Il pranzo.

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Arriviamo in questo ristorante molto lussuoso, ci sono signori tutti messi in tiro e donne con gioielli costosi a non finire, il ristorante è decorato sull'oro e sull'argento, molto delicato e raffinato.
Sono molto nervosa e Nash se ne accorge cosi mi prende la mano e io la stringo è la prima volta che esco ufficialmente con la mia nuova famiglia e non volevo fare brutte figure ma la presenza di Nash mi infonde molta sicurezza, ci avviciniamo ad un tavolo dove si trovano 4 signori, 2 donne una più bella dell'altra, la prima è un po' più in carne ma il suo corpo è da paura indossa un vestito verde scuro e dei gioielli verde smeraldo, porta i capelli castani in uno chignon ordinato e due occhi cerbiatto dello stesso colore dei capelli.
L'altra invece è tutto in tiro e ha un bel fisico, indossa una camicia bianca con giacca e una gonna nera, non porta gioielli vistosi solo una collanina al collo e semplici orecchini. I capelli invece sono di un nero corvino come il colore degli occhi.
-"Anna, amica mia da quanto tempo"- dice dopo l'abbraccio la signora con il vestito verde.
-"Lisa è passato un bel po' ma rimani sempre la stessa"- dice mia mamma sorridendo molto dolcemente alla sua mia, si vede che si vogliono molto bene.
-"Ciao Anna"- dice l'altra signora a mia mamma non è dolce come la signora con il vestito verde, è seria e molto più dura nel tono di voce.
-"Marika"- dice mamma e si abbraccia anche con quest'altra donna.
Nel frattempo papà saluta i due uomini, credo più o meno della stessa età di mio padre, portano vestiti eleganti e hanno un'aria molto autoritaria.
-"Robert vecchio mio come stai?"- dice uno dei signori, ha i capelli brizzolati sul nero con vari capelli bianchi e ovviamente sta in giacca e cravatta come gli altri due.
-"Anthony bene e tu?"- risponde mio padre con una pacca alle spalle dell'amico. Tra di loro si vede che c'è una forte amicizia.
-"Una bellezza"- dice lui ridendo poi mio padre saluta anche l'altro signore che fino a quel momento guardava i suoi amici con un sorriso.
-"Ciao Chris" - dice mio padre abbracciandolo e l'altro ricambia con lo stesso entusiasmo di mio padre.
In tutto questo io sto ancora stritolando la mano di Nash, forse anzi molto probabilmente si sta facendo male ma non dice nulla ed è molto paziente, però quando ci sediamo tutti si accorgono della mia presenza è da quel momento che vengo investita di domande.
-"Nash si è trovata una bella fidanzatina eh?"- dice Lisa vedendo che stringo ancora la mano di Nash, mentre lui sorride divertito perché mi hanno scambiata per la sua fidanzata.
-"Ehm.."- sto per rispondere ma vengo interrotta da mamma che mi guarda con uno sguardo dolce e amorevole.
-"No Lisa, lei è Charlotte nostra figlia"- dice mamma orgogliosa di presentarmi ai suoi vecchi amici.
-"E quando l'avresti fatta?"- dice Marika spavalda mentre tutti hanno sgranato gli occhi quando è saltata fuori la verità. So che può essere una cosa molto strana, invece di adottare una bambina hanno scelto di adottare una ragazza ormai già cresciuta.
-"Ovviamente abbiamo scelto l' adozione e mi è capitata la figlia che ho sempre desiderato"- dice mia mamma con occhi lucidi e rivolgendomi un sorriso così dolce che devo trattenermi per non fare uscire una lacrima. Mia mamma è così orgogliosa di me anche se non sa tutte le cose cattive che ho fatto nella mia piccola vita, ma nonostante tutto mi vuole bene.
-"E' davvero una bella ragazza, complimenti"- dice Lisa, questa donna mi piace.
-"Grazie"- rispondiamo in coro io e mia mamma.
Poi il pranzo continua molto bene tra una risata e l'altra ricordando i tempi passati dove i nostri genitori essendo più giovani si trovavano sempre in qualche casino poi c'è anche il momento in cui parlano di lavoro e non ci pensano molto sono molto indaffarati a parlare di strategie e cose varie che non capisco di cosa si tratta quindi per tutto il tempo io e Nash parliamo.
Arrivati alla fine del pranzo torniamo a casa, io sono abbastanza stanca che dopo aver fatto una doccia prendo il telefono, sono solamente le 5 è ora che faccio? Non voglio addormentarmi perché rischio di rimanere sveglia stanotte.
Poi noto un messaggio da parte di Holly:

"Amore, mi manchi un sacco, quando puoi ci organizziamo e ci vediamo. Chiamami"

Appena leggo quel messaggio non ci penso due volte e subito chiamo Holly e ci diamo appuntamento fra un quarto d'ora fuori l'edificio della casa famiglia. Mi preparo mettendo un pantalone nero strappato, una maglietta semplice nera, giubbino di jeans nero e le mie adorate Nike abbastanza nero diciamo cosi. Ma io amo il nero con tutte le sue sfumature.
Mi sistemo i capelli e il trucco e poi prendo la mia borsa con tutto l'occorrente.
Penso che forse Nash è contento di vedere Holly quindi senza pensarci due volte entro nella sua stanza dove lo trovo steso sul letto.
-"Nash ma che schifo copriti"- dico coprendomi gli occhi, mio fratello si trova solo con dei boxer e con tutto il suo corpo in vista, anche se non siamo fratelli di sangue non mi permetterò mai di guardarlo con occhi diversi.
-"Dai Charlotte non scandalizzarti di così poco"- dice per poi scoppiare a ridere mentre lo sento alzarsi e spero che si stia coprendo.
-"Stronzo io ti ucciderò prima o poi ma per adesso copriti" - dico aprendo piano le mani per vedere se si è coperto e infatti per mia fortuna è così,  anche se non del tutto ha messo dei pantaloncini decisamente molto meglio.
-"Che devi dirmi"- dice lui sorridendo della mia reazione, vuole sempre scherzare non fa mai il serio.
-"Ho pensato una cosa ma non so se ti piace, mi chiedo se ti fa piacere  venire con me e Holly da qualche parte, visto che mi devo vedere con lei fra dieci minuti"- dico io tranquillamente anche se so già la sua risposta, ho notato un certo interesse tra di loro sia da parte di Holly che di Nash.
-"Ehm, vorrei ma ho già preso appuntamento con Aaron"- dice lui sorridendo già so dove vuole arrivare questo stupido bastardo, si divertente a mettermi in difficoltà con Aaron e gli piace quando litighiamo dice che siamo il suo film preferito.
-"Bhè fai venire anche lui"- dico di getto poi riesco a collegare mente e bocca e mi rendo conto di cosa ho appena detto, merda ma cosa mi è uscito da questa stupida bocca non voglio vederlo.
Mannaccia a me è la mia lingua lunga, ora devo intossicarmi un intero pomeriggio per colpa di uno stronzo che non sa essere dolce e simpatico.
-"Va bene, mi preparo e andiamo"- detto ciò lo vedo sparire nel bagno mentre digita al suo amico questo cambio di programma e io scelgo di andare di sotto ad aspettarlo, nel frattempo prendo il telefonino e compongo il numero di Holly.
-"Che cosa è successo?"- dice lei ridendo già sente che c'è qualcosa che non va.
-"Stronza, ho detto a Nash di venire e di conseguenza verrà pure Aaron. Quindi per fare un favore a te l'ho presa nel culo io."- dico infastidita.
-"E allora? Non è un bene?"- dice lei non capendo, ovviamente non può capire. Lei ama le relazioni così turbolente dice che mantiene il fuoco della passione ma a me aumenta solo il fuoco che desidero fargli prendere.
Non posso stare con Aaron, lui è quel tipo di ragazzo che porta solo casini e non vuole delle relazioni serie e quindi io devo stargli alla larga e l'ho capito quando ha fatto quella cosa con quella Leila, non posso affidargli quel poco di cuore che mi è rimasto sarebbe capace di carbonizzarlo.
-"Niente, ci vediamo tra poco mio fratello è sceso, stiamo venendo"- dico di fretta e senza aspettare una sua risposta metto giù e me ne vado verso la macchina di Nash.
Per tutto il tragitto c'è un silenzio assurdo, nessuno dei due fiatava e nessuno ha intenzione di farlo l'unica cosa che si sente in macchina è la radio che mette canzoni hip hop.
Arriviamo davanti l'edificio e Holly sale in macchina tutta raggiante e spezza quel silenzio che si è creato all'inizio del tragitto.
-"Aaron ci sta aspettando da starbucks"- dice Nash andando verso quel bar.
Entriamo dentro e il condizionatore ad alta temperatura mi investe mentre mi scaldo tutta e il profumo di caffè mi invade le narici, fuori diciamo che fa abbastanza freddo, andiamo verso al tavolo dove si vede la sagoma di Aaron e come si fa a non riconoscerlo è una calamita per le donne e per me che anche in un posto così affollato lo riconosco, dopo averlo salutato ci sediamo e ordiniamo tutti della cioccolata calda.
Io e Aaron siamo seduti vicini e Nash e Holly di fronte, ma, per tutto il pomeriggio non ci consideriamo e per me è stato un bene perché non ho voglia di parlargli.
Torniamo a casa dopo un pomeriggio passato molto tranquillamente e dopo cena io e Nash decidiamo di guardare un film, io non sono molto attenta perché mi hanno assalito mille pensieri e quindi sono qui che provo a concentrarmi ma nulla da fare.
Dopo ben 2 ore dove la mia testa non ha fatto altro che viaggiare decidiamo di andare a letto.

Così sono passate le settimane, nella completa tranquillità come quella di quel pomeriggio siamo arrivati al mese di dicembre dove ci aspettano le vacanze è un po' di tregua da questa tremenda monotonia.

Eccola, la maledetta sveglia suona mentre io non ho voglia di andare a scuola però quel guastafeste di mio fratello ovviamente deve rovinare i miei piani avevo intenzione di appendere tutti.
-"Sveglia dormigliona, è venerdì ed è l'ultimo giorno di scuola e poi inizieranno le vacanze di Nataleee"- inizia ad urlare tutto felice, ma questo ragazzo dove la prende tutta questa energia la mattina? Io non sono capace nemmeno di mettermi il caffè in una tazza appena mi sveglio.
-"Nash giuro che un giorno di questi ti ucciderò nel sonno se continui a svegliarmi in questo modo"- dico arrabbiata mettendo la mia testa sotto al cuscino mentre il mio fratellone è felice di questa scena.
-"Lo so sorellina perciò lo faccio, ora preparati e andiamo"- dice per poi uscire dalla mia camera e io ormai senza ribattere faccio ciò che ha detto.
Metto una tuta Nike con le scarpe e giacca della stessa marca e tiro su i capelli in una coda disordinata, non ho voglia di fare nulla e si capisce dal mio outfit.
Andiamo a scuola tranquillamente, salutiamo i nostri amici e quando suona la campanella ci avviamo all'interno della nostra classe.
Ho fatto pace con Vicky, infatti ci parliamo e siamo più amiche di prima ma non mi sono dimenticata della vendetta per Marine sto solo aspettando il momento giusto, quando suona la campanella che ci avvisa che è ora di pranzare andiamo insieme alla mensa e mangiamo tutti insieme. Guardo il mio gruppo e sono così felice di tutte queste persone che mi circondano, forse è la prima volta che mi sento in pace, completa e ringrazio per questa semplicità sembra banale ma la cosa più difficile nella vita è circondarsi della semplicità.
Stiamo tranquillamente mangiando, io le mie patatine fritte quando noto che la mia amica incomincia a farsi bella. Non riesco nemmeno a capire per chi, fin quando non vedo il motivo davanti a me.
Aaron si butta a peso morto su di me e mi ruba una manciata di patatine, è bello da mancare il fiato indossa una felpa azzurro chiaro con un jeans che gli cade a pennello, per non parlare poi del suo profumo.
-"Hei stronzo sono le mie patatine"- dico dandogli uno schiaffo scatenando le risate di lui come risposta e tutto questo mi infastidisce, mai osare toccare il mio cibo.
-"Erano, tigre puoi sempre andartele a ricomprare"- dice con un sorriso riprendendo il mio piccolo vassoio di patatine.
-"Anche tu potresti comprartene e non rompere le scatole a me" - dico io infastidita del fatto che continua a mangiare le mie patatine.
-"Potrei ma poi mi leverei tutto lo sfizio che c'è nel farti arrabbiare"- dice ridendo e poi si alza dopo averne prese altre due.
-"Ti odio"- dico guardandolo mentre lui mi rifila un occhiolino.
-"Anche io ti amo tranquilla tigre"- dice lui sorridendo malizioso. Il suo ti amo anche se in modo scherzoso mi fa fare le capriole nello stomaco.
-"Vaffanculo"- dico mangiando di nuovo le patatine rimaste nel vassoio.
Lui si avvicina al mio orecchio e sussurrando mi dice -"Dobbiamo parlare..fuori scuola"- poi si solleva e se ne va.
Quando riporto lo sguardo sulla mia amica lei mi fissa.
-"Che c'è?" - dico non capendo quello sguardo che mi rivolge.
-"Cosa succede tra voi due?"- dice Jen una delle mie amiche che ho conosciuto qui a scuola.
Non so che rispondere e per fortuna la campanella mi salva a calcio d'angolo quindi evito la domanda.
-"Sei fortunata che è suonata la campanella ma mi devi spiegazioni"- dice Vicky mentre ci avviciniamo in classe e io non so cosa rispondere quindi mi affretto ad annuire solamente.

Inciso nel mio cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora