{I can't believe it.}

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Pensieri...

Immagini...

Ansimi...

Le sue mani...

La sua bocca...

Io...

Lui...

Zayn...

Questo era tutto ciò che la mia mente stava proiettando. Il Signor.Malik aveva appena lasciato il suo studio, lasciando anche me su quella scrivania. Pensavo e ripensavo a cosa si fossero potuti dire lui e sua moglie. Non mi spiegavo il fatto che mi ero lasciata trasportare ad un orgasmo. Non mi spiegavo il fatto che mi era piaciuto.

Cosa mi stava succedendo...

Per una volta nella vita mi ero sentita desiderata, dalla persona sbagliata certo, ma sono pur sempre una donna...
Il diavolo e il peccato sono parte di me.

L'immagine di me era ancora quella che aveva lasciato il Signor.Malik. Ero sdraiata sulla sua scrivania, ancora incredula, ancora in una posizione sconcia. Se fosse entrato qualcuno, di certo non ci avrei fatto una bella figura, ma se fosse entrato di nuovo il Signor.Malik...

"Cazzo Weed, no, no e poi no!"
Mi alterai da sola, provando a scacciare quei pensieri perversi dalla mia mente. Pensavo a quanto avrei potuto godere con quell'uomo, ma sapevo che era tutto impossibile. Io non dovevo neanche farli quei pensieri.
Dovevo lasciare a Perrie la bellezza di far l'amore con il Signor.Malik.

Solo lei poteva e solo lei doveva!

Già, Perrie...

Con questi ultimi pensieri mi alzai lentamente dalla scrivania, sistemando con le mani il mio intimo. Quell'intimo che solo toccando notai di quanto si fosse bagnato. Per puro piacere, non nego che sfiorai la debolezza della mia intimità, notando che ero ancora eccitata al minimo tocco della dita. Desideravo ancora di più di quanto non mi avesse già fatto il Signor.Malik. Desideravo masturbarmi come mai non avevo fatto. Desideravo qualcosa dentro di me. Desideravo quel qualcosa di duro dentro di me. Non ero impazzita, ero dannatamente eccitata.

"Mh, dai Weed non puoi farlo, non ora..." Parlai ansimando da sola, mentre portai le mie dita a sfiorare il mio clitoride e solo Dio sa quanta forza misi nel mordermi da sola le labbra.

Un paio di ore fa avrebbero potuto chiudermi in convento e invece...
Ora avevo voglia di masturbarmi pensando, scusate, pensandolo...

Non mi ero mai sentita così, così calda...
Avevo la mia intimità di
nuovo pulsante. Mi stava quasi chiedendo di esaudire la sua voglia, facendomi desiderare delle dita in essa.

Ma no! Dovevo smetterla subito!

Self control: è cosi che vorrei definirlo. Scossi per alcune volte la testa, presi un bel respiro e mi alzai. Mi alzai dalla scrivania; sistemandomi del tutto.

Partii col sistemarmi i capelli.
Li legai in ordine, stringendoli in uno chignon. Portai basso lo sguardo per guardare il mio corpo. Passai le mani sul vestitino poco stropicciato. Presi poi un bel respiro e mi avviai alla porta di uscita.

Passai per puro istinto di nuovo le mani sul vestitino, prima di afferrare la manica della porta e uscire.

Uscii da quello studio con la testa calata non facendo caso a chi avevo davanti in quel momento...

"Mh, ehm, scusami..." Sentii parlarmi, tossendo per farsi sentire.
Mi voltai a quella voce, facendo caso solo in quel momento alla presenza di Amalia...

"ehm...hey..." Le aggiunsi guardandola, furono le uniche parole sensate che riuscii a dire. Diventai totalmente imbarazzata al solo pensiero di...

Call me Daddy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora