"An-Andiamo!" Esclamai, sì,
ma forse vicino alla persona sbagliata.
Sbagliata per le conseguenze.Esclamai quelle parole chinando la testa, alzando per alcuni istanti lo sguardo verso Harry.
Gli feci capire di voler andare via,
ora, con lui!Harry guardò verso il Signor.Malik, avrebbe volentieri ammiccato un sorriso di soddisfazione. Fece solo la cosa migliore; divenne più uomo di lui in quel momento e smise di calcolarlo.
Harry mi guardò negli occhi, dicendomi forse qualcosa con lo sguardo, ma a togliere ogni qual dubbio furono proprio i suoi gesti; Haz voltò totalmente le spalle a quella situazione e iniziò a ritornare verso la sua macchina.
Ma perchè non dirmi una parola?
Perchè fiondarmi da sola col Signor.Malik?
Perché? Eh?
Tra i miei pensieri e le mie "ansie" non portai minimo sguardo al Signor.Malik. Lo feci per il mio bene. Presi la borsa dal tavolino del bar e tentai di raggiungere Harry. Senza neanche avvisare Frank.
Sì, tentai...
Al mio solo secondo passo qualcuno dietro di me strinse la mia mano facendomi fermare di sbotta dal mio voler "raggiungere" Harry.
"Questa volta hai sbagliato bimba, hai sbagliato di grosso!"
Parlò ovviamente il Signor.Malik lasciando la mia mano per poter poggiare entrambe le sue sui miei fianchi."Vai con Harry, vai..."
Mi sussurrò.
Da quel tono capii...
Sì, capii dal suo tono che avevo solo peggiorato, lo avevo fatto arrabbiare...Tentai lentamente di allontanarmi dai quei suoi gesti, riuscendoci all'istante.
Appena mi allontanai lui non mi aggiunse più nulla. Mi lasciò andare via, facendomi raggiungere in uno status inspiegabile, Harry."Per-Perché non mi hai aspettata?" Chiesi, non appena raggiunsi Harry vicino alla sua macchina.
Lui con molta e sottolineo molta cortesia: non mi rispose.
Cioè...
Quasi snobbando la mia domanda Harry aprì la portiera della macchina e salì senza aggiungere parola.
"Bah..." Pensai tra me e me, stranita dal comportamento appena ricevuto in cambio da Harry.
Stranita del tutto no, ma volevo capire...
Mi ritrovai ad aprire la portiera della macchina, salire e andare via con Harry, senza neanche aggiungere uno schifo di parola.
Harry sfrecciò via da quella stradina, iniziando a ritmo di musica a correre verso l'Upper East Side.
"Ma è successo qualcosa?" Chiesi stupidamente appena dieci minuti dopo esser partiti. Non sopportavo di già quella tensione.
Ma lui...
Oh, lui aveva deciso di irritare la mia quiete. Si limitò ad accennare un "no" scuotendo la testa. Prtaicamente impossibile aprire un discorso. Mi diede l'impressione di essere stata snobbata per una seconda volta e addirittura una terza appena alzò al massimo il volume dello stereo.Da quel momento in poi, in quella macchina, l'unica cosa che si ascoltava era la sua compilation dei Rolling Stones.
Mi ritrovai a perdere lo sguardo su di lui, mentre con sguardo freddo lui fissava la strada. Era perso in qualche suo pensiero, lo si capiva. Lo si capiva dal suo modo distratto di canticchiare la canzone appena iniziata.
"Adoro come on!" Esclamai istintivamente, appena iniziò una delle poche canzoni da me amate dai Stones.
Volevo parlare,
con lui,
senza essere snobbata, grazie...
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Call me Daddy.
RomanceLui: uomo trentenne e avvocato di successo. Lei: ragazzina sfigata di Brooklyn. ~Storia in continuo aggiornamento e in correzione di eventuali errori che commetto sotto effetto di una canna. Evitate di fare le maestrine e di correggere, a quello ci...