Il sole di Londra entra dalla mia finistra accecandomi gli occhi quando mio papà apre le tendine della mia camera.
"Meredith, alzati. Oggi c'è scuola." Dice dolcemente per uscire poi dalla mia stanza.
Ogni mattina, ormai da anni mi viene a svegliare lui. Mia mamma scomparve quando ancora avevo 5 anni, da quel momento fu dura per me, mi chiusi dentro a piangermi addosso fino all'età di 7 anni. Cosa accadde? Incontrai la mia unica e migliore amica Christina. Con lei tutto passava, ridevo sempre mentre giocavamo, studiava con me e dopo qualche anno diventò parte integrante della mia famiglia e io della sua.
Dopo anni siamo ancora qui, insieme, più forti che mai.Mi distraggo dai miei pensieri infilandomi in bagno e dopo cinque minuti ne esco pulita e profumata con addosso la mia uniforme scolastica formata da gonna scozzese azzurra e bianca, camicia bianca e cardigan azzurro. Lego i miei capelli in una coda alta e scendo giù.
"Pronta?" Mi chiede mio papà.
Annuisco, prendendo lo zaino e la colazione e subito usciamo di casa. Mando un messaggio a Chris come ogni mattina."Aspettami a scuola, sono in macchina.
Mer, xx"Dopo alcuni minuti che sembrano ore, arrivo a scuola con un leggero ritardo. Christina mi aspetta davanti la scuola, la saluto abbracciandola e entriamo insieme. Ci dividiamo per i corridoi, ringraziando Dio la prossima ora l'abbiamo insieme.
La lezione passa velocemente e un'ora dopo mi trovo seduta nel banco con la mia amica a scherzare durante l'ora di storia.***
"Che giornata!" Esclama Christina. Rido mentre la guardo ripensando a quello che abbiamo fatto durante le ore di lezione.
"C'è mio papà, passaggio?"
Annuisce e cerco mio padre con lo sguardo quando una mano si poggia sulla mia spalla. Mi giro di scatto trovandomi davanti un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi, vestito di nero. L'unica cosa è la maglietta bianca. Bei colori eh.
"Meredith Dempsey?" Chiede. Annuisco. "Mi manda Ron, ha un caso in corso e non poteva lasciare."
"E tu chi sei? Il taxista?" Cerco di non ridere, ma c'è Chris che lo fa per me.
Non parla, inizia a camminare e noi lo seguiamo. Avrà più o meno vent'anni, sarà alto 1.85 sicuro! Un suo passo sono dieci di quelli miei!
Arriviamo in macchina, un Range Rover nero, e subito partiamo per casa di Christina. Dopo averla lasciata davanti al viale, ci dirigiamo sulla strada opposta."Dove vai?"
"Al distretto, ordini del capo."
Uomo di poche parole, bello.
Stiamo in silenzio fino a quando non arriviamo al distretto. Scendo dall'auto dirigendomi verso l'ingresso.
Non l'aspetto nemmeno, entro dentro e trovo subito Maddie.
È la segretaria di mio padre da più di vent'anni, è proprio carina. Si alza appena mi vede, indossa una gonna a vita alta che arriva al ginocchio e una camicia di un rosso molto acceso."Maddie!!!" Esclamo correndole letteralmente contro.
"Mer, come stai?" Dice abbracciandomi.
"Bene, sono venuta qui con un'agente di papà." Lo indico dietro di me e lei ride.
"Styles." Lo saluta. Lui non parla, ricambia solo con un accenno di testa.
Saluto Madison dirigendomi verso l'ascensore con Styles dietro. Ma ci credete che ancora non mi ha detto il suo nome? Dio, che ragazzo strano.
Entro dentro l'ascensore e aspetto che entri anche lui, sto per schiacciare il numero 8, quando lui schiaccia il 10."Adesso è il capo." Dice.
Non rispondo, ma lo osservo. Tiene le mani dietro la schiena, i muscoli di essa sono abbastanza tesi. Mi metto accanto a lui e lo guardo. Non si gira ma mi guarda con la coda dell'occhio.
"Saprò mai il tuo nome?" Chiedo.
"Un giorno, forse." Dice con quello che sembra un piccolo sorriso sulle labbra.
E giuro che quel sorriso, potrebbe riempire la giornata di una donna.
***
Eccomi quiii!
Ho deciso di scrivere un'altra storia, di cui ho abbastanza idee per portarla avanti. Dal titolo penso che qualcosa potete capire, ma tutto si vedrà nella storia. Spero davvero che vi piaccia!
Il capitolo è corto, ma nei prossimi cercherò di provvedere.Al prossimo capitolo,
G, xxREVISIONATO IL: 7 LUGLIO 2018
STAI LEGGENDO
the bodyguard. |h.s|
FanfictionIN REVISIONE "Ti prego, salvami tu.." dissi con le lacrime agli occhi. "Lo farò, non temere." mi strinse a sè in un abbraccio poggiando le sue labbra sulla mia fronte. - Lei. Una ragazzina di 17 anni che, per via del padre, si trova in una situazion...