50.

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La settimana successiva la passo lontana da Harry, troppo impegnato ad allenarsi e ad allenare la squadra. Dopo aver parlato con Niall, rimasi chiusa tutto il giorno nella mia camera pensando a quel che dovevo fare per aiutare i ragazzi. Pensieri su pensieri che, sinceramente parlando, non servivano a nulla. Una ragazzina di diciassette anni come me, come poteva mai aiutare degli agenti dell'FBI di Chicago? Non potevo fare niente, quindi ero rimasta per sette giorni consecutivi chiusa nella mia camera senza prendere un po' d'aria. Aprendo di poco la porta, potevo sentire le loro voci e la loro organizzazione..ma quasi mai sentivo Harry parlare. Era raro che parlasse, a volte apriva bocca solo per precisare qualcosa che qualcuno dei ragazzi diceva.
Non avevo capito bene il loro piano, ma avevo capito che nel giro di una settimana avevano fatto la "scorta" di fucili e pistole e sopratutto di tute e giubotto antiproiettile. Era una cosa troppo seria. Era una cosa seria che mi spaventava.

I miei pensieri si bloccano quando sento delle urla provenienti dalla cucina. Mi alzo dal letto ad esco dalla stanza, trovando Harry che respira pesantemente, i ragazzi intorno e mio padre con una mano poggiata sulla sua spalla. Tutti gli occhi sono puntati verso di me, tranne quelli della persona che desidero mi guardi. Sospiro, guardando mio papà.

"Cosa succede?" parlo piano, quasi gracchiando. La mia voce è così roca che nemmeno la riconosco più.

Nessuno mi degna di una risposta, tranne quando Niall si avvicina a me. I suoi occhi sembrano lucidi, apre la bocca per parlare ma subito Harry si alza.

"No." dice guardando Niall.

"No cosa?" urla Zayn. E per la prima volta lo vedo incazzato nero. "Deve saperlo!!"

"Sapere cosa?" chiedo.

Come se non mi avessero sentito, continuano la loro discussione.

"Non è compito tuo dirglielo." dice Harry.

"E di chi è il compito?" lo guarda Zayn. "Tuo? Che non hai le palle di guardare in faccia la ragazza di cui sei innamorato per dirle la verità?" urla ancora.

Una lacrima scende silenziosa sul mio viso, ma subito l'asciugo. Harry sospira arrendendosi e Niall mi prende per mano facendomi uscire dalla stanza. Lo seguo silenziosa ed esce sulla terrazza della camera, lo seguo stringendomi nella felpa.

"Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a questa scena." inizia Niall. "Siamo nervosi perché i piani non vanno come volevamo."

"Cosa significa?" chiedo guardandolo.

"Abbiamo perso il segnale di Liam e siamo costretti ad attaccare stanotte invece di far passare tutta la settimana."

Le parole che non volevo mai sentire, sono costrette ad uscire dalle labbra di Niall. Il ragazzo che più credevo sincero e che amo con tutta me stessa, non ha avuto le palle di tenermi al corrente di quello che succedeva nella sua vita.

"Liam.." sussuro sedendomi a terra con la testa tra le mie braccia e tutte le lacrime trattenute scendono senza sosta.

Singhiozzo scuotendo tutto il mio corpo, mentre Niall si è seduto vicino a me e mi abbraccia sussurrandomi che andrà tutto bene. Alzo il viso guardandolo.

"Quando andrete?" chiedo.

Niall guarda il suo orologio da polso sospirando. "Tra tre ore, ma rimarrò qui con te se me lo chiedi." mi guarda e sorride.

Sorrido leggermente e annuisco. "Vorrei che tu rimanessi con me."

Annuisce guardandomi. "So che vorresti lui qui, ma Liam è la persona più importante per lui perché l'ha aiutato molto e devi capirlo." mi dice.

"Io lo capisco ma perché dirmi cazzate?" chiedo sospirando. "Gli sono sempre stata accanto in qualsiasi momento, l'ho sempre aiutato e l'unica cosa che sa fare è prendermi in giro?"

Niall si alza, sospirando quando guarda la porta del terrazzo. Mi accarezza i capelli dall'alto e va via. Il suo posto viene occupato da un riccio con una faccia stanca, che allunga le gambe appena si siede.
Resto in silenzio, e giro il viso dall'altro lato facendo finta di nulla e asciugo gli occhi con la manica della felpa.

Harry sospira e sento il suo sguardo su di me. "So che non ti fidi più di me, perché ho sbagliato e non lo metto in dubbio, ma sappi che se non ti ho detto quello che succedeva era per non farti preoccupare perché non volevo e non per prenderti in giro." tossisce leggermente. "So quanto tieni a Liam, e farti preoccupare senza che c'era il bisogno, non era una cosa che ritenevo esatta. Puoi arrabbiarti quanto voi, ma non mettere in mezzo i ragazzi perché loro non c'entrano nulla." si alza e si abbassa sulle sue gambe davanti a me. Giro il viso e lo guardo, il verde dei suoi occhi è spento. "L'ho fatto perché ti amo Meredith. Mi dispiace." da un bacio sulla mia fronte e se ne va, lasciandomi sola con i miei sensi di colpa.

[...]

Sono appena l'una di notte, i ragazzi stanno preparando le ultime cose per andare a riprendere Liam. Sono seduta sul divano, mentre li osservo. Osservo Harry e il mio cuore perde battiti. La tuta che indossa gli fascia il corpo in modo sexy, il giubottino anti proiettile gli arriva fino all'ombelico penso e gli stivaletti che porta ai piedi lo rialzano ancora di qualche centimetro. Sospiro quando posiziona due pistole ai lati della sua cintura e fa un segno con la testa verso Zayn. Zayn risponde e si alza. Mi guardo intorno e per poco mi dimentico di quello che sta per succedere. Il salotto è pieno di computer e un due o tre ragazzi sono seduti per monitorare le telecamere degli occhiali dei ragazzi. Niall poggia una mano sulla mia spalla, io invece mi alzo e superando il salotto, sotto lo sguardo di tutti, mi infilo nella mia camera e chiudo la porta.
L'ansia sta spaccando il mio petto, non sento più il battito del mio cuore e non penso più di poter piangere. Quando la porta si apre, ed Harry la chiude dietro di sé, quello che pensavo sulle lacrime mie diventa falso perché subito piango.
Harry mi viene accanto e mi abbraccia forte; poggio la guancia contro il tessuto ruvido del suo giubottino anti proiettile bagnandolo leggermente. Harry sospira e mi prende il viso tra le sue mani, alzandolo leggermente.

"Dopo questa notte, tutto questo finirà." mi dice guardandomi. "Per sempre."

"Harry.." singhiozzo. "Fa attenzione, ti prego. Ti rivoglio qui."

Lui mi guarda, e annuisce. Annuisce con vigore. Non so perché ma mi viene da ridere ed Harry ride con me. Così, senza motivo.
Mi bacia sulle labbra con forza e vigore, stringendomi tra il calore delle sue braccia e quando si allontana mi sento già sola.

"Torno presto, piccola."

Harry si chiude la porta dietro, lasciandomi con tutte le mie paure e preoccupazioni.

***
SONO VIVAAAA, siiii!! 😂
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia, perché il prossimo capitolo...sarà tutto dal punto di vista di Harry. Vi dico solo questo 😘 voglio tante stelline e anche tanti commenti, altrimenti non ha senso continuare se non so cosa pensate!

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora