine anno dei gialloblù. Ormai ho prenotato anche per te, non puoi tirarti indietro.

Io: ehm ti ricordo che l'ultima volta che sono venuta a cena con la tua squadra non è finita molto bene, mi sono ritrovata un succhiotto sul collo.

V: ho qualche presentimento su chi possa avertelo fatto, a quella cena sono sicura che il colpevole uscirà.

Io: vabbè vedrò se venire o meno

V: no cara, te l'ho già detto. Il 32 sei già prenotata. Non si discute.

Io: va bene, va bene. Ora vado che sennò perdo il treno. Ciao Luca ci sentiamo

V: ciao principessa, stammi bene.

Ci abbracciammo e poi salii sul treno. L'idea di passare il Natale in famiglia non mi entusiasmava per niente. Avrei dovuto rivedere i miei fratellastri ed intrattenere un dialogo con loro. Mai e poi mai avrei fatto questo. Per non parlare dei numerosi cugini, nonni, zii e nipoti che avrebbero affollato la nostra casa per 2-3 giorni. Io non volevo passare il natale con i parenti, a me bastava solo mia mamma. Tutto il resto per me era indifferente.
Arrivai a Milano verso le 18.00. Ad aspettarmi c'era mia mamma.

Io: mamma. Mi sei mancata tantissimo

M(mamma): ciao piccola. Mi sei mancata anche tu. Su forza andiamo che dobbiamo ancora finire di preparare tutto per domani. Allora come stai?

Io: tutto bene, tu?

Ok, le avevo mentito. Ma non volevo rovinare il natale alla mia famiglia con le mie sciagure così preferii rimanere in silenzio

M: non c'è male. Ho visto la tua ultima sfilata. È stata una bomba

Io: grazie, te ne sono grata

M: l'ho sempre detto io che hai talento. Un giorno farai carriera me lo sento. Cioè diventerai ancora più famosa di quanto tu non lo sia già

Io: mamma mi stai rendendo felicissima con queste parole, davvero

M: ma io sono orgogliosa di te. Dovresti saperlo

Io: si, ma sai non ci parliamo quasi mai a parte rare occasioni e sentirmi dire queste cose mi rende davvero felice. Ti ringrazio.

M: ricordati che io sarò sempre la tua fan numero uno. Quindi puoi contare sempre su di me, anche per qualche consiglio. Ah e per piacere, raccontami la verità la prossima volte che ti chiedo come stai

Io: tu come hai fatto a capire che in realtà mi sento una merda?

M: sono tua madre. Le mamme sanno tutto dei figli. Io lo capisco solamente guardandoti. Senti adesso siamo quasi arrivati a casa. So che non ne vuoi parlare di fronte ai tuoi fratelli, quindi questa sera ci prendiamo un pezzo di serata per me e te e mi racconti tutto. Ok?

Io: va bene, grazie mamma.

La abbracciai.
Questo suo modo di fare era nuovo, non si era mai interessata così tanto a me. Qualcosa l'aveva fatta cambiare. Dovevo scoprire cosa. Però mi piaceva questa nuova mamma. Era davvero WoW.

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora