Amore eternit

Chapter 15

La mattina seguente ci alzammo molto presto, i ragazzi avevano il treno che li avrebbe portati a Verona, una volta saliti sul treno si sarebbero riposati. Mi sentivo in colpa, erano tutti un po' stanchi e la causa ero io. È a causa mia se sono venuti fino qua. Mi sentivo sta in colpa. Facemmo colazione e poi lo accompagnai in stazione

Io: ragazzi mi dispiace molto, è colpa mia se siete così stanchi scusatemi.

M(Mazzone): è stato un piacere per noi venire a vedere il tuo operato. Siamo orgogliosi di te.

Lo salutai uno ad uno e salirono sul treno.

F: ciao piccola ci vediamo dopo

Io: certo a dopo.

Un bacio veloce per non farci vedere dai suoi compagni e via in treno. Io invece andai dai miei collaboratori e mi preparai per tornare a casa con loro.

Io: Fabri ti ringrazio tantissimo, sei il migliore amico del mondo, giuro. È stata la sorpresa più bella che io abbia mai ricevuto. Grazie

F: piccola l'ho fatto per te. Sapevo quanto ci tenevi a quei ragazzotti è così ho chiesto loro di venire ed hanno accettato calorosamente.

A(Agnese): comunque ancora complimenti per quello che hai fatto

Io: ehi, non ce l'avrei mai fatta senza il vostro sostegno ed il vostro aiuto. Siete voi il mio punto forte

Lo abbracciai tutti. Mi sa che oggi era la giornata mondiale degli abbracci perché continuavo ad abbracciare persone. Ma poi, detto tra noi, a chi non piacciono gli abbracci? Penso siano la o sa più bella del mondo perché ti fanno sentire protetto e al sicuro, ti fanno sentire amato e desiderato.
Salutai anche tutte le modelle e tutte le persone che avevano preso parte alla sfilata. Le ringraziai e poi mi diressi nuovamente alla stazione che ci avrebbe riportati a Verona. Dormii tutto il viaggio. Ero stanchissima e la nottata passata mi aveva stancato ancora di più. Non che non mi piacesse fare sesso con Filippo, ma ero davvero molto stanca e non immaginano come poteva sentirsi Lanza, dal momento che la sera avrebbe dovuto affrontare una partita di campionato. Arrivati a destinazione era ormai tardi così io e Fabrizio ci dirigemmo subito al palazzetto per assistere alla partita. Il PalaOlimpia era strapieno, c'era gente ovunque. I posti liberi erano pochissimi ed erano tutti insieme a tifare Verona. Nel mio caso però era diverso, tifavo Lanza. Nient'altro. I cori che le persone cantavano per la propria squadra mi facevano venire la pelle d'oca. In questo sport tra le tifoserie non c'è competitività, come invece nel calcio, anzi molto spesso le tifoserie si trovano per il dopo partita e vanno a mangiare qualcosa insieme. Ciò accade anche tra i giocatori. Molti infatti sono compagni di nazionale e si trovano al termine della partita per passare un po' di tempo assieme. Come le tra partite precedenti, anche la quarta si concluse in favore dei Trentini che sprizzarono gioia da tutti i pori. Ormai si erano messi in testa alla classifica è solo la squadra modenese riusciva a stare al passo. E via a festeggiare nuovamente, ma questa volta era meglio, perché i ragazzi potevano farsi al l'alcol senza pensare che il giorno dopo avrebbero giocato. Infatti la maggior parte di loro era ubriaca e brilla che cantava e intonava cori.

Io: ok, la situazione sta decisamente degenerando

F(Fedrizzi): ed dai non fare la pignola. Divertiti con noi.

N(Nelli): tutti insieme 'c'è solo un capitano, un capitano. C'è solo un capitano'

E via tutti insieme a ripetere il coretto.

M(Mazzone): bevo bevo bevo bevo bevo, mi ubriaco e Son felice anche se poi vomito.

Ok, i ragazzi si erano dati alla pazza gioia. Ero felice per loro. Poi devo dire che erano stati molto bravi a reggere la stanchezza che avevano accumulato il giorno precedente

B(birarelli): ma Lanza, quando le chiedi di essere ufficialmente la tua ragazza?

L(Lanza): Bira.. Ma i cazzi tuoi non te li fai mai?

B: era per chiedere, e poi lo sappiamo già che siete fidanzati . Vi comportate come due innamorati

F: non potete sapere cosa c'è tra noi. È un segreto.

Andarono avanti così ancora per un bel po'. Tutti ormai erano fermamente convinti che fossimo una coppia. In realtà si sbagliavano di brutto. Andiamo, i nostri atteggiamenti non erano da innamorati, anzi eravamo dei semplici amici che si vogliono bene.
Forse non mi comporto così con Fabrizio, ma di sicuro ho un atteggiamento simile. Non voglio che tra di noi ci sia qualcosa. Non voglio che mi leghi troppo a lui. Anche se ormai penso di essermi persa. Lui è perfetto, è tutto ciò che si possa desiderare. 
Quando uscimmo da pub i ragazzi andarono in hotel mentre Filippo venne a casa con me.

F: non sono mai stato a casa tua

Io: per la prima volta la vedrai, Garda che non è niente di che. Forse è come la tua o un po più grande

F: e non hai paura a viverci da sola?

Io: no, perché so che ci sei tu a proteggermi. Almeno per questa sera.

Entrammo in casa e neanche il tempo di chiudere la porta che Filippo di attacco al mio collo e inizio a baciarmi, lasciandoci anche dei succhiotti.

Io: vieni, ti accompagno in camera.

Lo presi per mano e lo portai con me.

F: con molto piacere mia cara

Mi prese in braccio salimmo le scale, fino a quando non lo portai in camera. Li mi distrae sul letto e inizio a togliermi delicatamente i vestiti

F: eri veramente magnifica ieri sera

Io: grazie

F: sei bellissima, hai sfilato per ultima perché altrimenti avresti fatto sfigurare le altre modelle

Una frase che mi colpì molto. Secondo lui ero bella? Gli piacevo?

Io: grazie, ma non so dove tu veda tutta questa bellezza

F: ora taci, sei bellissima.

Inizio così a baciarmi in modo sensuale e a lasciarmi bacetti su tutto il corpo. Io lo seguivo e cercavo di lasciare qualcosa di me, così oltre che ai succhiotti, gli graffiai la schiena, senza però provocargli troppo dolore. Poi ci unimmo ed ottenemmo quello che tutti e due volevamo: soddisfare i nostri desideri.

F: ricordatelo sempre, tu sei bellissima così come sei, non cambiare mai per nessuno.

E con questa frase ci addormentammo l'uno abbracciato all'altro in una fresca serata d'autunno.