21.

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Harry's Pov.
Meredith non fa altro che essere silenziosa per tutto il resto del viaggio.
Queste strade contengono troppi ricordi per me, ma ho la necessità che Meredith sappia la verità o almeno quello che merita di sapere.
Mentre si preparava, ho avuto il tempo di organizzare qualcosa per un picnic; è stata una fortuna aver trovato il supermarket proprio accanto al motel. È andato piuttosto bene e lei ha mangiato.
Guido ormai da un'ora, è l'idea di essere sempre più vicino ai miei ricordi, mi mette ansia.

"Posso aumentare?"

Mi giro verso Meredith, che mi guarda mentre indica lo stereo. Annuisco tornando subito con lo sguardo sulla strada.

"Non c'è bisogno di chiedere, fa pure."

La sento canticchiare una canzone degli Aerosmith, fino a quando giro bruscamente a destra entrando in una strada sterrata. Guardo dallo specchietto retrovisore la polvere che si alza, lanciando una sguardo a Meredith che ha la mano sul petto e gli occhi sbarrati.

"Sei impazzito? Volevi morire?"

Sorrido e mi fermo davanti una distesa verde.
Chiudo i finestrini, spengo lo stereo e subito dopo la macchina. Prendo il mio portafogli dal porta oggetti, sistemo gli occhiali da sole e scendo. Mi dirigo verso Meredith, aprendole lo sportello. Faccio un mini inchino facendola sorridere e,quando sbatto lo sportello di proposito, la vedo solbazzare per lanciarmi un'occhiataccia.

"Cosa vuoi fare qui? Vuoi uccidermi?" Chiede mentre inizio a camminare sul prato.

"No, qui dietro c'è una casetta abbandonata. Dopo devo farti vedere una cosa,-" le dico mentre le porgo una mano. "E poi, se avessi voluto ucciderti, l'avrei fatto già prima." Sorrido.

Intravedo la casetta mentre la sento borbottare dietro di me. Quando arriviamo, si guarda intorno e subito dopo guarda il cielo.
Cerco di aprire la porta e, con due strattoni, si apre. La polvere ricopre la maggior parte delle cose, ma sarà bello comunque.

"Devo fare una chiamata, torno subito." Dico, uscendo di casa.

Cerco il numero di telefono scorrendo nella rubrica, clicco e aspetto. Subito dopo, rispondono.

《Louis, sono Harry.》dico sospirando.

《Ehi, brutto bastardo.》dice ridendo. 《Hai fatto quelle cose?》

《No, mi serve più tempo. Oggi non ne ho, ho avuto qualche problema con Meredith ma lo sto risolvendo.》

《Harry... cosa hai fatto? Non dirmi che l'hai..oddio, Harry!!》urla Louis.

《Avevo bevuto, non volevo succedesse di nuovo》sussurro. 《Ma sto sistemando tutto, domani avrai le tue cose.》

《Ok, ma sta attento. Saluta Meredith.》

Stacco la chiamata, sospirando ed entrando subito dopo.

Meredith's Pov.
L'idea del picnic è stata molto carina da parte di Harry per farsi perdonare; il tragitto verso questo posto è stato silenzioso, ho avuto un po' di preoccupazione vedendo il prato perché pensavo che ci saremmo messi sotto il cielo grigio, ma vedendo questa casetta mi sento sollevata. Harry è fuori a parlare al telefono non so con chi, mentre io decido di girare la casetta. Le stanze sono piccole, anche se la casetta è a due piani. Le cose sono ricoperte di polvere e alcune da lenzuoli. C'è quello che dovrebbe essere il soggiorno, una cucina e un bagno.
Mi giro quando la porta si apre, mentre Harry sistema i suoi capelli. Sorrido, guardandolo: la sua maglietta nera insieme ai jeans, fasciano il suo corpo perfettamente e la sua camicia risalta i muscoli delle spalle. Guardo i suoi occhi, sorride beffardo... sono stata scoperta. Abbasso lo sguardo, imbarazzata.
Sospiro, quando si fa più avanti.

"Vuoi aiutarmi?" Chiede mentre mi sposta i capelli dal viso.

"Per fare cosa?" Chiedo.

"Puliamo un po', questa casa mi appartiene." Dice sorridendo.

Annuisco, mentre si dirige in cucina e io lo seguo. Prende una scopa, passandomela mentre lui cerca una pezza da sciacquare con dell'acqua pulita. Inizia a pulire gli armadietti sopra la cucina e anche quelli sotto mentre io inizio a spazzare per terra togliendo tutta la polvere e le sporcizie accumulate. Dopo un po' inizio a sentire caldo, così provo ad aprire la finestra.

"Harry, potresti aprirla? Non ci riesco!" Urlo dalla cucina per farmi sentire.

Lo vedo spuntare subito dopo e, con una mossa agile, la apre. Sorride, andando via di nuovo. Trovo un secchio con l'acqua e con uno straccio, così inizio a lavare a terra.

[...]

"Oddio, che stanchezza!" Sospira Harry, buttandosi sul divano.

"Non mi sento le gambe." Dico sedendomi accanto a lui.

Sono appena le 21.30 di sera, fuori è già buio e abbiamo appena finito di mangiare dopo aver pulito. Harry aveva pensato a tutto davvero, anche al cibo da mangiare a cena. Ho fatto i piatti e sistemato la cucina. Adesso tutto è pulito: il soggiorno risplende così come le altre stanze, il divano è pulito così come lo sono i mobili. È tutto un po' rustico. La cucina è pulita, così come la camera da letto. Abbiamo pulito a terra e i mobili, cambiato le lenzuola e poi passati al piccolo bagno al piano di sopra.

"È tardi, vorresti restare qui?" Chiede Harry guardandomi.

"Sì, sarebbe bello."

"Lavati un po', vado a prendere qualcosa per cambiarci dal mio borsone."

Esce dalla porta portandosi il buio con sé, senza aspettare la mia risposta. Salgo sopra, entro in camera e mi tolgo il maglione restando col reggiseno, tolgo le scarpe restando con le calzette.

"Meredith, ho preso qu-,"

La voce di Harry si spezza appena entra nella camera da letto. Mi copro portandomi il maglione davanti al seno, arrossendo subito.

Harry's Pov.

Cazzo, il suo corpo. È una dea.
Mi avvicino cautamente, poggiando i vestiti sul mobile basso. Una volta davanti a lei, le prendo il maglione tra le mie lunghe dita per toglierlo. Resiste un po', poi lo fa scivolare.
Guardo il suo corpo, come i suoi jeans racchiudono i suoi fianchi perfettamente, come il suo seno mi attrae. I suoi occhi mi osservano, trasale quando poggio le mie mani sui suoi fianchi. Mi avvicino, baciandole il collo lentamente.

"H-harry.. ti prego." Sussurra.

Salgo sull'orecchio baciandola lentamente. Poggia le mani sulle mie spalle quando la alzo e avvolge le gambe intorno al mio bacino. La poggio sul letto, staccandomi dalle sue labbra per riscendere sul suo petto. La bacio, la mordo dolcemente mentre lei geme sotto di me.

"Ti prego Meredith, ho bisogno di te." Sussurro.

Non so perché sono così vulnerabile con lei.

"Toccami." Sussurra sulle mie labbra, e subito dopo mi bacia.

***
So che mi odiate perché ho staccato il capitolo qua, ma prometto che ne varrà la pena aspettare per il prossimo! :P aspetto i voti e i commenti.
Grazie comunque per i 400 voti passati e le 2mila letture.

Buona lettura. ❤

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora