Chapter 23

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Iniziavo a tremare, fuori faceva davvero molto freddo.

L: tieni la mia felpa

Io: sei pazzo, poi crepi di freddo

L: ma va, con tutto l'alcol che ho addosso nemmeno lo sento il freddo

Io: no no, poi ti congeli. Dai rientriamo

L: noooo, perché ? Mi piace stare qua a parlare con te ed a osservare le nuvole

Io: i nostri amici ci staranno cercando

L: no, penseranno solo che ti stia scopando

Io: cosa?

L: Oddio scusami, a volte sono troppo impulsivo. No comunque io non sono quel genere di ragazzo ok? Non sono un puttaniere che va con la prima che trova, quindi stai tranquilla

Io: va bene. Sai mi ero detta 'basta pallavolisti per un po' ' e adesso mi trovo a parlare con te.

L: quindi quello che ti ha fatto soffrire era un pallavolista?

Io: già

L: eh lo conosco?

Io: può darsi, è un nome abbastanza conosciuto. Scusami ma non è che abbia molta voglia di parlare di lui. Invece raccontami qualcosa di te. Mi piace molto sentir parlare le persone

L: beh non c'è molto da dire. Sono di Ravenna, gioco a pallavolo da ormai tantissimo tempo. È la mia passione. Vorrei raggiungere la serie A1 un giorno.

Io: e cosa ti piace oltre la pallavolo?

L: mi piace l' NBA, mi piace viaggiare e girare il mondo.

Io: beh hai tutta la vita davanti, avrai molte occasioni per andare ovunque tu voglia andare.

Stavamo parlando e discutendo animatamente quando

Io: andiamo a ballare, daii

L: ma io non so ballare

Io: si invece, daii

Lo presi per mano e lo portai con me in mezzo alla pista da ballo. Ballavamo uno vicino all'altro, il suo sguardo era davvero penetrante. Così mi avvicinai a lui e lo abbracciai, in questo momento avevo assoluto bisogno di conforto.

L: dai vieni, andiamo a prendere qualcosa da bere

Le nostre mani si tenevano strette strette, come per paura di perdersi data la numerosa massa di gente.

L: cosa prendi?

Io: non lo so, hai tu. Però aspetta che ti do i soldi

L: ma sei pazza? Offro io

Io: no, dopo mi sento in debito, non lo fare

L: ehi ti ho inviata io a bere, quindi pago io

Io: questa me la paghi

Si girò vero il barista e chiese due ginjackcontroll.
Mandai giù un sorso e il liquido scendeva nella mia gola causandomi un bruciore.

Io: è Stra alcolica sta cosa

L: lo so, ne prendi 3 e sei già fuori

Io: mi piace

Rimanemmo ancora a parlare al bancone per molto tempo. Il locale stava per chiudere, la gente pian piano se ne stava andando, nel frattempo avevamo ordinato altri giri. Ancora un po' e non ci reggevano più in piedi. Sembravamo due stupidi che ridono per ogni cazzata. Ci incamminammo anche noi verso l'uscita. Uno sosteneva l'altro. All'uscita stavamo uno stretto all'altro, mentre aspettavamo che anche i nostri amici uscissero dalla discoteca.
Luca iniziò a mordermi il collo dolcemente e a lasciare tutta una serie di baci. Stava stuzzicando il mio collo e ci lasciò impresso il suo marchio. Poi salì pian piano fino a quando le nostre labbra furono distanti appena un foglio di carta. sentivo il suo respiro vicino vicino. Le sue labbra si avvicinarono maggiormente e si attaccarono alle mie. Socchiusi le labbra per lasciare spazio alla sua lingua. Era fantastico, il fatto era che non sapevo nemmeno dove ero e stavo limonando con un ragazzo che avevo conosciuto a inizio serata. Ci staccammo per riprendere fiato e in quell'istante uscirono tutti gli altri giocatori modenesi. Fecero alcune domande sul perché fossimo insieme ma nessuno dei due riusciva a formulare frasi sensate, tutto ciò era causa dell'alcol. Poi salutammo tutti e ci mettemmo in macchina. Vettori anche se sbronzo guidava abbastanza bene. Portammo a casa gli altri e poi finalmente tornammo alla super villa di vettori.

Io: oh madonna non riesco neanche a reggermi in piedi

V: vieni qua, ti aiuto io.

Entrammo in casa e ci buttammo sul divano, entrambi incapaci di muoverci.

V: dormiamo sul divano?

Io: buona idea, non ho le forze per alzarmi e andare fino in camera

V: hai fatto conquiste anche stasera eh??

Io: cosa?? No

V: sveglia, io so tutto

Io: ci hai visto?

V: si, tu e Sartoretti siete carini e poi lui è un bravo ragazzo

Io: era ubriaco

V: anche tu lo sei

Io: questo è vero ma..

V: ma niente, lasciati andare

Io: sono appena stata male per colpa di un pallavolista e tu voi farmi mettere con un pallavolista?

V: uhm può darsi

Io: mi sa che dovrò trovarti una morosa, così non mi rompi più le palle.

V: attenta a cosa dici, poi non potrei più ospitarti in casa mia

Io: verrei ugualmente, solo per romperti le palle

V: ah e poi sarei io il rompipalle

Io: ti voglio bene anche io

Mi alzai velocemente dal divano dirigendomi verso il bagno. È brutto da dire, ma vomitai tutto, stavo malissimo ed ero bianca cadaverica.
Vettori venne subito in bagno ad aiutarmi ed a tenermi i capelli

V: mi sa che qualcuno questa sera ha bevuto un po' troppo

Io: taci per piacere, non voglio più sentir palpare di alcol per un bel po'

V: domani sarai già attaccata a una bottiglia di votka

Io: che scemo sei.

Mi aiutò ad alzarmi e a sistemarmi. Poi andammo in cucina e mi fece un buon te caldo.

Io: grazie per prenderti cura di me. Te ne sono grata. Sono un completo disastro, scusami

V: guarda che sono sbronzo anche io, solo che reggo meglio di te. E poi mi piace prendermi cura di una pulce come te. Sei come una sorellina

Io: la tua sorellina?

V: certo, l'unica e inimitabile piccola vettori

Io: ti voglio bene Vetto

V: te ne voglio anche io. Si dai  andiamo a dormire, che altrimenti chi si sveglia più

Io: che ora è?

V: Oddio sono quasi le 5. Su forza a dormire che devo andare ad allenamento nel pomeriggio

Io: sei uno sfigato

V: e tu una sfigata

Io: buonanotte Vetto

V: buonanotte principessa

Ci addormentammo sul divano uno accanto all'altro stanchi, ma felici.

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora