Chapter 6

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Mi voltai e vidi i ragazzi della nazionale. Un enorme sorriso si formò sul mio volto. Istintivamente abbracciai dragan, che era il più vicino, poi vidi che c'erano anche Filippo, luca, Bara, Ivan, Parodi e kovar.

Io: ragazzi che bella sorpresa, non pensavo di vedervi

D: Lanza ci ha portati qui.

Guardai Filippo

Io: te ne sei ricordato??

F: certo, come potevo dimenticarmi della tua sfilata?

Io: grazie

lo abbracciai ringraziando anche tutti gli altri ragazzi che erano venuti.

Io: allora.. Come è andata la partita?

Nessuno accennava a rispondermi, questo era un segnale negativo. Poveri, avevano perso e si erano presentati li con un falso sorriso addosso solo per farmi felice. Mi sentivo Stra in colpa ad aver fatto questo.

Io: Oddio ragazzi mi dispiace molto. Mi sento in colpa ad avervi obbligati a venire solo per rendermi felice, scusatemi

K: ludo non dirlo neanche per scherzo, siamo venuti qua sereni e tranquilli perché volevamo vedere il tuo operato, per il quale hai lavorato giorno e notte. Sei stata fantastica e i complimenti te li sei guadagnata pienamente.

P(Parodi): ma che cazzate dici?? Siamo venuti qua di nostra volontà, nessuno ci ha obbligato quindi adesso goditi la serata.

Io: grazie mille ragazzi, siete fantastici.

Mi congedai ed andai a salutare tutti coloro che avevano partecipato alla sfilata.
La serata passò in fretta tra risate, divertimento e alcool. Arrivai all'hotel che ormai erano le 6 del mattino e stanca com'è ti mi addormentai in un attimo.
Quando la mattina aprii gli occhi vidi la luce entrare dalle tapparelle della stanza. Guardai l'ora sul telefono e visi che erano le 4 del pomeriggio. Avevo dormito 10 ore, sembravo rinata, sembrava che tutta la stanchezza e lo stress che avevo accumulato fossero svaniti. Mi serviva proprio una bella dormita per riprendermi. Mi alzai, feci una doccia e iniziai a preparare la valigia, domani sarei tornata a Verona, città dove abitavo e lavoravo. La sera sarei andata a vedere la partita dei ragazzi e poi li avrei salutato tutti. Domani avevo il volo molto presto e non sarei riuscita a salutarli la mattina seguente. Controllai mille volte se avevo messo tutto in valigia. Avevo lasciato fuori solamente i vestiti che avrei messo nelle ore a seguire. Ormai si erano fatte le 7, una cenetta veloce e via a sostenere gli italiani. In questo ultimo periodo mi ero interessata molto alla pallavolo, avevo capito conosciuto molte persone nuove ed avevo stretto dei bellissimi rapporti.
Anche se era l'ultima partita, l'Italia sapeva già che nei giorni a venire sarebbe tornata a casa. Nonostante ciò subì un'altra dura sconfitta. Ormai i ragazzi non ci facevano più caso, si erano sprecati il mondiale e i battibecchi erano ormai all'ordine del giorno.
Aspettai che i ragazzi uscissero dalli spogliatoi e poi ci dividemmo. C'era chi voleva tornare in hotel, chi voleva andare in discoteca e chi invece come me voleva stare tranquillo. Così optammo per andare in un parco, distenderci sul prato ed osservare le stelle.
Così io Filippo, vettori e kovar ci trovammo distesi sul prato a ridere e scherzare come amici di vecchia data. Era bello stare con loro, avrei sicuramente sentito la loro mancanza. Il fatto è che non saprei proprio come avrei fatto a resistere senza Filippo. Non avrei potuto toccarlo, baciarlo, abbracciarlo, picchiarlo o cose del genere. Mi sarebbe mancato quel ragazzone alto e dai capelli neri.

Io: ragazzi, io domani torno in Italia

F: cosa??

Io: si, domani mattina alle 7 ho il volo

K: hai già preparato le valige?

Io: si si, tutto già pronto

L: quindi quando potremo rivederti?

Io: io vivo a Verona per lavoro, quindi se fate un salto per di là avvisatemi

Si creò un silenzio disumane. Vidi Lanza rattristarsi e poco dopo alzarsi, prendere una sigaretta e andare un po' più in là.

K: fil dove vai?

F: a prendere un boccone d'aria, voglio stare da solo.

Così dicendo si allontanò ulteriormente.

L: si vede lontano un miglio che tra di voi c'è qualcosa

Io: cosa? Come ??

K: dai ludo non fare la finta tonta. Vi piacete a vicenda. E poi sappiamo che tra di voi che qualcosa.

Io: come lo sapete?

L: dai vostri sguardi, dal modo in cui vi cercate quando siamo tutti insieme, da come ti si sono illuminati gli occhi quando ieri lo hai visto alla sfilata

Io: ok, tra di noi c'è qualcosa ma non è come pensate voi. Tra di noi c'è solo un rapporto carnale, nient'altro.

L: lo sapevo, ecco dove scappava la notte

K: cosa?? Lui è un tipo un po riservato, e non ha detto nulla neppure al vetto. Allora è una cosa seria.

Io: no, il fatto è che gli ho fatto promettere di non dirlo a nessuno. Non volevo presentarmi ai vostri occhi come una ragazza facile, che apre le gambe al primo che trova. Ma con lui è scoppiata quella scintilla di passione che ha travolto entrambi.

K: adesso io e Luca ce ne torniamo in hotel e vi lasciamo soli a chiarire ok?

Io: grazie ragazzi, siete fantastici. Vi prego, non raccontate in giro quello che è successo

L: tranquilla, con noi il vostro segreto è al sicuro.

Li baciai e li salutai, lasciandolo con la promessa che presto ci saremmo rivisti.

Filippo era tornato dopo un po' e vedendo che ero rimasta sola si mise vicino a me abbracciandomi.

F: perché ti hanno lasciata sola?

Io: volevano che passassimo un'ultima notte insieme, hanno capito che tra di noi c'è qualcosa.

F: quei due fanno tanto gli stupidi, ma alla fine sono intelligenti.

Lo baciai. Mi erano mancate le sue labbra, mi erano mancati i suoi abbracci, mi era mancato lui.
Il bacio di fece più intenso travolgendo entrambi nella passione e nel desiderio. Pian piano ci svestimmo. Volevamo passare il maggior tempo possibile insieme. Non volevo che mi lasciasse andare. Consumammo una notte di passione sotto le stelle. Tutto ciò fu meraviglioso. I nostri corpi si agganciavamo e si completavano a vicenda, creando una sola figura. Finito il tutto ci vestimmo e tornammo all'hotel. Presi la mia valigia e mi diressi verso l'entrata per prendere un taxi.

F: scrivimi quando sei arrivata

Io: sarà fatto.

Un abbraccio e il silenzio. Un silenzio che vale più di mille parole.

Io: ci si vede campione

E con un ultimo bacio salii sul taxi che mi avrebbe portato all'aeroporto.

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