{i need ya.} Parte uno.

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"Ti farò sentire mia nel modo in cui desideri!"
Quelle parole si ripetevano senza sosta nella mia mente. Mi facevano così uno strano effetto che senza volerlo avevo di sicuro iniziato ad affannare a stretto contatto col viso del Signor.Malik.

Riprenditi Venere!
Riprenditi Weed!

Insomma, non avevo iniziato ad avere le crisi di identità ma ogni tanto una nuova me fuoriusciva lasciando un'altra me stessa senza parole, insomma, cazzo, cosa volevo fare?

Tralasciando il momento dei miei assurdi pensieri dovuti a doppie personalità, il Signor.Malik aveva puntato il suo sguardo al mio, forse stava cercando di capirmi, di studiarmi, o magari mi stava solo spogliando con gli occhi. In quel momento iniziai davvero a focalizzare il momento e ritornando alla stupida me, schiarii tossendo la voce e sin da subito distolsi lo sguardo da lui.

Portai la mano alla manica della portiera e bagnandomi nervosamente il labbro inferiore, solo in quel momento riportai a lui la mia attenzione. Non gli aggiunsi una parola, ero più impegnata nel vero senso della parola ad arrossire. Cosa cazzo mi stava succedendo? Mi sentivo accaldata dal suo sguardo.

Cioè, oddio, dire che mi sentivo un peperone fa poca scena.

"Hai già perso il tuo lato selvaggio...?" Ritornò a sussurrarmi il Signor.Malik, avendo notato il mio improvviso distacco e il mio improvviso cambiamento di "definiamolo" umore.
Non avevo perso il mio lato "selvaggio", stavo solo facendo i conti con i pensieri.

Cosa volevo realmente? Lui!

Okay!

Cosa volevo in quel momento? Lui!

Okay anche questo!

Cosa desideravo quella notte? Lui!

O K A Y!

Cosa stavo immaginando nel guardarlo?

Film porno...

"Sto-sto solo cercando le chiavi di casa..." Con stupido tono gli aggiunsi, facendo ora finta di frugare nella mia borsa. Ora ero di nuovo totalmente imbarazzata. Ero passata da troia in calore a pecorella imbranata come al solito.

Dio, quanto iniziavo ad odiarmi!

"Ecco! Le ho trovate!" Esclamai urlando come una bambina, dimenticandomi decisamente che di fronte avevo il Signor.Malik. Il Signor.Malik che sorrise guardandomi; o mi prese per stupida o mi prese per stupida, non vi erano vie di mezzo.

Fortunatamente per me, mi resi conto del tono fuori luogo che ebbi in quel momento, per questo senza incrociare il suo sguardo aprii con decisione la portiera della sua macchina e scesi. Scesi chiudendo gli occhi e ingoiando quel solito accumulo di saliva che quell'uomo era capace di procurarmi sempre. Tirai come un sospiro rumoroso e a passo lento mi avviai all'entrata del mio palazzo.

Non avevo mai mostrato al Signor.Malik dove abitavo, fino a quel momento me ne ero sempre vergognata, ma ora...cosa poteva fregarmene?
Sculettai di proposito passando davanti al lato del suo finestrino e sorridendomela giunsi all'entrata del palazzo. Mi voltai quasi come per fargli capire di seguirmi se pur lo guardai con la coda dell'occhio. Da lontano non capii se mi sorrise ma diciamo che la sua espressione parlava da sè. Dopo alcuni istanti sentii la portiera della macchina sbattersi ed avendo riportato davanti il mio sguardo potetti solo percepire che il Signor.Malik era sceso.

Era sceso dalla macchina per salire con me,a casa mia...

Iniziai in modo incessante a mordicchiarmi il labbro inferiore mentre tenevo stretta nella mano destra la mia borsa e nella mano sinistra le chiavi di casa. Passo dopo passo iniziai a salire le scale, con la testa calata e lo sguardo verso i miei piedi divenuti improvvisamente uno scenario interessante. Emani un altro sospiro rumoroso, segno che ancora una volta ero persa tra i pensieri e distrattamente non vidi neanche l'ultimo scalino prima della porta di casa mia.

"Chi cazzo ti ha messo qui? Fino a poco fa non c'eri!" Brontolai con lo scalino che quasi mi aveva fatto fare una delle mie più grandi figure di merda. Sì! Stavo inciampando!
Diciamoci la verità, sarebbe stata una scena davvero eccitante per l'uomo che aveva intenzione di scoparmi.

Sì, certo, davvero molto eccitante Weed!
Davvero m...o...l...t...o! *tono di un pensiero a rallentatore*

Tralasciando la questione con lo scalino, finalmente giunsi al portoncino di casa mia.
Solo in quel momento sentii dei passi proprio dietro di me, ma comunque preferii non voltarmi per non guardare Zayn.

Portai la mano sinistra dove tenevo la chiave verso la serratura della porta e girando alcune mandate finalmente riuscii ad aprirla.

C'erano le luci di casa accese.
Non era un buon segno.

"Sgualdrina? Sei tu?" Sentii urlare dalla porta del bagno, posta di fronte al portoncino d'ingresso.

Shit!

NO, N O, E N N E O!

JEN, NO!

Come aprii quel portoncino, così lo chiusi.
Indietreggiai di qualche passo e senza volerlo scontrai la mia schiena con il corpo del Signor.Malik.

"Tua madre non era al lavoro?" Bisbigliò vicino al mio orecchio, portando le sue mani sui miei fianchi. "Cazzo!" Mi venne da esclamare, solo perché non capivo cosa stesse facendo Jen a casa. Si era fatta licenziare? Facile! "La mammina ha rovinato i tuoi piani, mh?" continuò a bisbigliarmi all'orecchio, con quel tono da presa in giro, facendomi decisamente irritare. Chiusi per tre secondi contati gli occhi, cercando di calmarmi e pensare una risposta da dare a quell'uomo.

È solito dire "conta fino a dieci prima di rispondere" e credetemi, in quel momento capii il perché!

"Mammina avrà anche rovinato i miei piani..." bisbigliai anch'io a tono, voltandomi verso di lui. Poggiai le mie mani sul suo petto, avvicinando le mie labbra alle sue, ancora una volta. "Ma Papino potrebbe anche sbattermi in ascensore!" Esclamai a denti stretti, spingendo il corpo del Signor.Malik verso le porte dell'ascensore.

Avete capito perché si conta fino a dieci e non fino a uno, mh?

Il Signor.Malik mi mi sorrise, portando indietro una mano per poter pingere il pulsante dell'ascensore e farlo arrivare da noi solo alcuni istanti dopo.
Senza aggiungere nulla afferrò il mio braccio e con violenza mi trascinò in quell'ascensore.

Si chiusero le porte e lì...
Non avevo più scuse!

Fece scivolare via la giacca che indossava, spinse sul pulsante "stop" e il mio cuore iniziò per l'ansia ad accelerare in modo costante. I miei respiri divennero già più pesanti del solito, le mie spalle strette allo specchio dell'ascensore non mi davano più la voglia di distaccarmi. Aspettavo solo lui, aspettavo una sua mossa.

Quell'uomo con quel suo sorriso si strinse a me, poggiò le sue mani contro lo specchio dell'ascensore per non farmi muovere e in un solo respiro avevo le sue labbra sulle mie.

Lo stavo baciando.
Mi stava baciando.
Ci stavamo baciando.

Ed era tutto così diverso.

Zayn mi lasciò inizialmente un morso sul labbro inferiore prima di bagnarmelo ripetute volte con la lingua. Quella lingua che alcuni istanti dopo me l'ero ritrovata a giocare con la mia. Sentivo il suo respiro sulle mie labbra ed era di sicuro qualcosa che mandava in tilt i miei ormoni. Portai le mie mani sul suo petto, iniziando pian piano a slacciargli uno ad uno i bottoni della camicia, facendola poi scivolare via. Distaccai per alcuni istanti le mie labbra dalle sue, giusto per poter ammirare il suo torso nudo davanti ai miei occhi. Quel torso ricoperto di tatuaggi. Così perfetto, così da uomo, così fottutamente Zayn Malik!

||Fine parte uno 🤘🏻

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