Chapter 40

907 30 6
                                    

Quando mi svegliai presi il primo telefono che c'era sul comodino e cercai di vedere l'ora. Stropicciai meglio gli occhi e vidi il messaggio di Gabriella sul telefono di Filippo. Diceva che voleva parlargli e che per lei non era ancora finita. Spero stesse scherzando, perché se ci prova con Filippo io le spacco la faccia. Riposi il telefono e cercai di fare finta di niente, almeno fin quando Filippo non si sarebbe svegliato. Venni travolta dall'ansia. E se Filippo mi stesse tradendo? E se mi stesse tenendo lì per puro piacere? E se volesse ritornare con la sua ex?
Mi girai e rigirai nel letto fino a quando non decisi di alzarmi e andare a fare colazione. Scrissi immediatamente a Luca chiedendogli se sapesse qualcosa. Non mi rispose. Sicuramente anche lui aveva fatto festa ieri. Verso le 11 Filippo arrivo in cucina tenendosi la testa con le mani.

F: buongiorno tesoro. Ho un mal di testa assurdo

Gli porsi un bicchiere e un moment per alleviare il dolore.

F: grazie

Poi mi baciò la fronte

Io: Filippo perché Gabriella ti ha scritto?

F: chi? Che cosa?

Io: non fare il finto tonto, Gabriella la tua ex ti ha scritto.

F: non ne so niente, giuro. E cosa mi avrebbe scritto?

Io: di incontrarvi, perché per lei non è ancora finita

F: beh per me si

Io: per te cosa?

F: è finita

Sole, Fedrizzi e Nelli arrivarono e ci guardarono.

Io: senti ne parliamo dopo

Presi dei moment e glielo diedi anche ai tre malcapitati

F: no Cara adesso finiamo il discorso

Io: come faccio a sapere che tu non pensi più a lei?

F: perché io non voglio stare più con lei, io voglio te

Io: ma vi sentite ancora

F: no, non ci sentiamo da capodanno

Io: beh non è tanto tempo

F: cosa c'entra?? Io ho chiuso con lei. Punto

Io: quando ci siamo allontanati sei subito andato da lei. Cosa mi fa pensare che tu non lo farai ancora?

F: Ludo io sto bene con te, non voglio nessun altro al mio fianco. Io voglio te

S: scusate se vi interrompo ma Ludo, io dò ragione a Filippo. Quella sera a capodanno ha pianto come un bambino. Non ci ha mai voluto spiegare il perché e adesso lo abbiamo capito

N: Ludo, tu sei 1000 volte migliore di quella Troia, non devi nemmeno pensare che Filippo possa tornare con lei, sopratutto adesso che ha te

F: ho già fatto un bel discorsetto a Filippo, quindi stai tranquilla. Non ti farà stare male di nuovo

Guardai Filippo che stava fissando i suoi amici con uno sguardo di conforto.
Mi avvicinai a lui che aveva svolto il suo sguardo severo verso di me

Io: scusa io non volevo dubitare di te, solo che sono gelosissima e ho paura che qualcuno ti possa portare via da me.

Iniziai a piangere come una fontana.

F: lo so benissimo che sei gelosa, ma devi fidarti di me.

Io: lo so, è solo che faccio difficoltà.

Mi prese tra le sue braccia e mi coccolo lasciandomi un bacio sulla testa.

Io: Oddio sto facendo la figura della bambina

F: amo questo tuo lato di te

Io: non è vero. Sono ancora piccola, mi sembra di essere ancora un'adolescente

F: non è vero, sei una ragazza davvero matura, non ho mai conosciuto una ragazza della tua età così saggia. Ne hai vissute tante per la tua giovane età e quando torni a ad essere la ragazza spensierata che dovresti essere penso che sia uno dei lati più belli del tuo aspetto

Io: lo pensi veramente?

F: certo, non te lo avrei detto altrimenti

Lo baciai e lui ricambiò

S: oh madonna, avevo già pensato il peggio. Casomai c'ero io Ludo. Lo so che mi preferisci a lui

F: seba inizia a correre.

S: eddai era per farvi ridere

F(Fedrizzi): non avrei sopportato il fatto di vedervi litigare ancora a lungo

Preparai il pranzo a tutti, ormai erano le 12. Poi salutai i ragazzi ed in particolare modo Filippo perché dovevo tornare a casa.

F: ci vediamo al più presto vero??

Io: certo

F: mi manchi già

Io: anche tu

Lo baciai e poi parti per Verona. Un lungo pomeriggio di lavoro mi stava aspettando. La fashion week di Milano si stava avvicinando e io dovevo fare al più presto.
Lavoravo lavoravo e lavoravo ogni giorno sempre di più.
Sabato 30 febbraio andai a Milano per sistemare le ultime cose. La settimana della moda era iniziata già il 28, io avrei chiesto la settimana. Infatti sarei stata l'ultima stilista a mostrare la mia collezione. Avevamo tutto pronto, dovevamo solo aspettare lunedì

F(Fabrizio): ehi, tieni. È un biglietto del treno per Macerata. Ci vediamo domenica mattina alle 7

Io: aspetta aspetta cosa?

F: hai capito bene, prendi questi biglietti e vai. Non te lo ripeterò un'altra volta. Mi occuperò io di tutto mentre sarai via.

Io: sei il migliore

F: su su forza, non ti voglio più fra i piedi

Presi una borsa, ci misi dentro a climi vestiti e poi andai in stazione. Avrei anche rivisto i miei amici marchigiani. Non vedevo l'ora.
Arrivai verso mezzanotte. Prenotai una stanza in un albergo e riposai. La mattina seguente mi svegliai molto tardi. Avevo dormito dodici ore. Pranzai velocemente e poi mi diressi verso il palazzetto. Dovevo subito acquistare un biglietto.

Io: salve, vorrei un biglietto

X: mi scusa signorina, ma sono finiti

Io: no no la prego, devo fare una sorpresa al mio ragazzo. La prego

X: mi dispiace veramente, ma non ci sono più biglietti disponibili. Mi scusi

Io: cazzo cazzo.

E adesso cosa faccio. Dovevo assolutamente entrare ma come? Come? Non avevo nemmeno portato il pass di Filippo, magari con quello avrebbero potuto lasciarmi entrare. Ma non avevo neanche preso in considerazione l'idea di andare a vedere la partita. Soprattutto dopo tutto il lavoro che dovevamo fare.

X: Ludo che cosa ci fai qui ?

Io: Simone, Oddio grazie al cielo. Ti prego devi farmi entrare solamente che non voglio farmi vedere da Filippo perché voglio fargli una sorpresa

S: certo, vieni con me

Io: grazie grazie grazie

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora