||Contenuto sensibile."Cosa ti aspettavi? Sono venuto a prenderti, credi che lo abbia fatto per pura bontà?" Le continuavo a parlare, mi ero sdraiato sopra di lei nonostante la sua incoscienza.
Lei non mi rispondeva, mi sorrideva come se mi stesse ascoltando.
Lo sapeva che ero con lei.
Lo sentiva, lo capiva.Ma a quel punto la scaldai abbastanza.
Credo che lei stessa sentiva la voglia di avere altro.Lei...
"Sei cosi bella bimba..." Le accennai con poco respiro. Mi sdraiai di nuovo sopra di lei, avendo fermato sia il mio che il suo preliminare.
Poggiai di nuovo il mio petto sopra al suo, portando il mio viso tra il suo orecchio e il suo collo.
"Apri le gambe, proprio come hai fatto già oggi..." Cercai di manovrarla nei movimenti, portando le mie mani ad aprire di più le sue gambe. "Solo che questa volta sarà diverso!" Continuai a farle capire le mie intenzioni.
Lei voltò il suo viso su un lato, mise le mani sulle mie spalle e dilatò lei stessa le gambe. "Allora mi stai capendo benissimo..." Le parlai con un sorriso. Un sorriso che mi portò a spingere il mio bacino stretto al suo. Iniziò ad avere un contatto esterno con tutta la mia lunghezza.
Feci dei movimenti eccitanti, solo per vederla vogliosa di me. Iniziai a muovere su e giù il mio corpo, in modo molto lento. Le permettevo di eccitarsi portando con la mano il mio membro a sfiorare le sue labbra vaginali.
Tirò un forte respiro sul mio collo,
un respiro che procurò sensazioni di continua eccitazione al mio membro. Sentivo il gonfiore aumentare, capii che avevo solo il bisogno di sfondarla!Fu una questione dettata da secondi prima che lei mi spalancasse quei suoi occhi di ingenuità. Era incosciente, stava solo cercando di focalizzare il momento.
"Cosa vuoi...eh?" Le sussurrai fissandole le labbra, mentre muovevo su e giù sempre di più il mio corpo sul suo. Fissò ancora i miei occhi, sorridendo come una bambina eccitata.
Le lasciai una bacio sulle labbra, prima di spostarle al suo seno.
Bagnai con la punta della lingua il suo turgido capezzolo, facendola ansimare di istinto.Le mie mani si allungavano su tutto il suo corpo; le accarezzavo i fianchi e scendevo a palparle con mano forte il sedere.
"Mh..papino..." Ansimò tenendo gli occhi chiusi. In quello stato era solo l'eccitazione a parlare. Un leggero dolore attraversò il mio inferiore; impulsi che mi stavano portando al bisogno di una penetrazione.
"Ora basta giocare, si fa sul serio!" Parlai con un filo di voce in affanno, chiudendo gli occhi mentre le morsi fortemente il labbro inferiore.
Da quel momento alzai di poco il mio bacino, portando le mani a dilatarle le gambe a mio piacere.
Era già straziata dagli ansimi mentre stringeva le mani tra i suoi capelli. Bagnò le sue labbra in un modo continuo.
Presi nella mano il mio membro, portandolo verso la sua fessura."Chiamami papino..." Le sussurrai con poca voce. Ero pronto per entrare dentro di lei, ma volevo un suo aiuto per farla sentire dolore da subito. Lei era presa da respiri affannati e stringeva troppo le palpebre degli occhi.
Non so se si stesse tirando indietro, ma quei gesti mi erano bastati più delle parole. Misi una mia mano dietro la sua gamba, portandola ad alzarla. Restai con lo sguardo fisso ai suoi occhi e spinsi. Non le diedi il tempo di capire che si ritrovò con tutta la mia lunghezza dentro di lei.
Avrebbe urlato volentieri, ma il dolore le bloccò la voce. Strinse le sue mani quasi per tirarli quei capelli, mentre io partii con dei movimenti.
Iniziai a muovere su e giù velocemente il mio bacino; muovendo di conseguenza il mio membro dentro di lei. Mi eccitava la sua sofferenza e mi spingeva a muovermi sempre con più forza. Iniziai a spingere su e giù dentro di lei, entrando e uscendo ad alcune di quelle spinte. Il dolore iniziò a farla stridulare mentre respirava affannata. Continuavo a spingere dentro di lei, rallentando di poco quei movimenti. Li rallentai per far entrare tutta la mia lunghezza, mentre godeva nel sentirselo dentro. Restai alcuni secondi fermo dentro di lei per poi riprendere da movimenti lenti, facendola impazzire del tutto.Iniziò a goderne di nuovo in modo dolorante, portando le sue labbra al massacro. Abbassai il mio viso verso il suo, facendole sentire i miei respiri sulle labbra. Respiri che iniziarono ad aumentarmi non appena ripresi a spingere velocemente. Spingevo su e giù nella sua calda e bagnata fessura.
"Mmh.." Iniziò a ripetermi con affanno, cercando il contatto con le mie labbra. "Urla bimba...urla!" Le sussurrai mentre spingevo sempre di più. Continuavo a muovermi ora velocemente, portando anche la mia mano a giocare di nuovo sul suo clitoride.
Iniziai a tracciarle veloci cerchi immaginari, spingendo continuamente dentro di lei.
La sofferenza e l'eccitazione aumentarono. La mia piccola stava godendo, si vedeva benissimo.Mise le mani dietro la mia schiena, dolorandomi con le sue unghie. Strinse le sue unghie nella mia schiena mentre gemeva affannata. Le partirono improvvise urla, urla che non riuscì più a trattenere.
Si aggrappò ancora di più alla mia schiena, alzando la testa per il dolore. Sembrava quasi che stesse soffrendo.
Na, stava solo raggiungendo il primo orgasmo.
Rallentai di nuovo i miei movimenti, fermando tutta la mia lunghezza dentro di lei. Rallentai anche le mie dita sul suo clitoride, fermando il mio dito sul punto più eccitato di esso. Fu quello il punto in cui quella bimba si rilassò. Lasciò "cadere le sue braccia", tirando un forte sospiro.Era giunta all'orgasmo, ora toccava a me. Restai fermo ancora dentro di lei, avvicinando il mio viso al suo. Le lasciai un morso sulle labbra e mi alzai. Alzai il mio copro dal suo; estraendo anche il mio membro. Avevo il bisogno di arrivare, avendolo fatto lei prima di me.
Appena mi alzai totalmente dal divanetto non feci caso a ciò che avrei dovuto sapere. Mi sedetti sul divanetto alla fine dei suoi piedi, volendomi ora masturbare per giungere al piacere anche io. Mi sedetti sul divanetto con il mio membro ancora estremamente eretto.
...
"E questo??Questo cos' è...sangue?" Parlai ad un tratto, non appena notai del sangue sul mio membro. Guardai stranito per alcuni secondi e poi guardai lei.
Un subdolo sorriso attraversò il mio viso, mentre mi scaraventai di nuovo sopra di lei.
"Così...eri vergine...?"
Le parlai stretto alle sue labbra, non riuscendo a togliere quel sorriso dal mio viso. Avevo capito."Beh...ma ora non lo sei più!"
.
.
.
"Quindi, Signor.Malik lei mi sta dicendo che mi sono sballata e ho perso i sensi?" Mi parlò ad un tratto Venere, quella mattina successiva. "È così..." Le risposi io, eccitandomi di nuovo al solo pensiero. "E lei mi ha portata solo in macchina e mi ha lasciata dormire?" Con la sua ingenuità continuò a parlarmi. "Sì! Ti ho solo portata via non appena sono arrivato al locale!"
Forse questa detta a Venere non era la verità. Non mi andava semplicemente di dirle di averle tolto la verginità..
Per ora...
All the love.V
STAI LEGGENDO
Call me Daddy.
RomanceLui: uomo trentenne e avvocato di successo. Lei: ragazzina sfigata di Brooklyn. ~Storia in continuo aggiornamento e in correzione di eventuali errori che commetto sotto effetto di una canna. Evitate di fare le maestrine e di correggere, a quello ci...