Capitolo 43

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La suoneria del mio telefono mi fece svegliare e senza aprire nemmeno gli occhi incominciai a tastare il comodino alla ricerca di quel fottuto telefono che suonava, lo trovai e senza leggere chi era accettai la chiamata.

"Pronto" dissi ancora assonnata e con la voce rauca

"Angel sono Drew" disse Drew dall'altro capo del telefono

"Hei Drew che succede?" domandai io un po' più sveglia

"Bhe, stanotte ci sarà una gara clandestina di moto e volevo sapere se te la senti" domandò con un filo di speranza, non gareggiavo ormai da un paio di anni e non so se ero pronta ma dovevo sfogarmi in qualche modo quindi perché non approfittarne?

"Si Drew ovvio che gareggerò, il ritorno di Angel" dissi io scoppiando a ridere e lui mi seguii

"Si hai ragione ti mando l'indirizzo e l'ora, a stanotte Angel. Non riesco a passare durante il giorno ho delle cose da risolvere" disse lui felice

"Non preoccuparti, a stanotte" dissi io e riattaccai, poggiai di nuovo il telefono sul comodino e cercai di riprendere sonno ma ovviamente oggi non era giornata di dormire.

"Chi era al telefono?" domandò Holly anche lei con quella voce assonnata

"Drew stasera gareggio" dissi io sorridendo e lei per tutta risposta sgranò gli occhi

"Che c'è?" dissi io

"Sicura di volerlo fare?" disse lei con preoccupazione

"Si Holly, voglio e devo ritornare a sfrecciare" dissi io sicura di me e lei annuii solamente, sapevo che si preoccupava per me e che non voleva che io facessi questa vita ma io ho un obbiettivo e devo raggiungerlo.

"Dove si va stasera?" domandò lo zombie di Vicky.

"A una corsa clandestina" disse Holly e io la fulminai con gli occhi, non volevo venissero, lì non c'è gente affidabile sono tutti dei malati e pervertiti che se ti vedono anche solo un po' paurosa della situazione ne approfittano.

"Davvero? Che bello!" esclamò lei battendo le mani

"No, voi non verrete, andrò solo io" dissi seria.

"No che non ci andrai da sola, siamo entrati tutti e faremo tutti le stesse cose e poi ne usciremo insieme" disse Megan che si era svegliata anche lei da poco.

"No ragazze questa volta no, ci vado da sola" dissi io un po' arrabbiata, io lo faccio per il loro bene non voglio che nessuno le veda.

"No Char che ti piaccia oppure no noi verremo" disse Vicky alzando la voce

"Vi ho detto di no cazzo! Come ve lo devo far capire? NO NO E NO" dissi alzandomi e chiudendomi in bagno, mi lavai e vestii e poi scesi di sotto mangiando solo un cornetto.

Andai a prendere le chiavi della moto e senza salutare tutti i ragazzi che si erano svegliati uscii di casa e sbattei la porta, corsi vicino la moto e senza fermarmi da chi mi chiamava sfrecciai via.

Tutta questa storia sta iniziando a pesare, loro vorrebbero fare le cose che faccio io ma no, non possono farle, perché se lo fanno la loro vita cambierà per sempre e io non voglio, già è tanto che stiano nel giro.

Guardai nello specchietto e vidi una moto e una macchina venire verso di me, la moto non la sapevo ma la macchina si era dei Trinitarios, iniziai così ad accelerare e a sfrecciare tra le vie di New York.

Ad un certo punto la moto mi affiancò, ebbi per un attimo paura per chi potesse essere il guidatore ma quando quegli occhi si incastrarono nei miei mi tranquillizzai e continuai a scappare, anche lui aveva capito che ci stavano inseguendo infatti ogni tanto si girava dietro per vedere.

Inciso nel mio cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora