Il sole dell'Italia mi sveglia dolcemente sbattendo sui miei occhi. Stanotte mi sono dimenticata a chiudere le finestre e, ovviamente, non l'ha fatto nemmeno Harry.
Mi giro lentamente, trovandolo che mi da le spalle. Ancora dorme. Guardo l'orologio sulla colonnetta scheggiata dai lati, sono appena le 7:30. Stanotte mi sono addormentata alle 3:45, come faccio ad essere già sveglia?
Guardando il soffitto i ricordi di stanotte si fanno spazio nella mia mente. Harry mi ha confidato delle cose che non mi aspettavo di sentire e viceversa.* Flashback *
Harry era coricato accanto a me, con la testa leggermente appoggiata alla testiera del letto. Respirava velocemente, e la frase che uscì dopo dalle sue labbra mi lasciò perplessa."Avevo una sorella, era più piccola di me. Si chiamava Lucy." Disse mentre mi osservava.
"Dov'è adesso?" Chiesi con innocenza.
Il modo in cui usò il passato mi fece accaponare la pelle.
"Lei è morta." Disse guardando davanti a sé come se la stesse immaginando. "Aveva dei lunghi capelli ricci e castani, come i miei. Ma i suoi occhi erano azzurri, come il ghiaccio. Li aveva presi da mia mamma."
Lo guardavo intensamente. Stavo assistendo a delle parole che Harry Styles non avrebbe detto facilmente davanti ai suoi amici o ad altre persone. Era un uomo che si teneva tutto per sé, teneva dentro la paura e anche la tristezza, senza mai mostrarla.
"Mi piaceva giocare con i suoi capelli. Quando io avevo 18 anni, lei ne aveva a malapena 12. Le piaceva quando le facevo le trecce o delle acconciature buffe per farla ridere."
Sorrise al ricordo mentre parlava di sua sorella in modo dolce. Questa parte di Harry non l'avevo mai vista prima. Non che lo conoscessi da anni, ma in questo mese non mi ha mai permesso di conoscerlo.
Non volevo chiedergli come era morta, potevo vedere nei suoi occhi che era abbastanza doloroso."Tua mamma e tuo padre?" Chiesi guardandolo.
Sospirò, "I miei genitori divorziarono quando mia sorella morì. Mia mamma la sento una volta ogni tanto, con mio padre... non ho più rapporti. Beveva e picchiava mia madre. Adesso ha una nuova famiglia da quel che so."
Wow, c'era qualcuno che sfortunatamente era combinato peggio di me.
"Mi..dispiace.." dissi sussurrando.
"Ti ringrazio, ma ormai ci ho fatto l'abitudine." Disse. "I tuoi genitori?" Chiese guardandomi.
"Oh.. beh.. mio padre lo conosci." Dissi mettendomi seduta con le gambe incrociate. "Mia mamma è morta quando io ero piccola. Ho pochi ricordi di lei e, la maggior parte, sono solo fotografie o video che guardo quando sono con mio padre o anche sola." Dissi.
"Mi dispiace." Disse.
Sorrisi amaramente. "Sei il primo che me lo dice."
"Cosa?" Chiese corrugando la fronte.
"Sei il primo ad avermi chiesto dei miei genitori, di mia mamma e di mio padre. Il primo che è rimasto senza scappare e il primo che prova vero dispiacere. Odio tutti quelli che dicono 'ohw mi dispiace' con quella voce e quello sguardo che ti dimostrano solo prese per il culo."
Rise guardandomi. "Oh beh io non sono così!" Sorrise. "Nel mio lavoro ho imparato a sopprimere i sentimenti,ma ovviamente ce li ho."
"Lo so." Gli sorrisi.
Girò il viso verso la colonnetta, guardando probabilmente l'orario.
"Non hai sonno bimba?"
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the bodyguard. |h.s|
FanficIN REVISIONE "Ti prego, salvami tu.." dissi con le lacrime agli occhi. "Lo farò, non temere." mi strinse a sè in un abbraccio poggiando le sue labbra sulla mia fronte. - Lei. Una ragazzina di 17 anni che, per via del padre, si trova in una situazion...