{Fucking you and fighting on.}

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amatemi•


"Cosa?" Aggiunsi quasi stupita.
Non volevo rovinare quel momento,Dio, non volevo. Semplicemente mi sembrava tutto così strano, il Signor.Malik era strano. "Ho bisogno di sentirmi desiderato da te, baciami ora..." Continuò a sussurrarmi sulle labbra. Se ne fregò altamente del mio stupore, me ne fregai altamente di tutto anch'io.

Quell'uomo mi aveva preso più di quanto avessi potuto immaginare.

Ero di sicuro giunta alla conclusione che il mio non era paura verso di lui, ma, era paura di desiderare davvero, lui.

Mi ritrovai lentamente a poggiare la mia mano libera sulla guancia di quell'uomo a soli due centimentri da me, bagnandomi nervosamente il labbro inferiore con la punta della lingua. Mi venne in un modo troppo spontaneo da chiudere gli occhi, chiudere gli occhi prima di avvicinarmi lentamente a quelle labbra, eh sì! Avevo eliminato la distanza!
Stavo baciando il Signor.Malik...

Da subito il Signor.Malik si strinse di più a me, lasciandomi prima un lieve morso sul labbro inferiore per poi 'chiedere' quasi l'accesso nella mia bocca, facendo così sfiorare le nostre lingue più e più volte.

Una strana sensazione attraversò fin da subito la mia schiena, forse dei brividi o forse era piacere...Sentivo mie quelle labbra, sentivo di averle già baciate, sentivo il suo dannato respiro in sottofondo accompagnato dalle nostre lingue che facevano lievemente rumore ad ogni sfiorata.

La mano del Signor.Malik risalì ancor di più per la mia gamba, fermandosi nel mio interno coscia, facendomi involontariamente respirare pesantemente fra quei baci.

"Cosa c'è, piccola?"chiese sussurrando con quel suo dannato tono basso, che poteva benissimo essere sinonimo di continui brividi. Si distaccò di poco da me, bagnandosi ora lui le labbra con la lingua, evidentemente per assaporare il sapore di quel nostro bacio. Non lo risposi, non seppi cosa dire. Volevo solo cercare di non cedere a lui per davvero. Ma lui ancora una volta ci tenne a separare la distanza fra noi due e nuovamente si avvicinò al mio viso, questa volta però, portando le sue labbra verso il mio collo. Lasciò inizialmente una scia di respiri su esso, facendomi spontaneamente stringere i denti per evitare di affannare a causa dei brividi.
Pochi respiri dopo e avevo le sue labbra umide di saliva che mi lasciavano una scia di baci, fino a giungere alla parte più delicata di me: il lobo dell'orecchio. "Mmh..." quasi mi espressi senza contenermi, mordendomi forse troppo il labbro inferiore mentre sentivo il suo pesante respiro proprio sotto al mio orecchio. "Hai già deciso di non volermi più far fumare, mh?" Sussurrò in quell'attimo, facendomi tornare subito alla realtà. "Co-cosa?" Balbettai con il respiro pesante, voltandomi subito verso il suo sguardo, facendo caso solo in quel momento a quanto fosse dannatamente perfetto quell'uomo con i capelli leggermente scompigliati dal momento.

Il Signor.Malik ancora una volta ammiccò quel suo mezzo sorrisetto da stronzo, allungando poi la mano verso la mia per potersi riprendere quello spinello (che non avevo decisamente fumato).

Si allontanò nuovamente da me, ritornando in modo composto a sedersi sul suo sedile. Aprì del tutto il finestrino, passandosi la mano libera dietro la nuca prima di riportarsi con l'altra mano lo spinello alle labbra.
Persi il conto di quanti tiri si fece o di quanto fumo sbuffò verso di me, ero troppo persa nel guardarlo...

Troppo.

Troppo!

Lo vidi ancora una volta fumarsi un altro tiro per poi gettare via quello spinello ormai del tutto finito.
Non pensavo che il  Signor.Malik potesse farmi conoscere questo suo lato, questo lato fin troppo somigliante a Jen però...

Tossendo mi ripresi poi dai pensieri, facendo voltare subito il Signor.Malik verso di me. Il Signor.Malik che con il suo sguardo percorse lento il mio corpo, bagnandosi (forse ora perso lui tra i pensieri) in modo continuo le labbra. Fece di nuovo per avvicinarsi verso il mio sedile, ma non capii perché si risedette al suo posto e mi fissò.

"Vieni qui..." aggiunse ancora con un filo di voce, come se volesse farsi sentire solo da me. Pur essendo da soli in quella macchina, in quella strada e in quel posto! Fece gesto di dovermi andare a sedere sulle sue gambe, guardandomi dritto negli occhi come per dirmi di dovergli dare retta e basta. Scossi di poco la testa, accennando un timido 'no' mentre nuovamente tornai a mangiucchiarmi l'interno guancia. "Non farmelo ripetere, piccola!"mi ribadì tornando al suo tono di prepotenza, facendomi pienamente ricordare che cosa volesse in realtà da me.

"Perché-Perchè invece non mi accompagna da-da Harry?" Pessima Weed, pessima, pessima ragazza.
Avrei potuto dire milioni di nomi e cosa gli proposi al Signor.Malik in quel momento? Sì certo, continua così baby!
Da dove cazzo ti escono?

Vidi l'espressione del Signor.Malik cambiare decisamente. Alzò leggermente un sopracciglio in aggiunta alle mie parole perdendosi in una risatina a presa per il culo. Si voltò poi verso di me e con forza mi afferrò il braccio sinistro. "A meno che tu non abbia soprannominato il mio cazzo 'Harry' io non ti porto da nessuna parte!" mi ringhiò ora con prepotenza.
Quel suo gesto mi fece ritornare tutto alla mente. Mi fece ritornare a tremare davanti al suo sguardo, mi fece ritornare a pensare che quell'uomo era solo un subdolo pervertito...

Di scatto vidi il Signor.Malik avvicinarsi al mio sedile, facendo scattare la manovella per farmi ritrovare con il sedile sdraiato in un battito di ciglia.

Lui provò in quello stesso momento e poggiare possente il suo corpo sul mio e non negai il fatto che di nuovo spaventata misi le mani sul suo petto e tentai invano di mantenere la distanza.

Tentai invano poiché la mia forza era nulla in confronto alla sua.

Avevo solo avuto il tempo di alcuni respiri, alcuni respiri prima di sentire la lieve pesantezza del suo corpo sdraiato sul mio. Il suo respiro su di me, il suo profumo su di me, le sue mani su di me, lui! Lui!

"Ti piace evidentemente farmi incazzare, vero stronzetta?" mi parlò come se nulla fosse, spingendo il suo ventre verso il mio per farmi sentire la durezza del suo membro al solo contatto con me. Emanai un forte respiro, fissando il Signor.Malik negli occhi. Quei miei occhi che erano ritornati a spaventarsi ai suoi gesti.

Mordevo in modo atroce il labbro inferiore mentre lui sorrideva nel guardare proprio quei miei gesti, facendo alcuni movimenti con il bacino, che senza nascondere procuravano intense pulsazioni alle mie parti basse.

Avrei dannatamente voluto ansimare, ne sentivo il bisogno, ma sarebbe solo stata musica per le orecchie di quell'uomo.

Ma lui non esitava.
Mi voleva.
Lo leggevo semplicemente dai suoi occhi.

Mi sorrise. Avrei giurato che nel conteso era esclusivamente il suo sorriso a mandarmi a puttane il cervello.

Ma avevo paura.

Le sue mani percorrevano lento il mio corpo tremante sotto al suo. Passava dalla delicatezza con la quale sfiorava il mio seno, alla non delicatezza con la quale mi lasciava schiaffi sul mio di dietro.

"Sei pronta?" Sussurrò questa volta quasi come se volesse essere di nuovo dolce, mentre le sue mani scendevano ora giù per la mia schiena.
"Io-io ho paura.." balbettai alzando lo sguardo verso i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi. "Non devi averne. So che hai voglia di me, lo leggo dai tuoi occhi. L'ho sempre letto dai tuoi occhi. La voglia di essere mia è molto più grande della paura, cara la mia piccola, bimba..."

||doppio aggiornamento.
Si, sono impazzita.

Nel dubbio: go Malik.

All the love.V

Call me Daddy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora