Chapter 49

1K 32 8
                                        

Lo guardai con le lacrime agli occhi. L'unica cosa che mi venne istintivo fare fu quella di rimanere lì, impassibile.
Iniziò a gocciolare, quindi decidemmo di tornare dentro, dove nel frattempo i festeggiamenti stavano continuando alla grande. Tutti danzavano e cantavano. Dopo la chiacchierata Filippo era tornato dalla sua morosa, mentre io mi ero seduta al tavolino ad osservare quello che gli altri facevano. Non gli avevo ancora raccontato niente di quello che era accaduto in Brasile. In realtà non lo sapeva nessuno e lui doveva essere il primo a saperlo. Fuori intanto il diluvio continuava e non accennava a fermarsi. Ormai eravamo rimasti in pochi, e ci stavamo apprestando a lasciare la festa.

Max: Ludo sono così felice che tu sia venuta

Io: congratulazioni sposini. Siete davvero belli.

M: ti sei divertita?

Io: si, molto. Una celebrazione stupenda, poi voi.. Mamma mia, eravate fantastici, davvero.

M: grazie, guarda che ti aspettiamo presto a fare il tifo per noi.

Io: verrò a trovarvi qualche volta

M: ragazza, il mio è un ordine. Ti ho già preso il posto a Trento

Io: Max tu sei pazzo

M: ti voglio bene anche io

Lo abbracciai.

Io: grazie ancora della magnifica giornata.

M: grazie a te

Salutai tutti e mi diressi verso la mia auto. Le gambe mi tremavano e la pioggia scendeva sempre più fitta. Entrai in macchina, ero solo. Mi misi a piangere. Un mix di sentimenti, delusioni, paure, angoscia, timori, ricordi, speranze, amori, ripensamenti. Non potevo guidare così, il tutto mi faceva ripensare a mio fratello, a quel terribile giorno in cui lui è venuto a mancare.
Un lampo, seguito dopo poco da un tuono, un rumore assordante ed io che mi facevo sempre più piccola e continuavo a piangere.
La porta si aprì di colpo

X: dai, vai sull'altro sedile, guido io

Lo guardai, anzi, le lacrime non mi permettevano di vedere bene la persona, infatti la mia vista era offuscata. La sua voce però l'avrei riconosciuta ovunque

Io: Filippo? Cosa ci fai qui? Non preoccuparti per me, vai da lei.

F: le ho detto di tornare in hotel perché in questo momento una persona aveva bisogno di me

La mia voce era continuamente interrotta dai singhiozzi che uscivano dalla mia bocca

Io: tu sei pazzo, corri da lei. Io ormai so solo renderti la vita un inferno

F: lo so, ma in questo momento voglio aiutare una persona in difficoltà, quindi lasciamo spazio.

Un altro tuono rimbombò e iniziai a tremare maggiormente. Presi la sua mano e la strinsi forte. Mi prese di peso e mi spostò sull'altro sedile, entrò in macchina e si mise al volante

La mia mano stringeva il suo braccio destro, quando poteva metteva una mano sulla mia coscia e la stringeva, mi invitava a non avere paura, mi diceva che lui era lì con me, che io non dovevo abbattermi.

Io: grazie per quello che stai facendo

F: so quanto sia difficile questo momento per te, me lo hai raccontato tu ed io non dimentico.

Io: perché lo stai facendo?

F: cosa?

Io: perché mi stai aiutando? Io non merito il tuo aiuto.

F: tutti hanno bisogno di una seconda opportunità. Tu me l'hai data giusto? Beh voglio ricambiare il favore

Io: ma non è la stessa cosa, io ti ho tradito

F: sei stata stuprata

Io: ma ti ho perso per questo

F: e io ho perso te

Io: mi dispiace Filippo, davvero. Rimpiango ogni giorno quello che ho fatto, è stata la cazzata più grande di tutta la mia vita. Io sono un completo disastro, riesco a combinare solo casini, sono una fallita.

F: tu non sei una fallita, sei una ragazza fantastica che ha sempre creduto in quello che fa, si è sempre impegnata con tutta se stessa per ottenere quello che voleva, io ho sempre creduto in te, e ci credo ancora.

Io: come fai a dire queste cose di me? Come fai a pensare tutte queste belle cose di me? Come fai a tenerci ancora a me dopo tutto quello che é successo?

F: perché dopotutto io....

Io: tu??

F: io ti amo ancora come il primo giorno, non ho mai smesso di farlo è mai lo farò. Penso che tu sia la persona a cui io tengo di più, la persona che non smetterò mai di amare, la persona che mi ha rubato il cuore, si è impossessata di me e di cui non riesco a liberarmi. Tu sei ossigeno per me, sei vita. In questi tre mesi volevo chiamarti, sentirti, cercarti, chiarire quello che era successo. Volevo perdonarti e dirti che ti amo. Sarei venuto a perdonarti anche il giorno dopo ma tu non c'eri più, te ne eri andata senza dire niente a nessuno, non riuscivo a contattarti a raggiungerti, in questi mesi mi sono sentito estremamente solo

Io: infatti ti sei rimesso con lei

F: ehi calmati, non ho finito. Sono tornato con lei solo perché dovevo sfogare i miei impulsi sessuali, e lei era l'unica, ma io ho sempre voluto te, non c'è giorno in cui non ti pensavo, giorno in cui mi chiedevo cosa stavi facendo, giorno in cui soffrivo.

Nel frattempo eravamo arrivati all'hotel e Filippo aveva parcheggiato la macchina nell'apposito parcheggio.

Io: tu pensi veramente queste cose?

F: certo stupida, altrimenti non te le avrei mai dette

Mi misi a piangere

F: no dai non piangere

Mi venne vicino e mi abbracciò

Io: non ho smesso di pensarti nemmeno un giorno, soprattutto dopo quando ho scoperto di essere incinta

Oh cazzo, glielo ho detto, così di punto in bianco.
Sbiancò di colpo, non si aspettava una rivelazione del genere

F: tu sei incinta? Il padre sono io?

Io: si Filippo, tu sei il padre, anzi eri. Non sono più incinta

F: hai abortito mio figlio? Hai abortito nostro figlio?

Iniziò ad urlare, pensava che io lo avessi ferito ulteriormente

Io: ma cosa cazzo dici? Non l'avrei mai fatto, non avrei mai tolto la vita ad un essere vivente. Ho avuto un aborto spontaneo, circa un mese fa.
Sono stata male, mi hanno ricoverato in ospedale e mi hanno detto che avrei perso il bambino.

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora