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Quando mi sveglio, una tenera luce entra dalla finestra leggermente aperta. Mi giro cercando Harry, ma non lo trovo. Mi metto seduta coprendomi il petto con la coperta, sorridendo con me stessa quando trovo i nostri vestiti sparsi a terra. Prendo le mutandine e le infilo, coprendomi il seno con la maglietta nera di Harry. Apro la porta e sento un odore così invitate che scendo velocemente, fermandomi davanti la porta. Harry mi dà le spalle, e con l'occasione gli osservo il sedere fasciato da un pantalone nero, tenendo in mano una spatolina per girare i pancakes.

"Vuoi rimanere lì per molto?" mi dice, e posso sentire il sorriso sulle sue labbra.

Mi avvicino velocemente baciandogli una spalla. "Buongiorno a te, amore."

Si ferma girandosi verso di me. "Come mi hai chiamato?" sorride.

"Amore, perché?" sorrido anche io.

Mi prende in braccio e mi posa sul bancone, facendosi spazio tra le mie gambe e sussurra. "Nessuno mi aveva mai chiamato così." mi da un bacio sul naso. "Buongiorno anche a te, amore."

Sorrido e lo allontano gentilmemte dal mio collo quando lascia un morso, ma le sue mani restano appese sui miei fianchi. Mi da un bacio sulle labbra, allontanandosi quando gli dico che sento puzza di bruciato. Posso le mani sul tavolo e dondolo i piedi nel vuoto guardando cosa fa.

"Pancakes?" si gira sorridente tenendo in mano un piatto di pancakes, impilato uno sull'altro e con tanto miele sopra, proprio come piacciono a me.

"Come lo sai del miele sui pancakes?" lo guardo negli occhi e sorride, facendo spuntare le fossette ai lati della sua bocca.

"Uhm..nulla." ride osservandomi. "Dopo aver fatto..uhm..l'amore, ti vengono voglie strane e.. Magari nel sonno parli." ride sonoramente tenendosi la pancia.

Divento rossa di colpa mettendomi le mani sul viso. "Oddio Harry, dimmi che non ho spifferato qualcosa di strano!" urlo quasi ridendo per il nervoso.

"Ehi." mi toglie le mani dal viso tenendole tra le sue. "Non hai detto nulla di strano." si avvicina lentamente e sussurra con il sorriso sulle labbra. "Solo pancakes e miele." mi bacia con passione avvicinandomi a sé e il mio seno preme contro il suo petto.

Poggio le mani tra i suoi capelli, gemendo sulle sue labbra e dopo che mi morde dolcemente, si allontana.

Sorride. "Ho fame."

Lo guardo in modo strano e mi allontano. "Mangia allora."

Sorride scuotendo la testa. "Non di pancakes."

Oh. Sento le guance andare a fuoco e gioco con l'orlo della maglia di Harry. Lo sento ridere e alzo leggermente lo sguardo, noto che è fermo davanti a me con un piatto in mano. Scendo dal bancone con un saltello, afferro il piatto di pancakes e con fare altezzoso mi allontano dalla cucina sentendo la risata di Harry dietro. Salgo in camera ed Harry urla di preparami. Sorrido chiudendo la porta della camera mentre afferro un pezzo di pancakes.
Mmh.. Non solo uomo di pistola** ma anche un gran cuoco.

[...]

Siamo in macchina e stiamo tornando a casa, purtroppo la nostra "vacanza" finisce qui.
Harry mi ha promesso che partiremo solo io e lui appena sarò maggiorenne, ma manca ancora un anno. A luglio dell'anno prossimo saremo in qualche isola solo io e lui. Sorrido al pensiero e noto che siamo davanti l'hotel, Harry ha già spento l'auto. Vado per aprire lo sportello ma Harry mi ferma. Mi giro verso di lui e noto la tensione e la preoccupazione farsi spazio sul suo viso.

"Cosa ti preoccupa?" chiedo accarezzandogli il dorso della mano.

"Saranno già arrivati gli agenti di Chicago e voglio che tu faccia tutto quello che ti dirò, va bene?" mi osserva.

Annuisco e lui sospira, annuendo e scendendo dall'auto. Lo seguo e nel giro di pochi minuti siamo davanti la porta della camera.
Passa la card nella porta che si apre automaticamente. Sentiamo voci che provengono dalla cucina e quando arriviamo lì, troviamo agenti seduti ovunque ai computer mentre i ragazzi lo aiutano.

"Harry!" urla Zayn. "Vieni qui, ci hai degnati della tua presenza." ride ammicando verso di me che roteo gli occhi sorridendo.

Harry gli da un colpo sul petto, sedendosi accanto a lui. Di colpo entra un uomo in divisa blu, con un cappello. Harry e i ragazzi si alzano di colpo insieme agli altri agenti, portando la mano sulla testa, vicino la fronte. Mio padre fa la stessa cosa, ritirando la mano vicino il fianco subito dopo.

"Ragazzi, ho una cosa da dirvi." annuncia mio padre. "Sappiamo che siamo tutti qui per un motivo. Siamo alla ricerca di questi criminali da un bel po', e grazie all'aiuto dell'agente Payne, siamo pronti per fare il grande passo dopo due anni." sospira guardandomi e poi sposta lo sguardo sugli altri. "Sally e i suoi uomini sono fermi da un mese sulla stessa piattaforma. Fanno tutto da lì." mio padre prende un foglio grande e bianco, arrotolato su se stesso e lo stende sul grande tavolo. "Qui," indica i punti segnati in blu. "Sono i colpi che hanno segnato, quattro nel giro di due settimane. E i punti rosso sono i colpi dove sono stati uccisi degli innocenti che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato." sospira mio papà.

L'uomo che è con lui, lo interrompe. "Sono lieto di presentarmi come il generale Smith, colui che ha organizzato questa missione." si avvicina ad Harry, poggiandogli una mano sulla spalla. "E sono lieto di annunciarvi che sarà l'agente Styles a prendere il comando di questa missione."

Harry sorride, dicendo un grazie e stringendo la mano al generale.
Esco dalla stanza mentre i ragazzi parlano tra di loro e vado nella mia camera. Tutto lo stress accumulato in questi giorni si fa sentire e l'unica cosa che riesco a fare è piangere. Piango per Liam, piango per i ragazzi e per la missione, ma sopratutto piango per Harry. Una mossa sbagliata e tutto finisce, non ci sarà più nulla. Mi sento come un macigno sul petto, insicura sul cosa fare, dal momento che non ho diritto di parola.
Non mi accorgo che qualcuno è entrato nella mia camera e asciugo velocemente il viso.

"Ehi." mi giro e Niall è seduto vicino a me. "So che questa cosa ti preoccupa, ma è il suo lavoro e se accetti lui devi accettare tutto. Anche i pericoli." mi osserva e io lo guardo ascoltandolo. "Siamo una squadra forte, siamo dei fratelli e ci proteggiamo a vicenda, Harry è al sicuro con noi."

Lo abbraccio, forte, sentendomi meglio ma di poco.

"Harry è l'unica cosa buona che mi sia capitata, è la persona a cui tengo di più dopo mio papà."

Niall annuisce, stringendomi più forte e gli sono grata per questo. Spero solo che tutto vada più che bene e che tornino a casa sani e salvi.

***
Salve a tutti!
Sono felice di annunciarvi che la storia sta andando verso il termine, ma che ancora non so quanti capitoli mancano.
**significa che oltre ad essere un agente, è anche un ottimo cuoco.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi aspetto tante stelline e anche tanti commenti. Fatemi sapere cosa ne sapete, altrimenti non posso continuare.

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora