La maggior parte delle volte, mio papà mi dice sempre che mi fido troppo velocemente delle persone. E forse ha ragione. Anzi, senza forse. Mi fido così velocemente delle persone che mi uccido da sola. Mi autolesiono.
Ero così felice che Harry mi venisse a prendere stamattina per accompagnarmi a scuola che mi sono alzata 20 minuti prima del suono della sveglia per prepararmi per bene. Ho sistemato più volte la divisa scolastica, pettinato per bene i miei capelli, mi sono anche messa la matita negli occhi che non metto quasi mai.
Forza Meredith, a chi vuoi prendere in giro? A chi? Non lo so. Sono stata un'ora ad aspettarlo davanti la porta di casa mia, ma lui non si è presentato.
Adesso sono le 8;45 e aspetto l'autobus: mi tocca entrare a seconda ora.
L'autobus arriva 5 minuti dopo, e subito arrivo a scuola. Mi affretto velocemente verso l'aula di storia, busso ed entro. Tutta la classe si gira verso di me, odio essere messa al centro dell'attenzione. Ti odio Harry Styles."Signorina Dempsey, cosa la porta ad entrare adesso?" Mi chiede il professore.
"Scusi prof, ma mi sono.. addormentata."
"Si sieda, che non succeda più."
Annuisco subito, andandomi a sedere vicino a Christina. Sembrano anni che non la vedo invece è solo un giorno. La saluto, subito mi sorride.
"Che succede?" Sussurra quando il prof ha ripreso la lezione.
"Ti spiego dopo." Annuisce e seguiamo entrambi la lezione.
Anche se la mia testa è da un'altra parte.
[...]
"Quindi fammi capire... hai passato del tempo con lui, stanotte ti ha detto che ti sarebbe venuto a prendere e non si è presentato?"
"Sì, Chris. Cos'è che non capisci?" Dico addentando il mio panino.
Siamo in mensa, ho raccontato a Christina quello che è successo, tralasciando il particolare che Harry è la mia guardia. Mi uccide mentire alla mia migliore amica, ma non posso metterla in pericolo.
"Io non lo capisco, prima mi dice una cosa e poi ne fa un'altra, non lo so."
Il suono della campana ci distrae, facendoci ritornare subito in classe. Ho psicologia, e il fatto di rivedere Niall Horan mi rallegra.
"Devo andare adesso, ci sentiamo dopo." Mi dice.
Sorriso senza dirle nulla, ci scambiamo un abbraccio veloce e va via. Mi alzo, prendendo la mia sacca e mi dirigo verso l'aula di psicologia. È la mia ultima ora questa, Christina ne avrà altre due, così mi tocca tornare a casa sola.
Arrivo nell'aula, mi siedo al mio primo banco e aspetto. Il professore entra poco dopo, nel suo abito grigio."Salve ragazzi-," sorride guardandoci. "Volevo avvisarvi che per le due prossime settimane non ci sarò, quindi ho deciso di lasciarvi un compito per casa dal momento che avrete molto tempo."
Una ragazza poco distante da me, alza la mano.
"Sì...?" Chiede il prof.
"Alexa. Alexa Smith." Sorride. "Comunque, in cosa consiste questo compito?"
"Bella domanda!" Sorride il professore Horan. "Dovete studiare una persona a vostra scelta. I suoi comportamenti, i suoi hobby, cosa pensa senza aprir bocca. Insomma, la psicologia è lo studio della mente dell'uomo: ecco, voi dovete fare questo." Sorride cordialmente.
Segno qualche frase del professore sul mio quadernino, intenta a non dimenticare nulla.
Dopo 20 minuti, la campanella suona e tutti si alzano per andare via. Mi alzo anche io, dirigendomi verso la cattedra."Ehi." Sorride il professore.
"Prof." Sorrido.
"Dai Meredith, sai che puoi darmi del tu quando siamo fuori lezione."

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the bodyguard. |h.s|
FanfictionIN REVISIONE "Ti prego, salvami tu.." dissi con le lacrime agli occhi. "Lo farò, non temere." mi strinse a sè in un abbraccio poggiando le sue labbra sulla mia fronte. - Lei. Una ragazzina di 17 anni che, per via del padre, si trova in una situazion...