Capitolo 40

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Dopo nemmeno un paio di giri ci ritrovammo tutti ubriachi, altri di meno, come Aaron e Drew.

Ora stavamo tutti per terra a fare non so cos quando mi appoggiai con la testa sulla spalla di Aaron e iniziai a sentire le palpebre chiudersi.

-Aaron-

Non so perché gli ho detto una parte dei miei sentimenti, ma non potevo più negarlo, mi piace, mi attrae, mi intriga e mi fa impazzire la sua vicinanza.

Vicino a lei tutte le barriere che mi sono creato si vanno a farsi fottere perché lei mi rende vulnerabile e quando mi guarda con quegli occhi è come se mi scavasse fin dentro l'anima, fin dentro le ossa...

Dal primo momento che l'ho vista avevo capito che lei era diversa, diversa da quelle che mi facevo nel bagno, lei non ha bisogno di mettersi kili di trucco o delle pezze per essere bella, lei lo è anche una felpa che gli sta larga il triplo.

Voglio provare a essere una persona migliore per lei, voglio abbandonare le vecchie abitudini per lei, non so perché lo voglio fare ma io ho il bisogno di provarci.

Ieri l'ho vista disperata quando dava quei pugni al muro, l'ho vista fragile, tanto fragile che sembrava che se l'avessi stretta a me tanto forte si sarebbe spezzata, era così vulnerabile e indifesa eppure era sempre lei.

Per tutta la notte l'ho tenuta stretta a me per paura di perderla e non riaverla più al mio fianco, non so come ha fatto questa ragazza ad entrarmi dentro peggio di una droga, sembra un incubo ma con una differenza lei è il mio miglior incubo.

Ora siamo a casa mia, anzi nostra, e sono tutti ubriachi, io e Drew il suo capo abbiamo deciso di bere molto di meno rispetto al gruppo per sorvegliare la situazione e io non smettevo di togliergli gli occhi da dosso era una calamita.

"Cosa c'è tra te e Charlotte?" disse Drew svegliandomi dai miei pensieri.

"Bhe non lo so di preciso ma sicuramente c'è attrazione" dissi io tranquillamente continuando ad osservarla, era così bella anche da ubriaca.

"Chiarisciti le idee perché lei non merita di soffrire già ha sofferto abbastanza" disse Drew e solo adesso mi sono girato per guardarlo in faccia e nei suoi occhi leggo paura e preoccupazione ma non capisco il perché.

"Non voglio farla soffrire è troppo importante per me" dissi io cercando di tranquillizzarlo ma non fu così.

"Devi sapere che lei è la sorella che io ho perso e per lei darei la vita, gli darei la vita migliore di quella che ha avuto ma in entrambi i casi io la proteggerò da tutto ciò che può farle del male" disse lui un po' con il tono minaccioso, infondo faceva un po' paura ma non mi importava lei era il mio gioiello e nessuno l'avrebbe rovinato.

"Come l'hai conosciuta?" dissi io schietto e vidi che a questa domanda si irrigidii

"Ehm..la trovai mentre massacrava di botte una ragazza e quando la divisi e la portai lontana lei si sfogò con me, un perfetto sconosciuto, ricordo quello che mi disse appena gli chiesi cosa era successo.
Mi mi disse "Tua mamma non ti ha insegnato a farti i cazzi tuoi?" e da li iniziammo a stuzzicarci e a scherzare ma dopo nemmeno mezz'ora lei scappò da me.
All'inizio pensai che era una strana ragazza e che dovevo lasciarla perdere ma c'era qualcosa in lei che mi attirava a scoprire di più, a proteggerla e a renderla felice, quindi iniziai a cercarla e dopo 3 giorni la ritrovai che picchiava un ragazzo e di nuovo la divisi ma questa volta la portai a casa mia perché aveva un taglio profondo sulla gamba dovuto al coltellino del ragazzo, quando la medicai lei iniziò a raccontarmi la sua vita e il suo passato, così senza pensarci due volte le proposi di entrare nella mia gang e lei subito accettò, poi con lei si aggiunsero due sue amiche, ma quella più pericolosa era lei e sempre lei era quella che portava più soldi in tutta la gang.
Tutti la volevano ma io l'ho sempre protetta e infatti finii molte volte in ospedale e lei era sempre li con me notte e giorno fin quando non uscivo e viceversa. Era come una sorella per me, anzi lo è ancora e dopo quello che successe a la sua amica lei abbandonò tutto ma era pure sempre in pericolo e io sempre di nascosto la proteggevo da quelli che la volevano o morta o tutta per loro" disse iniziando ad avere gli occhi lucidi e ora mi rendo conto di quanto Drew tenga a Charlotte e che non deve assolutamente soffrire.

"Stai sicuro che io non le farò del male, mai" dissi deciso e sicuro di me perché era le verità.

"Tienila d'occhio e prenditi cura di lei" disse lui dandomi una pacca sulle spalle e io annuii solamente, poi mi alzai e mi diressi da Charlotte e gli altri.

"E' ora di andare a dormire" dissi io urlando per attirare l'attenzione e tutti mi guardarono per poi scoppiare a ridere così raggiunsi Charlotte e la presi in braccio come a sacco di patate mentre lei scalciava e si dimenava e rideva come una matta.

"Lasciami Mr. Dio Del Sesso" disse lei e io mi bloccai sul posto per poi soffermarmi con il nome che mi aveva appena chiamato.

"Come mi hai chiamato" dissi io un po' confuso, credo che avrò sentito male.

"Mr. dio del sesso" ripetè lei ridendo e io non so se dovevo esserne felice o offeso

"Perché questo nome" dissi io cercando di capirci qualcosa

"Il tuo corpo è quale agli dei,  mentre i tuoi occhi sono la condanna. Perché i tuoi occhi sono come il ghiaccio insieme al tuo cuore" disse ridendo ma io mi sentii offeso, cosi senza risponderla mi avviai in camera sua dove sarebbe stata li con Holly, Vicky e Megan visto che ci sono 4 letti e questa camera è immensa e la misi a letto e senza nemmeno salutarla me ne andai nel mio di letto a dormire, o meglio dire a pensare a come mi aveva chiamato e a cosa aveva detto dopo.

-Ash-

Merda, sta andando tutto una merda, ora sono tutti nella stessa casa perché sono tutti nella stessa gang e io ovviamente non ne posso far parte perché devo essere fedele alla mia, ora non so come reagirà il capo, spero solamente nel meglio.

"Ash il vecchio ti aspetta" mi disse uno dei buttafuori appena mi avvicinai al locare dove c'era il nostro ritrovo, così annuii solamente ed entrai, mi diressi direttamente in un corridoio ormai troppo familiare e mi fermai davanti una porta nera, quella del capo, così bussai e dopo aver sentito un'avanti aprii la porta.

"Ash sei tu, hai novità?" disse guardandomi serio.

"Ehm, in realtà capo è successo un casino" dissi io abbassando lo sguardo.

"Dimmi" rispose tranquillamente ma già sapevo che di tranquillo non era nulla.

"Charlotte mi ha lasciato e in più è entrata di nuovo nel giro con i suoi amici che erano anche i miei e io ovviamente non potevo starci e me ne sono andato" dissi io cercando con tutto il mio coraggio di alzare la faccia ma lo feci, su suo viso non c'era emozione era uno sguardo solamente duro e freddo.

"Allora vorrà dire che attaccheremo direttamente, grazie Ash comunque ora sei libero, ci aiuterai solo a prenderla e a torturarla è poi puoi anche andartene" disse per poi alzarsi e darmi una pacca sulle spalle e io annuii solamente e uscii da quel posto per sempre.

Mi piaceva un sacco Charlotte ma ora come ora non potevo mettermi nei casini, diventerà mia quando tutta questa storia sarà finita e Aaron non me la ruberà, nel frattempo penserò a un piano per riprendermela.

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Spazio autrice
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